ROBERTO
PICECH
Viticoltore in PRADIS
di Claudio
Fabbro
Il
COLLIO come è ben noto agli addetti ai lavori è quella fascia
collinare in provincia di Gorizia che si estende a ridosso del confine
con la Slovenia
fra i fiumi Isonzo e Judrio in un susseguirsi di pendii
generalmente esposti a mezzogiorno.
L'azienda agricola Picech si trova in località
Pradis su dolci colline fra il comune di Cormòns (antica e
caratteristica "città del vino" che nella parte primitiva è arroccata
intorno alle chiese e ai resti del vetusto castello sulla cima del monte Quarin
dimostrando la sua presenza e la sua importanza strategica
nella storia passata) e il comune di Capriva del Friuli
piccolo
centro ma molto importante per la presenza di alcune delle più
importanti aziende vitivinicole del COLLIO e di uno storico Castello
cioè quello di Spessa
tanto caro al Casanova ed ora sede di
un'importante azienda vitivinicola
Centro agrituristico di classe e
campi di golf in gestazione.
La natura del terreno è calcarea
con prevalenza di
marne ed arenarie (qui le chiamano "Ponke") risalenti al periodo medio
eocenico e la posizione
protetta a settentrione dalle Alpi Giulie ed
aperta a sud verso il Mare Adriatico
creano un ambiente ideale per la
viticoltura.
È in questa piccola oasi vitata correva l'anno
1920 che i "PONTAR" (cioè i nonni PICECH) misero
piede provenienti da Borgo S.Mur
sempre in Cormòns.
Praticamente proletari seppur depositari di un consistente bagaglio
di sapere contadino divennero mezzadri dei nobili de SAVORGNAN
proprietari terrieri molto noti localmente
fino ad "affrancarsi"
quarant'anni dopo a seguito delle vicende di cui diremo.
Egidio aveva appena un anno e già scalciava fra le
fasce da par suo ( lo chiameranno
in seguito
" IL RIBEL" per la
sua indole battagliera e fiera ); possedere una carrozzella era
in quei
tempi
privilegio di pochi ed i "PONTAR" (soprannome storico e
tuttora vigente della Famiglia PICECH..) avevano ben poche armi
per sottrarsi alla miseria.
Soccorrevano l'età
la salute
la voglia di rinascere
dopo una guerra devastante finita da poco.
Intanto Egidio crebbe e con i fratelli RAMIRO e
GIUSEPPE ce la mise tutta per riprendersi quella dignità che
in
quei tempi
era di fatto negata agli "ultimi" di Turoldiana memoria.
Da vetusti fabbricati sorsero la casa rurale
la stalla
e tutt'intorno le prime vigne.
Poi venne la guerra ed Egidio che con il "passato
regime " legava tanto quanto il diavolo con l'acqua santa lasciò le
vigne per le montagne e la vanga per il fucile.
Così fu che grazie ad una buona dose di coraggio
misto all' incoscienza dei vent'anni ma anche alla sua buona conoscenza
sia del friulano che dello sloveno e di altre lingue slave imparate per
forza di cose girovagando e battagliando fra Balcani
Carso e
Collio portò a casa la pellaccia.
Sotterrata l'ascia di guerra per "IL RIBEL" ripresero i
tradizionali ritmi e l'alternanza delle stagioni dei lavori con quelle
degli amori. E fu così che nella sua vita entrò JELKA (Gabriella SIRK).
JELKA una donna dolcissima e laboriosa con il
sorriso perennemente stampato sulle labbra aveva appena 23 anni
quando ( era il 1948) convolò con "il nostro".
Ne parlo con cognizione di causa e tanta nostalgia
avendo frequentato lei e Gidio sin dal lontano 1972. JELKA gli regalò
prontamente LIDA ed
a seguire
BRUNA (nel 1951).
Ma non era ancora finita
poichè IL RIBEL di cartucce
ne aveva quanto basta per imbastire
nel 1964
il prodotto (
enoicamente parlando) più significativo di casa PICECH: Roberto.
Ma torniamo un po' indietro nel tempo.
"La svolta decisiva ricorda Roberto avvenne
nel 1963. In quell'anno
fra diverse vicissitudini
fallimenti della
proprietà ed aste varie i PICECH si ritrovarono con il sedere per
terra . Ma non si dettero per vinti.
Avevano seminato bene
nel territorio
ed i migliori
amici si strinsero a loro aiutandoli a risorgere.
GIOVANNI VISINTIN
("ZANUT MAGNAS")
pezzo da 90 del Sindacato ALLEANZA
CONTADINA (e amico storico di GIDIO..) fece il diavolo a
quattro
sia livello di Istituzioni che di Uffici vari
pubblici e
privati".
"L'altra manosottolinea ancora con riconoscenza ROBERTO
arrivò puntuale da un altro grande amico di Famiglia: FRANCESCO AITA
("CHECHI")
pure agricoltore di grandi numeri
ma soprattutto dal
cuore d'oro". Nel senso che non furono semplici pacche sulle spalle o
commiserazioni ma aiuti sostanziali ed integrativi di quelle provvidenze
che
in materia agricola
(i cosiddetti PIANO VERDE )
servirono non poco a dar fiato al mondo contadino.
