le aziende 


La famiglia De Mezzo

...nell'800
Al crepuscolo del secolo scorso la storia della famiglia de Mezzo si lega con certezza a quella dell'economia del Friuli diventando protagonista della vita rurale industriale e agrolimentare dell'epoca.
Nel 1885 Pietro de Mezzo sindaco di Majano titolare di un esercizio in piazza e rappresentante delle forze padronali del momento già aveva iniziato lungo la strada che da Fagagna va a Majano a lavorare la terra argillosa per fabbricare mattoni.

La stessa terra usata per produrre mattoni poteva essere agevolmente impiegata anche per altre attività ...... nasce quindi la diversificazione. L'agricoltura dell'epoca era fortemente caratterizzata da alcuni principi fondamentali: un'opportuna rotazione delle colture e come principio autarchico la pluricoltura poichè si doveva produrre di tutto per avere di tutto. L'azienda coltivava foraggio per gli animali e cereali per l'alimentazione umana gelsi per i bachi da seta e la vite per far vino .....fino.... alla grappa!
Nel 1890 nell'azienda De Mezzo c'è una frasca in cui i clienti in attesa del "carico" possono ristorarsi bere un buon bicchiere di vino e farsi..."un busul di sgnape". Passa poco tempo che dalla distillazione eseguita da terzisti "lambiccari" che operavano con i folcloristici alambicchi mobili montati su carri si arriva al 1896 con il primo alambicco a fuoco diretto installato nell'azienda stessa.
Le aziende De Mezzo lavorando in sinergia ed esprimono al massimo le loro potenzialità e nel rispetto dei più atavici rituali beneauguranti si instaura la tradizione di festeggiare il santo Patrono: S. Valentino; così ogni 14 febbraio l'osteria annessa alla fabbrica ed alla Distilleria apre ai viandanti e ad ognuno offre il tipico "busul" di grappa l'ultima distillata.

...nel 900
In famiglia Sante de Mezzo nel 1906 si festeggia la nascita della primogenita degli 11 figli nel segno di una ricercata prosperità familiare che va di pari passo con quella dell'attività industriale: nel 1912 si inizia tra i primi in Italia a meccanizzare la fabbrica di laterizi e tra le nuove attrezzature installate il forno hoffman a 18 camere costituisce il maggior motivo d'orgoglio.
I rumori della guerra non tardano però a farsi sentire e tra il 1915-18 parte dall'azienda viene requisita e trasformata in presidio militare.
Terminate le vicende belliche si inizia un nuovo importante fenomeno di espansione si acquista la terza fornace di Tarcento e successivamente una colonia ad Aquileia e S. Daniele. La produzione agroalimentare ha un forte sviluppo perciò viene inserito anche un comparto dedicato ai prosciutti.
Una vera forza orgoglio di Sante viene sempre più impiegata nelle diverse attività: è quella dei figli discepoli attenti nella continuazione della tradizione e motivati nella crescita familiare.
Gli inaspettati eventi della seconda guerra mondiale colpiscono duro.
Non solo vengono occupate dai tedeschi le proprietà di Tarcento e parte di quelle di Majano ma coinvolgono in prima persona i membri della famiglia.
Piero de Mezzo classe 1910 entrò giovanissimo a lavorare con il padre Sante conciliando il lavoro con lo studio laureandosi in Scienze Economiche all'Università di Trieste.
Componente del direttivo dell'associazione Industriali tra uno di fondatori della stessa; e dal 1951 alla morte di Sante assunse la direzione delle aziende.

...oggi
Appena terminata la guerra la famiglia de Mezzo dava vita ad una notevole attività di mecenatismo facendo della fornace anche un laboratorio artistico di primo piano dal quale uscirono molte creazioni di uno degli scultori friulani più famosi del novecento: Antonio Franzolini.
Negli anni sessanta la distilleria viene ampliata in modo considerevole: si costituisce l'attuale edificio e si aggiunge un nuovo impianto di distillazione pur mantenendo intatta la fedeltà alle tradizioni.
Nel 1976 cessa la produzione dei laterizi e nel 1990 entra in piena operatività la quarta generazione dei De Mezzo.
Nel 1996 si festeggia il centenario della distilleria De Mezzo s.n.c. il solstizio d'estate è la data rievocatrice i tradizionali riti della notte di S. Giovanni notte sacra per la tradizione contadina locale.
Vengono presentate opere teatrali musicali scenografie di giovani e meritevoli artisti friulani con la speranza di poter far divenire queste date appuntamenti fissi per sempre nuove proposte.
Nel 1998 per riprendere sempre la ricerca dell'ottimizzazione del prodotto e della qualità si installa un nuovo impianto di distillazione un impianto a distillazione bagnomaria.
Dal 2000 Mercedes De Mezzo distillerie S.r.l. con l'acquisizione della distilleria Comar di Gorizia entra nel "nuovo millennio".

