PIERPAOLO
ED ALESSANDRO PECORARI
VITICOLTORI IN
S.LORENZO
La pratica di produzione di vini si
perde nella memoria degli avi dei Pecorari . Non è certo possibile
stabilire un anno d'inizio preciso
perché l'attività agricola ha
fatto sempre parte delle abitudini della famiglia e degli abitanti di
S.Lorenzo. Sicuramente il vino non costituiva l'attività
principale
ma nel contesto della famiglia contadina del Sette -
Ottocento
la pratica della coltivazione della vite era diffusamente
praticata nel nostro altopiano. Inizialmente le viti ed i filari erano
collocati ai margini di campi
quasi come cippi confinari delle terre
coltivate ad orzo
frumento
mais
ma allorché a fine Ottocento la
coltura viticola poté finalmente svilupparsi
a questi esempi
che si
possono tuttora riscontrare in zona
si aggiunsero piccoli appezzamenti
(campi) vitati
molto simili agli impianti degli ultimi venti anni. All'epoca
si coltivava tutto il terreno disponibile
lasciando un piccolo spazio
solo per il passaggio dei cavalli e del carro. Di certo la viticoltura
era tutta un'altra cosa
prima e dopo il terribile flagello della
fillossera
prima e dopo la prima guerra mondiale. Il sistema contadino
per i Pecorari
ma anche per tutte le famiglie che vivevano d'agricoltura
rimase sempre promiscuo. Ogni famiglia produceva tutto quello che la
terra poteva dare per il tradizionale autoconsumo.
Trascorsi i decenni
la viticoltura cambiò molto dopo gli anni
Settanta
e recuperò lo spirito originale. Volendo dedicare attenzioni
sempre maggiori ai particolari
ponendosi l'obiettivo di ritornare al
naturale
non si poteva che partire dall'impostazione del vigneto.
In principio fu
Pierpaolo
Quando Pierpaolo Pecorari prese
in mano l'azienda famigliare
nel 1973
volle reimpostarla secondo
criteri quasi "filosofici"
rompendo con i sistemi di
produzione allora in auge
intraprendendo un pionieristico percorso
qualitativo
che consentisse di esaltare le caratteristiche del
territorio. Per questo motivo decise allora di insediare i suoi primi
vigneti
nelle zone Olivers
Soris e Kolaus
perchè rappresentavano per
lui l'espressione massima del territorio. Volle piantare i primi
vigneti con 5500 ceppi per ettaro
creando un perfetto equilibrio natura
- vite – terreno e subito ripose massima fiducia in alcune varietà
che
per la sua esperienza
si adattavano perfettamente al clima come il
Pinot Grigio
lo Chardonnay ed i Sauvignon.
Questo è stato il suo punto di partenza ed oggi egli può dire
con un
certo orgoglio
che dopo molti anni di lavoro ritrova nei vini
provenienti da questo terreno tutto il suo carattere e la passione ed il
gusto per il suo lavoro.
Poi arrivò Alessandro
Per quelle strane coincidenze
della vita l'amore per la vite ed il vino maturò
per il giovane
Alessando
qualche anno più tardi
quasi per "simpatia"
insieme a papà Pierpaolo e mamma Alba.
Chi l'avrebbe mai detto! Studi
classici
una laurea in storia ( Università di Trieste
24 giugno
"
VITIVINICOLTURA IN FRIULI VENEZIA GIULIA FRA 800 e 900"
relatore prof. Giancarlo Bertuzzi
"benedetta" da Luigi
Veronelli in una memorabile serata
il giorno seguente
alla Taverna di
Colloredo di Montalbano)
una finezza naturale nei rapporti umani
una
visione del tutto personale e vincente di cosa s'intende per "
vini fuori dal coro".
Un vignaiolo recuperato alla grande
anche se l'orientamento iniziale sembrava portarlo verso un'altra
vita.
Bene fece allora Pierpaolo a non
volerlo enologo o perito agrario immediatamente e –come i grandi
pescatori- a lasciargli una corda lunghissima e mai opprimente ( volere
tutto e subito è servito
in molte aziende
a perdere per sempre un
ricambio armonico generazionale ).
