Puiatti Giovanni Puiatti & clan spitfire La Storia Insieme a mia sorella Elisabetta oggi quale buon discepolo paterno proseguo il progetto di famiglia da sempre teso alla costante miglioria della qualità produttiva". Il Piacere Perché scegliamo di stappare o pasteggiare con una bottiglia di vino? Perché non ci "accontentiamo" di un'altra bevanda? Credo di poter dire senza esitazioni che si tratta delle emozioni e delle sensazioni che ci dà il vino. Ci permette di evocare ricordare associare gioiosamente. Il piacere del vino sta nel suo profumo. La filosofia Questo il pensiero su cui Giovanni Puiatti fonda la propria filosofia vitivinicola incapsulata nel motto: "Save a tree drink Puiatti. No oak aged wines". Un motto che riflette rispetto per la natura ed il territorio del carattere e della personalità di ogni singola varietà d'uva. Un'uva che come ama ricordare Giovanni Puiatti "non nasce con il sapore di legno". Evitando così l'uso di botti di rovere si salva così l'albero. Ciò che distingue da sempre l'Azienda della famiglia Puiatti è la ferma convinzione che la maturazione e l'affinamento del vino debba avvenire rigorosamente in acciaio prima ed in bottiglia poi. Una filosofia controcorrente ma che trova ora quanto mai consensi e conferme nel mercato come nella critica".
Torna il mito degli Spitfire "Che cosa hanno in comune un nobile svizzero
un produttore di
eccellenti vini
un elegante pilota della Raf ed uno chef siciliano
tutto cuore e poesia? Giovanni Piatti: protagonista del mito Spitfire .Il vitivinicoltore friulano selezionati insieme a Triebold due tra i suoi migliori prodotti ed etichettati con l'inconfondibile marchio ha portato il suo vino nella storia di Spitfire. E l'ha fatto alla grande. Sabato 7 settembre presso l'aeroporto di Locarno (Ticino Svizzera) sotto gli sguardi rapiti di un selezionato pubblico tra cui spiccava la presenza di Mr. Patterson dell'Ambasciata britannica uno Spitfire costruito nel 1944 – il Supermarine Spitfire MkIX – pilotato dall'ufficiale inglese Cliff R. Spink ha incantato tutti compiendo acrobazie aree in un cielo apertosi per l'occasione. Il pilota inglese ha regalato agli spettatori sensazioni che resteranno indelebili nella memoria come i ricordi più cari. Ciliegina sulla torta confezionata dalla "strana coppia" Triebold – Puiatti è stata la presenza di Filippo La Mantia. Filippo prima fotoreporter di successo (tanto che ha vinto il Pulitzer nel 1982) oggi è uno chef apprezzato dalla Lollo come da Keith Jarret. Siciliano "corda pazza" come Pirandello definiva i siciliani Filippo è attualmente "patron" di uno dei ristoranti romani più in voga: la "Zagara" nei pressi di Castel Sant'Angelo. Con il suo spirito La Mantia ha riportato tutti sulla terra proponendo in abbinamento ai vini Spitfire (presenti a Locarno per una degustazione esclusiva) piatti tratti dalla cucina siciliana e dalla tradizione araba: il cous cous era imperdibile. Quando si dice il destino… Come spesso accadeva nei territori di confine le dimore più belle divenivano il quartier generale delle forze armate. Così a Farra d'Isonzo la bella casa della famiglia Puiatti datata 1810 fu prima oggetto delle mire tedesche e poi fuggiti i soldati del Reich divenne il quartier generale delle forze Americane prima e Inglesi poi. Con l'arrivo degli inglesi dietro la casa venne creato anche un piccolo campo d'aviazione da dove anche gli Spitfire decollavano. Testimoni di ciò sono antiche fotografie memorie orali ed arrugginiti pezzi di aereo che ancor oggi -conclude Cristina Burcheri- dissodando la terra escono alla luce tangibili segni di una storia comune". |