LE GRAPPE

La Grappa un gioiello tutto italiano
Grappa. un nome che indica una tradizione una cultura tutta italiana.
Un prodotto che oggi non ha nulla da invidiare ai grandi nomi della distillazione.
La grappa ha origini antiche e forse proprio per la sua lunga storia è riuscita nei secoli ad affermarsi ad assumere quella personalità inconfondibile che oggi ha sempre più estimatori. Non solo in Italia.

Ma la strada per arrivare alla grappa era ancora tanta.
Fino ai primi del'600 infatti il distillato era sempre di vino e mai di vinacce.
Furono un gesuita Atanasio Kircher e il suo confratello italiano Francesco Terzi Lana a indicare la vinaccia come fonte di alcool.
Questa la storia "ufficiale".
Ma da antichi documenti si evince che in Friuli e in Veneto già nel '400 e nel '500 queste popolazioni facevano commercio di grappa con l'estero.
E forse dovremmo fare ancora un salto indietro in quell'epoca nella quale l'usanza voleva che terminata la fermentazione del mosto i "padroni" e i "servi" si spartissero il prodotto ottenuto: ai primi il vino ai secondi le vinacce.
E probabilmente qualche servo ha provato a fare ciò che il padrone faceva con il vino (cioè distillare) e per paura che scoperto il risultato il padrone si prendesse anche le vinacce il segreto fu custodito per molto tempo.

I segreti per una migliore degustazione
Innanzitutto occorre scegliere il bicchiere giusto quello a forma di tulipano; versarsi la grappa prescelta; lentamente sorseggiarla cercando sapori odori corposità particolari: gustare una grappa è un vero piacere ma la degustazione ha le sue regole e bisogna rispettarle.
Non è facilissimo degustare la grappa poichè ha una gradazione alcolica molto alta tra i 40° e i 60° e le sostanze volatili in essa contenute svaniscono rapidamente.
Tuttavia proviamo a fissare alcuni parametri base iniziando dalla classificazione.
Le grappe si possono dividere in giovani conservate in contenitori diversi dal legno dove hanno affinato le loro caratteristiche e invecchiate quando hanno "vissuto" per un periodo più o meno lungo in fusti di legno di essenze diverse come il rovere o il frassino e hanno acquistato caratteristiche molto diverse da quelle che avevano al momento della nascita.
Poi ci sono le grappe aromatiche (grappe di moscato di malvasia e così via); grappe aromatizzate ottenute per mezzo della macerazione con piante officinali (alla ruta alla genziana ecc.)
Per valutare nel complesso una grappa è necessario prendere in considerazione tre generi di valutazione: quella "visiva" che analizza la limpidezza e la tonalità del colore del distillato.
Poi c'è la valutazione "olfattiva" che si determina dagli elementi volatili della grappa. In questo tipo di valutazione occorre molta esperienza perché si tratta di riconoscere e di "sentire" gli odori che provengono da tre gruppi di composti chimici: gli esteri le aldeidi e gli alcoli.
Questo tipo di valutazione si fa sia con il bicchiere fermo per analizzare le sensazioni derivanti dagli elementi più volatili sia facendo ruotare il distillato nel bicchiere per ottenere un'analisi olfattiva più completa.
Infine c'è la valutazione gustativa che serve a "scovare" i sapori che ci sono in una grappa e che sono il dolce l'acido e l'amaro.
La perfetta equilibratura tra i tre sapori fanno eccellente una grappa.
Il gusto di una grappa si dice piatto se manca di acidità corto se le sensazioni svaniscono rapidamente secco se c'è scarsità di componenti dolci rotondo se c'è buona armonia di sapori.

I DISTILLATI
Di Mercedes De Mezzo

I quattro Grandi Elementi hanno la loro natura proprio come un bambino ha una madre; il fuoco riscalda l'aria si muove l'acqua bagna la terra è solida. (Shitou Xiquian)

I distillati
L'arte della distillazione era nota gia al tempo degli Egizi. Su "l'acqua divina" in un testo trovato in un antico tempio a Menphis sono perfettamente descritti alcuni apparecchi di distillazione.
Tutti i distillati puri nascono sempre cristallini.
Tra la frutta normalmente distillata per tradizione locale troviamo: le pere William's le prugne le ciliegie i piccoli frutti le mele ed infine ed importante l'uva.
Dalla frutta si ottengono delle acquaviti che conservano il profumo caratteristico del frutto da cui provengono ed alcune di esse sono particolarmente apprezzate.


Mercedes De Mezzo
Distillatrice in Rive D'Arcano (UD)
località Fornaci de Mezzo
Telef. 0432-800129

Web: www.mercedesdemezzo.it
E-mail: info@mercedesdemezzo.it