GIANFRANCO
GALLO
WINE MAKER
IN
"VIE DI
ROMANS"
Gentile nei modi
educato con l'ospite
padre affettuoso di tre splendidi bambini con l'argento
vivo in corpo. Un curriculum scolastico e professionale senza smagliature
un
presente di grande spessore ed un futuro che – se Dio vorrà – saprà ben
gratificarlo per quanto bene ha saputo seminare.
Gianfranco Gallo è
in
sintesi
quel bravo figliolo che tutti vorrebbero avere e che il destino ha
regalato a Stelio e Gisella
suoi partner privilegiati in vigna ed in cantina.
Ha messo in piedi una delle più belle realtà dell'Isontino e dell'intero
"Vigneto Friuli" partendo con il piede giusto sin dal primo
imbottigliamento (1978)
forte di un insegnamento avuti
ancora da studente
da un enologo "con gli attributi" e
per lui
senza segreti: Gaspare
Buscemi. Il diploma di perito agrario in Cividale arriverà nel 1979/80 ed il
primo imbottigliamento diretto in azienda nel 1989
a significare un
affrancamento assoluto in tutto il ciclo di lavorazione.
In questi vent'anni
Gianfranco Gallo ha rivoltato le vecchie vigne come un calzino
con
infittimenti a tutto Guyot superiori a 6000 ceppi/ettaro ed un occhio di
riguardo per il rovere francese svincolato da qualsiasi moda o "esigenza
fotografica". "Bianchista" di razza non nasconde un grande
amore per Sauvignon
Chardonnay e Pinot grigio. Attento alle sinergie d'uvaggi
mirati quali ad esempio Tocai friulano
Malvasia e Riesling renano (quest'ultimo
"alter ergo" isontino della Ribolla gialla del Collio) ha superato
da tempo l'interesse per il monovitigno "fresco
giovane
beverino d'annata"
lavorando duramente per garantire struttura e persistenza a tipologie
importanti
libere dall'illusione d'aromi immediati e promesse non
mantenute.
Sa invecchiare ed
affinare i bianchi come pochi altri e le sue "verticali" sono -
senza retorica - affascinanti e suggestive. Il suo archivio enologico supera
agilmente i 10 anni e tuttavia le ossidazioni sono
a " Vie di Romàns
"
illustri sconosciute. I mercati di nicchia della Germania e degli
Stati Uniti
ma anche nazionali
lo stimolano a completare la sua proposta con
un vino importante. Gianfranco
sin dall'uvaggio rosso '95
ha confermato
di non volersi sottrarre alla sfida ed in campagna ("somme termiche"
permettendo) sta lavorando duramente in tal senso. Ce ne parla davanti al suo
memorabile "Vieris Sauvignon '97" Doc Isonzo attento da 6000 ceppi
allevati a Guyot con raccolta il 20 settembre e resa di 60 q.li d'uva/ettaro.
Vinificato in bianco
con decantazione statica a freddo
fermentazione con lieviti selezionati parte
in acciaio e parte in botti di rovere d'Oltralpe da 500 litri
è stato
affinato in queste ultime per un anno e
dopo sei mesi in bottiglia
"coricata"
è andato sulle tavole delle miglior ristorazione a 14°
naturali
5
20 g/l d'acidità ed un estratto secco netto superiore a 21 g/l.
Lunghissimo in bocca e suscettibile di ulteriori progressi negli anni a
venire
la dice lunga sulle potenzialità del "Vigneto Friuli" in
fatto di bianchi superiori.