Oggi i nostri protagonisti possono ben
orgogliosamente godersi le gioie di una cantina superba per contenuti (qualità e gusto estetico a braccetto) cui concorrono ben 25 ettari di
vigneto specializzato "a tutto GUYOT" ( viti con otto gemme al
massimo
4 o 5 grappoli al massimo
oltre 5000 ceppi/ettaro). Questi i
crù aziendali :
Olivers Pinot grigio ( viti di 30
anni)
Kolaus Sauvignon (24 anni)
Baolar Merlot (addirittura 45 anni
!!) e l'ultimo arrivato
lo speciale REFOSCO PANTA REI (viti di 14
anni) . essi costituiscono i fiori all'occhiello dell'Azienda
Pecorari
sublimandosi in affinamenti mirati in botticelle di rovere
francese ( Allier e Troncaise).
"ALTIS" è il nome di una
particolare selezione di Pinot grigio e Sauvignon in acciaio; Chardonnay
Tocai friulano e Malvasia istriana concludono la proposta dei Pecorari.
L' Azienda PIERPAOLO
PECORARI si trova a S.Lorenzo Isontino (GO)
Via Nicolò Tommaseo 36/c
telefono 0481-808775;fax 0481-880225
E-MAIL info@pierpaolopecorari.it ; www.pierpaolopecorari.it
ALESSANDRO PECORARI
STORICO DELLA VITICOLTURA FRIULANA
Una
laurea "benedetta" da Luigi Veronelli
Festa grande
nei
giorni scorsi
all'Azienda Pierpaolo Pecorari di S.Lorenzo
Isontino
per salutare il neo dottore Alessandro reduce dalla sua ultima
e più importante fatica universitaria in quel di Trieste dove ha
discusso
con il ch.mo prof. Giancarlo Bertuzzi
la tesi di
laurea " LA
VITIVINICOLTURA IN FRIULI VENEZIA GIULIA DALL' 800 al 900".
Un evento
decisamente importante che premia un giovane che ha saputo ben
conciliare gli studi alla Facoltà di storia con l' impegno nell'azienda
di Famiglia
insieme a papà Pierpaolo e mamma Alba
contribuendo con la freschezza delle proprie idee alla crescita -davvero
esponenziale- della nota realtà di S.Lorenzo Isontino.
Per festeggiare
il neo dottore è stata stappata e presentata in anteprima
insieme ad
un ristretto gruppo di amici
sommeliers e giornalisti di settore
la
prima bottiglia di Refosco dal peduncolo rosso
selezione "Panta
rei"
ultima creatura autoctona di Alessandro e Pierpaolo Pecorari
che rappresenta l'ideale fiore all'occhiello dell'Azienda.
L'importanza
del duplice evento è stata sottolineata sia dal vice governatore
mondiale di SLOW FOOD
Giulio Colomba
che dal decano dei
giornalisti del vino
Luigi Veronelli.

Ottogalli
Veronelli e lo staff della Taverna
L'illustre
maestro dell'enologia non ha voluto mancare all'appuntamento con il
PANTA REI ed il suo giovane creatore
confermando l'attenzione della
stampa specializzata per questo nuovo modo di concepire la bottiglia d'alta
qualità
compendio di tradizioni e tecnica
storia e qualità reale
costruita pazientemente nella vigna prima ancora che nella cantina.
Claudio Fabbro -
335-6186627/ GO 8.7.02
Nelle foto: il
festeggiato (a sx in piedi con papà Pierpaolo) con gli amici sommeliers
ed il Maestro Luigi VERONELLI
(Foto c.fabbro)
PIERPAOLO
PECORARI
I VINI
Quello che i Pecorari pretendono
da un loro vino è che rispecchi il terroir. Per questo fine
essi curano il vigneto mentre in cantina cercano di mantenere le
particolari aromaticità delle uve. Hanno adottato tradizionali
e vecchi metodi di vinificazione
migliorandoli ed affinandoli
ai loro obbiettivi.
Tutte le uve di bacca bianca vengono vinificate mediante
macerazione
una permanenza di contatto di mosti e bucce senza
fermentazione che permette un' estrazione di tutte le
sostanze naturali dei loro terreni
abbandonando così la
pressatura. L'affinamento sui lieviti poi è dedicato ad
ottenere dei vini sempre ricchi
pieni
aromatici dunque più
tipici. Terroire e tipicità sono i loro due soli obbiettivi |
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