Vigneto Friuli/le
aziende storiche
DORO
PRINCIC
Sandro
e Doro Princic
Nel Collio le
particolari condizioni ambientali favorirono lo sviluppo della viticoltura fin
dai tempi antichissimi: lo documentano rappresentazioni di castelli e vigneti
elementi basilari della vita militare
politica ed economica del tempo. L'avvento
dei Romani diede un maggior impulso con l'introduzione di nuove tecniche e
di rare qualità di uve; le produzioni di vini
intorno al III secolo dopo
Cristo era già affermatissima e continuò anche successivamente durante il
periodo della Serenissima e della dominazione degli Asburgo. La viticoltura
moderna ebbe inizio nella seconda metà del 1800
per opera del conte Teodoro
Latour
che sostituì alcuni vigneti locali di scarsa qualità
con altri
francesi e tedeschi. Durante il IV° Congresso Enologico Austriaco (1891) si
decise di ripristinare i vigneti devastati dalla filossera
innestando su viti
americane rinomate varietà europee. Ciò permise il rifiorire della pregiata
produzione del Collio
che pur con l'interruzione data dalle battaglie della
I° guerra mondiale
continuò sui tradizionali canali di serietà e qualità
trovando spazio sul mercato dei vini di pregio. La località di Pradis rispose
puntualmente all'appello. In ogni comunità rurale c'è un personaggio
carismatico cui gli incerti fanno quotidiano riferimento e cui si guarda
da
ogni angolazione
con tanta ammirazione e una punta d'invidia. Doro Princic
è uno di questi.
Maurizio
Michelini con Doro Princic
Ottanta vendemmie superate da un pezzo
ma ancora in
splendida forma
come si conviene a chi ha saputo intelligentemente
tesaurizzare idee e energie
Doro ha segnato
con il suo comportamento
ammirevole
un percorso di storia non indifferente nelle colline di Pradis
dolci declivi che fanno da cintura alla "Citta del Vino" Cormòns.
Autodidatta
ha tenuto a balia vignaioli di buona volontà ma anche tecnici in
difetto di pratica
che tuttora gli sono riconoscenti. Affrontò senza timori
reverenziali l'esperienza della bottiglia
sulla scia dei nuovi stimoli
offerti
negli anni settanta
dal benemerito Consorzio di Tutela DOC Collio.
Trovò infine nel figlio Alessandro (così come questo troverà in seguito
nella moglie Mariagrazia) il partner ideale per la definitiva affermazione di
una fra le aziende famigliari più quotate del Collio
proiettata decisamente
con la bottiglia di qualità
verso il mercato nazionale (50%) ed estero
(25%).Fiore all'occhiello dei Princic è il Collio Pinot bianco che
nella
media degli ultimi 5 anni
con 60 quintali di uva per ettaro è andato in
bottiglie ad oltre 13° naturali ed un impegnativo d'estratto secco
superiore ai 20 g/l a garantire una freschezza "a tutto inox" con
sentori di frutti freschi
lievito
fiori di campo indimenticabili. Il futuro
dei Princic saprà garantire continuità professionale grazie al giovane
Carlo
ora studente di enologia ma già pronto a cogliere
da nonno Doro
quei
tanti piccoli segreti che non si trovano mai nei "sacri testi" ma
solo nelle suggestive cantine del Collio.
CF - 14
agosto 2002
Agricola: Doro Princic
di Alessandro Princic
34071 - Cormòns (GO) – località Pradis
5
Tel. e Fax: 0481/60723
Anno di fondazione: 1950
Superficie a vigneto: 13 Ha (Doc "Collio")
Degustazione: su appuntamento
Vini consigliati: "Collio" DOC : Pinot bianco e grigio
Tocai
friulano
Sauvignon
Merlot
Cabernets
PRADIS : LE 90
VENDEMMIE DI DORO PRINCIC
Sicuramente avrebbe voluto
accanto a se
in questo invidiabile momento
i suoi tanti amici che il destino
ha anzitempo strappato agli affetti terreni. Fra questi
molto probabilmente
il "mitico" enologo Vittorio Puiatti
con cui divise
nei lontani
anni '60
teoria e pratica di una scienza affascinante e difficile e con il
quale più volte si confrontò a discutere di vini bianchi "con una
marcia in più". E poi Gidio Picech (detto Pontar o Ribel)
suo compagno
di vigna e di vita e partner fedele in tanti viaggi di studio in Francia e
Germania
utili per carpire qualche segreto e prontamente applicarlo nella
propria cantina. Il destino-in tempi molto recenti- ha purtoppo deciso
diversamente e Doro PRINCIC
uno dei VIGNAIOLI STORICI del COLLIO
brinderà-virtualmente ricordando gli amici scomparsi- ai propri 90 anni (
nacque
infatti
nel lontano 6 maggio 2001 da famiglia di bravi contadini
molto stimati nel territorio di frontiera) con tutta Pradis ed
in
particolare
con la propria bella famiglia in cui tuttora
a dispetto dell'anagrafe
è voce autorevole e rispettata.
