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Puiatti


 Giovanni Puiatti & clan spitfire

La Storia
"La nostra azienda –racconta Giovanni Puiatti alla giornalista goriziana Cristina Burcheri- si affaccia al mondo vitivinicolo già nel 1967 secondo la volontà del fondatore mio padre Vittorio Puiatti che dopo aver cumulato varie esperienze in Italia dal Veneto alla Puglia dalla Toscana alle Marche decide di rientrare in terra natale: in Friuli.
Insieme a mia sorella Elisabetta oggi quale buon discepolo paterno proseguo il progetto di famiglia da sempre teso alla costante miglioria della qualità produttiva".

Il Piacere
Fermatevi a pensare anche solo per un attimo al fatto forse spesso tralasciato che il vino prima di essere una bevanda è fondamentalmente un'idea un concetto nobile un'arte. Un'arte che ogni produttore può esercitare esprimendo la propria personalità in virtù della propria educazione e cultura.
Perché scegliamo di stappare o pasteggiare con una bottiglia di vino? Perché non ci "accontentiamo" di un'altra bevanda?
Credo di poter dire senza esitazioni che si tratta delle emozioni e delle sensazioni che ci dà il vino. Ci permette di evocare ricordare associare gioiosamente. Il piacere del vino sta nel suo profumo.

La filosofia
"I grandi vitigni sono tutti quanti diversi. Perché dovrebbero dare vini tutti uguali?"
Questo il pensiero su cui Giovanni Puiatti fonda la propria filosofia vitivinicola incapsulata nel motto: "Save a tree drink Puiatti. No oak aged wines". Un motto che riflette rispetto per la natura ed il territorio del carattere e della personalità di ogni singola varietà d'uva. Un'uva che come ama ricordare Giovanni Puiatti "non nasce con il sapore di legno". Evitando così l'uso di botti di rovere si salva così l'albero.
Ciò che distingue da sempre l'Azienda della famiglia Puiatti è la ferma convinzione che la maturazione e l'affinamento del vino debba avvenire rigorosamente in acciaio prima ed in bottiglia poi. Una filosofia controcorrente ma che trova ora quanto mai consensi e conferme nel mercato come nella critica".

Torna il mito degli Spitfire

"Che cosa hanno in comune un nobile svizzero un produttore di eccellenti vini un elegante pilota della Raf ed uno chef siciliano tutto cuore e poesia?
Lo stesso spirito... "the Spirit of Spitfire"!
Spirito d'intraprendenza e coraggio di raccogliere le sfide eleganza nello stile raffinatezza sempre; queste sono le principali caratteristiche del modo di vivere Spitfire.
Ma andiamo per ordine. Tutto inizia due anni or sono quando Alexander Triebold gentile e riservato nobile svizzero decide di rinnovare un mito. Il mito – famosissimo – è quello dello Spitfire l'aereo più celebrato della storia dell'aviazione britannica.
Come collezionista Triebold era già a conoscenza del fatto che la prestigiosa casa di orologi IWC aveva prodotto alcuni pezzi per la Royal Air Force la Raf divenendo di conseguenza la casa più idonea a coronare il suo progetto: creare un orologio unico ed esclusivo marcato "Spitfire".
Detto e fatto. Nasce così Mark XV un pezzo da collezione in acciaio semplice quanto elegante prodotto in un numero limitatissimo di esemplari. Mille.
Triebold registra quindi il marchio "Spitfire" dando vita a qualcosa di più grande ed in continua evoluzione: lo spirito di Spitfire. Triebold non si ferma qui. Vuole creare un'intera linea di prodotti che riflettano l'immagine ideale degli aviatori del passato eroi del leggendario coraggio ma anche uomini eleganti e raffinati.
Questa filosofia ispira una produzione numerata ed esclusiva di giubbotti di pelle (fatti rigorosamente a mano con i migliori materiali) dal marchio "Spitfire Merlin" e quella di sciarpe in morbidissimo cachemire "Spitfire - clothing". L'anno prossimo la linea esclusiva si arricchirà anche con un profumo "Spitfire" appositamente creato dalla celeberrima "Penhaligon's" distintasi fin dal 1704 in Gran Bretagna con quel "Blenhaim Bouquet" in onore del duca di Malborough che è diventato ormai un grande classico per uomo.
Nel vastissimo mondo del vino Triebold sceglie Giovanni Puiatti per inserire nella sua linea la produzione limitata due vini: friulano l'uno e toscano il secondo. L'eccellente qualità dei prodotti di Puiatti nonché per il design della bottiglia aderiscono perfettamente allo "spirito Spitfire".

Giovanni Piatti: protagonista del mito Spitfire.
Il vitivinicoltore friulano selezionati insieme a Triebold due tra i suoi migliori prodotti ed etichettati con l'inconfondibile marchio ha portato il suo vino nella storia di Spitfire.
E l'ha fatto alla grande. Sabato 7 settembre presso l'aeroporto di Locarno (Ticino Svizzera) sotto gli sguardi rapiti di un selezionato pubblico tra cui spiccava la presenza di Mr. Patterson dell'Ambasciata britannica uno Spitfire costruito nel 1944 – il Supermarine Spitfire MkIX – pilotato dall'ufficiale inglese Cliff R. Spink ha incantato tutti compiendo acrobazie aree in un cielo apertosi per l'occasione. Il pilota inglese ha regalato agli spettatori sensazioni che resteranno indelebili nella memoria come i ricordi più cari.
Ciliegina sulla torta confezionata dalla "strana coppia" Triebold – Puiatti è stata la presenza di Filippo La Mantia. Filippo prima fotoreporter di successo (tanto che ha vinto il Pulitzer nel 1982) oggi è uno chef apprezzato dalla Lollo come da Keith Jarret. Siciliano "corda pazza" come Pirandello definiva i siciliani Filippo è attualmente "patron" di uno dei ristoranti romani più in voga: la "Zagara" nei pressi di Castel Sant'Angelo. Con il suo spirito La Mantia ha riportato tutti sulla terra proponendo in abbinamento ai vini Spitfire (presenti a Locarno per una degustazione esclusiva) piatti tratti dalla cucina siciliana e dalla tradizione araba: il cous cous era imperdibile.

Quando si dice il destino…
Oggi ci sono vigne curate come giardini ma durante la seconda guerra mondiale gli stessi campi che circondano la tenuta di Farra d'Isonzo (Gorizia) di proprietà della famiglia Puiatti furono trasformati in un campo sì ma d'aviazione.
Come spesso accadeva nei territori di confine le dimore più belle divenivano il quartier generale delle forze armate. Così a Farra d'Isonzo la bella casa della famiglia Puiatti datata 1810 fu prima oggetto delle mire tedesche e poi fuggiti i soldati del Reich divenne il quartier generale delle forze Americane prima e Inglesi poi. Con l'arrivo degli inglesi dietro la casa venne creato anche un piccolo campo d'aviazione da dove anche gli Spitfire decollavano. Testimoni di ciò sono antiche fotografie memorie orali ed arrugginiti pezzi di aereo che ancor oggi -conclude Cristina Burcheri- dissodando la terra escono alla luce tangibili segni di una storia comune".