le
aziende
PIZZUTTI
Potrebbe sembrare, col senno di poi, che la storia di Loris e Valentina, attuali protagonisti dell' azienda Pizzutti di Dolegna, rientri fra i normali
avvicendamenti generazionali, senza dubbio meno traumatici se avvengono in un territorio, come il Collio, prestigioso e già ben noto nei mercati che
contano.
In principio - correva l'anno 1925 - fu il nonno Costantino che, originario di Manzinello (UD) e provenienza Visinale dello Judrio(UD) a dar vita
con nonna Maria - quale affittuario - all'azienda in Vencò.
Quando il destino lo volle prematuramente - anno 1986 - nel mondo dei più, Valentina, che aveva preso dal papà l'amore per la musica, si stava
diplomando in pianoforte al Conservatorio di Venezia.
Con mamma Giovanna invece di gettare la spugna si rimboccò le maniche per non vanificare quanto papà Luigi aveva creato.
Ora l'azienda PIZZUTTI imbottiglia direttamente i propri vini D.O.C. COLLI ORIENTALI del FRIULI (Malvasia, Merlot, Schioppettino e Pignolo), e
D.O.C. COLLIO (Tocai friulano, Sauvignon, Pinot grigio, Chardonnay, Cabernet franc e Cabernet Sauvignon).
Ne nacque una bella amicizia ed una idea accattivante:
Anche per confermare che a Vencò, per Loris e Valentina il vino, prima ancora che semplice bevanda, è un atto d'amore ed un'opera d'arte.
Azienda agricola
Sarà mai possibile trasformare una "disgrazia" in un'opportunità?
Questo, in sintesi, quanto è emerso in un incontro conviviale tenutosi presso l'azienda Pizzutti mercoledi 9 maggio scorso al fine di far conoscere le
strategie adottate per far fronte ad una vera e propria emergenza di produzione e di marketing senza per questo arricchire la già folta schiera di
"opinionisti" pronti ad affibbiare al "già Tocai friulano" nomi di ridicola fantasia.
Dopo i saluti dei giovani produttori e titolari della tenuta emergente del Collio è intervenuto l'assessore all'agricoltura di Dolegna, Oddo Saurin,
ricordando l'impegno dell'amministrazione sia a favore della viticoltura che dell' agriturismo, settori fortemente rivitalizzanti in un ricambio
generazionale che ha rinsaldato gli imprenditori al territorio.
Molto apprezzato, nell' occasione, l'intervento del dott.Francesco Miniussi, a lungo apprezzato funzionario dell' Ispettorato agrario di Gorizia ed ora
a capo di quello di Udine, che ha ricordato l'attenzione con cui da sempre vengono privilegiate le giovani famiglie diretto coltivatrici che garantiscono
continuità, operatività e sanno conciliare produzione e tutela dell'ambiente.
Sui valori della famiglia rurale e delle sane tradizioni locali si sono espressi pure, con toccanti e belle parole, mons. Sergio Ambrosi e don Silvano
Pozzar.
Il presidente regionale dell' Assoenologi Rodolfo Rizzi ha inquadrato il lavoro del tecnico in vigna ed in cantina, rimarcando l'alto pregio dei vini
della vendemmia 2006 di cui il Tocai è sicuramente il portabandiera.
La rivisitazione delle vicende storiche del vitigno e vino in questione è stata affidata al dott. Claudio Fabbro mentre l'artista Enzo Pituello di Nimis ha presentato l'etichetta prescelta per " vestire " il Tocai 2006 dell'azienda derivante da viti di oltre 40 anni .
La stessa riproduce un'opera di grande valore rubatagli nel 2006 da mano ignota e rinata simbolicamente insieme al vino in questione, recando bene in
vista la scritta "Rubato" quasi a ravvisare forti analogie con le proprie vicende e lo scippo del nome, regalato dall' Unione europea agli ungheresi
per motivi ancora non del tutto chiariti.
Tale logo è destinato a divenire l'emblema del solo prodotto di punta aziendale, indipendentemente se in futuro lo stesso potrà ancora chiamarsi "Tocai
friulano" oppure "Friulano" o altri nomi ancora.
L'incontro di Vencò ha registrato vari interventi sia di giornalisti del settore enogastronomico del Triveneto che di Confraternite e sodalizi di settore,
quali il Ducato del Vini Friulani, il Gruppo Enogastronomico Triestino, gli Assaggiatori dell'ONAV, i Sommeliers dell' AIS ed il Club Enologico di
Monfalcone.
|