Nel frattempo il conte DOUGLAS ATTEMS aveva capito al
volo l'importanza della legge sulle denominazioni d'origine (le DOC di
cui al D.P.R. 930/1963) e l'anno dopo con un manipolo di pionieri
fra cui i PICECH ( soci fondatori) diede vita al primo Consorzio
del VIGNETO FRIULI e cioè quello del COLLIO.
Le cose da allora iniziarono a migliorare ed il TRIVENETO ( ma anche la
piazza di Milano non si tirò indietro..) s'accorse della bontà dei vini
bianchi del COLLIO ma anche dei prodotti della terra e della stalla.
Fu così che con mamma JELKA ai fornelli e GIDIO nella vigna
in cantina
nella stalla ed ogni fine settimana
nella "FRASCA" di famiglia
Pradis divenne una piccola GRINZING.
GIDIO nel 1967 lasciò perdere la stalla (ci arrivò
lungimirante con 30 anni d'anticipo rispetto ai suoi colleghi..) e
piantò MALVASIA
tanto TOCAI
PINOT BIANCO ed una vigna "mista" da cui
traeva un vino curiosamente rinominato BORDO' (scritto tal quale in
etichetta per risparmiare all'ospite sicure figuracce da pronunce
fantozziane..).
Trattavasi di MERLOT con un 20% di Cabernet franc e
sauvignon
come si può ben comprendere.
Fra le curiosità proposte da GIDIO "PONTAR" (alias "IL
RIBEL") c'era anche un richiestissimo TOCAI ROSSO (qualcuno mormora
fosse un sardo CANNONAU ma chi scrive ricorda solo che era un' onesta
curiosità "calamìta" per un'utenza agrituristica che
allora
navigava a
vista).
Poi le dure leggi dell'anagrafe e del destino
accompagnarono nel mondo dei più mamma JELKA (1993)
che GIDIO seguirà
nel 2001 (furono oltre un migliaio gli amici del FRIULI
del COLLIO e
della BRDA slovena che in giornata di eccezionale coinvolgimento
emotivo per quanto il personaggio aveva rappresentato nel territorio
gli resero omaggio il 7 febbraio di quell'anno).
Fu così che ROBERTO che per la mamma aveva una
venerazione ed a cui ha dedicato il suo vino più importantesi
ritrovò uomo
capofila
imprenditore
manager anzitempo .
Rinunciò alle sue tante piccole passioni (il ballo
folcloristico
lo sport
la discoteca..) e
con le sorelle LIDA e BRUNA
al suo fianco nella difficile fase di transizione si ritrovò a sua volta
protagonista.
Sorridente
gentile
fine e disponibile come mamma
JELKA ma anche coraggioso e determinato come papà GIDIO
da almeno 10
anni è uno dei vignaioli più apprezzati del COLLIO e non solo dell'area
cormonese.
Tra l'altro dal 1985 è consigliere dell'Enoteca
cooperativa di Cormòns e
dal 1995
anche del Consorzio Vini DOC COLLIO.
Dal 1990 ha iniziato un certosino lavoro di
sostituzione delle vecchie vigne (rinunciando anche a CHARDONNAY e
SAUVIGNON) ripensando ad uvaggi bianchi (leggasi JELKA) e rossi seri e
fortemente strutturati (COLLIO ROSSO RISERVA).
Nella sua vita è entrata (era l'anno 2001 e lei ricorsi
storici come fu per mamma JELKA aveva appena 23 anni..) la
donna della sua vita: ALESSIA STIGLICH (triestina d'antenati
ungheresi che
sembra
per STIGLICH intendano CARDELLINO).
ALESSIA aveva alle spalle tre anni d'esperienza nel
settore con un maestro come JOSKO SIRK alla SUBIDA
tre corsi per
sommeliers
conoscenze informatiche ed amministrative e lingua inglese
parlata correntemente.
E tante altre buone e belle doti che il lettore può ben
comprendere tra le righe ma che elencare sarebbe riduttivo ed
impegnativo.
Con alle spalle la forza di una famiglia che nasce
ROBERTO PICECH ha nel 2003 rivoluzionato l'azienda e soprattutto la
cantina; un vero e proprio gioiellino interrato
a sezione circolare e
posto su più piani
che nella primavera 2005 ospiterà botti e barriques
per la gioia dei grandi vini di Pradis prima ancora che per quella dei
fotografi e dei giornalisti.
LA SCHEDA DEL VIGNETO PICECH
Ettari coltivati a vigneto:
7 (4
5 in proprietà
2
5 in
affitto)
D.O.C.
d'appartenenza: COLLIO
Vini prodotti:
Tocai Friulano
Pinot Bianco
Malvasia Istriana
Collio Bianco Jelka (uvaggio
bianco di Ribolla Gialla
Tocai Friulano e Malvasia Istriana)
Collio
Rosso
(uvaggio rosso di Cabernet Franc e
Cabernet Sauvignon)
Collio Rosso
Riserva (uvaggio rosso di
Merlot e Cabernet Sauvignon) vino che viene commercializzato
non prima dei 3 anni dalla vendemmia e con
un passaggio di almeno 20 mesi in "barrique". Prossima uscita Riserva
2001 fine 2004.
Passito di
Pradis (uve: Malvasia
Istriana)
Numero di bottiglie
prodotte mediamente l'anno: 25.000
Azienda
agricola Roberto Picech
Loc. Pradis
11
34071 Cormòns (GO) Italy
tel.++39 0481 60347 fax
++39 0481 629577
E-Mail :
picech@libero.it
www.picech.it
cell. 347 2602541 |
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