PIERPAOLO
ED ALESSANDRO PECORARI La pratica di produzione di vini si
perde nella memoria degli avi dei Pecorari . Non è certo possibile
stabilire un anno d'inizio preciso
perché l'attività agricola ha
fatto sempre parte delle abitudini della famiglia e degli abitanti di
S.Lorenzo. Sicuramente il vino non costituiva l'attività
principale
ma nel contesto della famiglia contadina del Sette -
Ottocento
la pratica della coltivazione della vite era diffusamente
praticata nel nostro altopiano. Inizialmente le viti ed i filari erano
collocati ai margini di campi
quasi come cippi confinari delle terre
coltivate ad orzo
frumento
mais
ma allorché a fine Ottocento la
coltura viticola poté finalmente svilupparsi
a questi esempi
che si
possono tuttora riscontrare in zona
si aggiunsero piccoli appezzamenti
(campi) vitati
molto simili agli impianti degli ultimi venti anni. All'epoca
si coltivava tutto il terreno disponibile
lasciando un piccolo spazio
solo per il passaggio dei cavalli e del carro. Di certo la viticoltura
era tutta un'altra cosa
prima e dopo il terribile flagello della
fillossera
prima e dopo la prima guerra mondiale. Il sistema contadino
per i Pecorari
ma anche per tutte le famiglie che vivevano d'agricoltura
rimase sempre promiscuo. Ogni famiglia produceva tutto quello che la
terra poteva dare per il tradizionale autoconsumo. In principio fu
Pierpaolo Poi arrivò Alessandro Chi l'avrebbe mai detto! Studi classici una laurea in storia ( Università di Trieste 24 giugno " VITIVINICOLTURA IN FRIULI VENEZIA GIULIA FRA 800 e 900" relatore prof. Giancarlo Bertuzzi "benedetta" da Luigi Veronelli in una memorabile serata il giorno seguente alla Taverna di Colloredo di Montalbano) una finezza naturale nei rapporti umani una visione del tutto personale e vincente di cosa s'intende per " vini fuori dal coro". Un vignaiolo recuperato alla grande anche se l'orientamento iniziale sembrava portarlo verso un'altra vita. Bene fece allora Pierpaolo a non volerlo enologo o perito agrario immediatamente e –come i grandi pescatori- a lasciargli una corda lunghissima e mai opprimente ( volere tutto e subito è servito in molte aziende a perdere per sempre un ricambio armonico generazionale ). Oggi i nostri protagonisti possono ben orgogliosamente godersi le gioie di una cantina superba per contenuti (qualità e gusto estetico a braccetto) cui concorrono ben 25 ettari di vigneto specializzato "a tutto GUYOT" ( viti con otto gemme al massimo 4 o 5 grappoli al massimo oltre 5000 ceppi/ettaro). Questi i crù aziendali : Olivers Pinot grigio ( viti di 30 anni) Kolaus Sauvignon (24 anni) Baolar Merlot (addirittura 45 anni !!) e l'ultimo arrivato lo speciale REFOSCO PANTA REI (viti di 14 anni) . essi costituiscono i fiori all'occhiello dell'Azienda Pecorari sublimandosi in affinamenti mirati in botticelle di rovere francese ( Allier e Troncaise). "ALTIS" è il nome di una particolare selezione di Pinot grigio e Sauvignon in acciaio; Chardonnay Tocai friulano e Malvasia istriana concludono la proposta dei Pecorari.
Festa grande nei giorni scorsi all'Azienda Pierpaolo Pecorari di S.Lorenzo Isontino per salutare il neo dottore Alessandro reduce dalla sua ultima e più importante fatica universitaria in quel di Trieste dove ha discusso con il ch.mo prof. Giancarlo Bertuzzi la tesi di laurea " LA VITIVINICOLTURA IN FRIULI VENEZIA GIULIA DALL' 800 al 900". Un evento decisamente importante che premia un giovane che ha saputo ben conciliare gli studi alla Facoltà di storia con l' impegno nell'azienda di Famiglia insieme a papà Pierpaolo e mamma Alba contribuendo con la freschezza delle proprie idee alla crescita -davvero esponenziale- della nota realtà di S.Lorenzo Isontino. Per festeggiare il neo dottore è stata stappata e presentata in anteprima insieme ad un ristretto gruppo di amici sommeliers e giornalisti di settore la prima bottiglia di Refosco dal peduncolo rosso selezione "Panta rei" ultima creatura autoctona di Alessandro e Pierpaolo Pecorari che rappresenta l'ideale fiore all'occhiello dell'Azienda. L'importanza del duplice evento è stata sottolineata sia dal vice governatore mondiale di SLOW FOOD Giulio Colomba che dal decano dei giornalisti del vino Luigi Veronelli.
L'illustre maestro dell'enologia non ha voluto mancare all'appuntamento con il PANTA REI ed il suo giovane creatore confermando l'attenzione della stampa specializzata per questo nuovo modo di concepire la bottiglia d'alta qualità compendio di tradizioni e tecnica storia e qualità reale costruita pazientemente nella vigna prima ancora che nella cantina. Claudio Fabbro - 335-6186627/ GO 8.7.02 Nelle foto: il festeggiato (a sx in piedi con papà Pierpaolo) con gli amici sommeliers ed il Maestro Luigi VERONELLI (Foto c.fabbro)
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