PIGI
COMELLI
Un documento apocrifo datato 1025 D.C. vuole che Colloredo di Soffumbergo fosse "locum nostrum" dei domini patriarcali cui sarebbe appartenuto già da tempo. Il 18 aprile 1291 il nobile Rimondo della Torre offriva in appalto per cinque marche la gastaldia di Soffumbergo e otto anni dopo lo stesso Patriarca di Aquileia "siccome luogo amenissimo" lo sceglieva "per albergo del principe della corte". La storia del piccolo Borgo di Soffumbergo e del sovrastante Castello di Soffumbergo ora in rovina potrebbe riempire pagine e pagine di libri della storia medioevale del Friuli. Folgorato sulla via di... Faedis. Fu così che il notaio divenne vignaiolo.
Ma torniamo un po' indietro nel tempo. In principio fu Paolino Comelli un geometra "con gli attributi" anni 50-60. Allora tutti scappavano da queste colline attratti dal miraggio del "triangolo della sedia" dell'industria friulana o dall'ultima spiaggia: l'emigrazione. Controcorrente egli pensò che la terra non avendo mai tradito era meglio comprarla che venderla. Sua moglie Anilla gli fu accanto - allora come ora- ed il piccolo impero rurale crebbe distribuendosi bene fra pedecollina (Torreano di Cividale) e alta collina (Colloredo di Faedis). Il figlio Pierluigi (Pigi per gli amici) un bell'atleta ed un "teschiaccio" pensava ad altro sport e studio. Dottore in legge prima e giovin notaio in seguito una carriera ed un profilo umano invidiabile davvero in Udine nel Cividalese e dintorni.
Fu la frequentazione di vari personaggi del mondo del vino ad offrirgli un quadro alternativo ad un mondo - quello notarile - prestigioso ma avulso da quelle emozioni che solo un grande vino riesce a provocare. Toscana Langhe Francia e California realtà nuove in cui Pigi si recò più volte: ciò contribuì a mettere un tarlo nei pensieri del "nostro" che cambiò letteralmente la sua esistenza. In meglio ovviamente. Rivoltò le vecchie vigne d'alta collina in Colloredo Soffumbergo e dintorni come un calzino. Controcorrente mentre lì si ostinavano a proporre il Verduzzo dolce egli pensò più seriamente allo Chardonnay al Pinot al Sauvignon al recupero del Tocai. Studiò i pro ed i contro della barrique affidandole uvaggi bianchi ricchi di personalità ("Locum Nostrum"). Quando la media dei vignaioli dei colli offriva all'oste friulano un Merlot amabile Pigi Comelli ripensò ad un rosso bordolese con Merlot e Cabernet Sauvignon decisamente castigati in pianta e svinati dopo due tre settimane di macerazione ("Soffumbergo"). In tempi più recenti la moglie Daniela (un mix di grazia raffinatezza e determinazione) decise di partecipare attivamente alla vita aziendale; qualità ed immagine decollarono a livello esponenziale. Pigi Comelli è uno dei pochi produttori della zona a permettersi degustazioni "veticali" di sei-otto anni con tipologie d'oltralpe ed oltre oceano. La vecchia vigna è diventata un giardino con un guyot infittito ed inerbito quanto basta.
AZIENDA
Agricola: "Comelli Paolino" di Cattarossi Anilla
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