Doro PRINCIC colse al volo
agli inizi degli anni '60
i primi stimoli che il neonato Consorzio dei vini
DOC COLLIO -Conte Douglas ATTEMS in testa- offriva
in tema di qualità delle
uve e dei vini e del futuro
soprattutto per i grandi bianchi
rappresentato
dalla bottiglia. Intelligente
serio come pochi ed attento ad ogni
innovazione
fu infatti tra i primi a spingere sull'imbottigliamento ed a
studiare a fondo l'adattabilità
ai terreni di Pradis ( marne ed arenarie)
di vitigni francesi quali il Pinot bianco ed il Sauvignon
senza per questo
rinnegare il suo amato Tocai friulano. Con la saggezza di sempre
accentuata
dopo i fatidici '80 anni
DORO ha saputo progressivamente passare il
testimone al figlio Alessandro
cresciuto armoniosamente al suo fianco e con
il quale tuttora vive
in ottima forma e lucidità
" coccolato"
come si conviene ad un "grande vecchio" di buoni sentimenti dalla
nuora
Maria Grazia
e dal nipote CARLO
studente d'enologia in quel di
Cividale del Friuli e
come tale
garante del futuro tecnico della"DORO
PRINCIC"
Azienda modello che mantiene nel MARCHIO ed in etichetta il
nome del fondatore.
CF - 14
agosto 2002
IL
PINOT BIANCO
Il "Pinot
bianco" è uno dei tre fratelli della famiglia dei
"Pinot". Antichissima l'origine
dato che le tracce
della loro coltivazione risalgono all'epoca romana. Conosciuti
da sempre in Francia
dove "Pinot bianco" e
"Pinot nero" costituiscono la base dei più famosi
vini del mondo.
"PINOT
BLANC" in Francia
"WEISSBURGUNDER" in Germania
in Italia è conosciuto anche col nome di "BORGOGNA
BIANCO"
con chiaro riferimento alla zona di origine e di
maggior coltivazione. Mentre il "Pinot bianco" deriva
certamente da mutazione gemmaria del "Pinot nero"
lo
"CHARDONNAY è una varietà a sè stante
anche se simile.
Vitigno nobilissimo il "Pinot bianco"
largamente
coltivato in Borgogna
dove costituisce la materia prima per i
bianchi da lungo invecchiamento. Diffusissimo anche in Italia
specie in Trentino-Alto Adige
Piemonte
Lombardia
Veneto
Friuli-Venezia Giulia e ora inche in Puglia.
Il "Pinot
bianco" è quanto di meglio un imprenditore possa
desiderare. Gradazione piuttosto elevata
acidità fissa media
elegante di corpo
di un bel colore giallo paglierino con
riflessi verdognoli da giovane
per poi assumere sfumature
dorate durante l'invecchiamento. Profumo delicato e contenuto
con nouances di fiori e di frutti appena vinificato
assume
quindi una notevole fragranza che ricorda la crosta del pane
appena sfornato per poi passare all'artemisia
al mandorlo dopo
l'invecchiamento. Col lungo invecchiamento in fusti di rovere
nei barriques
come avviene in Borgogna
compariranno le fugaci
sfumature di erbe rare
di sottobosco
di frutta secca
perfettamente amalgamate per la delizia dell'olfatto più
raffinato.
E' vino da
aperitivo e
secondo luogo e vinificazione
adatto su tutta la
gamma degli antipasti magri
delle ministre asciutte e in brodo
dei piatti a base di uova e dei piatti a base di pesce.
CF - Go 14 agosto
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