curiosità

IL NOME DELLA ROSA
I profumi e gli aromi dei vini fra chimica e poesia

Nell'ambito della manifestazione ROSAZZO DA ROSA tenutasi all'Abbazia di Rosazzo il 20 maggio 2005 una interessante sessione è stata dedicata all'analisi organolettica dei vini ed agli abbinamenti. Ha introdotto e coordinato i lavori l'allora presidente di TERRITORIA NORD-EST, dott. Giorgio Colutta, anche nella sua veste di assessore all'agricoltura di Manzano. Il 7 settembre 2006 ho ripreso l'argomento su richiesta del Rotary club Palmanova-Cervignano nell' ambito di un interessante convegno presso l'azienda Perusini di Gramogliano (Corno di Rosazzo), cui è intervenuto pure con una specifica relazione il noto enologo Alessio Dorigo di Buttrio. Così è stato che in entrambe le occasioni, presenti molti addetti ai lavori ma anche appassionati ed hobbysti enogastronomici ho sviluppato la mia relazione centrata, in particolare, sui vitigni aromatici presenti in Friuli. Ho ricordato che l'influenza di una cultura mitteleuropea (Scuola di riferimento Klosterneuburg bei Wien) prima ancora di quella francese, ha portato a cavallo fra l' 800 ed il '900 ad una consistente introduzione di varietà aromatiche fra cui il Traminer (Gewurztraminer) il Riesling renano ed italico, il Sylvaner verde, i Moscati bianco, giallo e rosa, il Muller Thurgau ed altri ancora. Ma anche la Scuola di Parenzo non è stata da meno, nella valorizzazione e diffusione del Moscato di Momiano e della Malvasia istriana. Gran parte di queste varietà è stata sostituita negli ultimi vent'anni con vitigni francesi (Pinot grigio , Chardonnay e l'aromatico Sauvignon blanc in testa) o autoctoni.

Le rose di Rosazzo
Le rose di Rosazzo

"Rosa, zenzero, timo, frutti di bosco: sono centinaia gli aromi del vino. Ma imparare a conoscerli e a riconoscerli non è molto facile e per farlo bisogna essere guidati da un "analista sensoriale", da un bravo enologo o sommelier o, al limite, delegare alla strumentazione ("gascromatografo") l'onere di scavare nel cuore del vino vivisezionandolo. Entrando nel tema legato alla rosa e collegando più in particolare tale fiore ad un vitigno, e cioè al Traminer aromatico (Gewurztraminer) , "ciò che noi chiamiamo 'profumo di rosa' ha origine in realtà da diverse sostanze volatili odorose di cui la principale si chiama, appunto, acetato di feniletile. Però per convenzione, non si usano i nomi delle sostanze che danno profumi (o cattivi odori) a tutto ciò che ci circonda ma le appelliamo con i nomi delle cose a cui sono 'attaccate'. Così la rosa ha l'acetato di feniletile, la ciliegia ha la benzaldeide cianidrica, la canfora l'ossido di linalolo e così via.

Rosazzo: Giorgio Colutta e Claudio Fabbro
Rosazzo: Giorgio Colutta e Claudio Fabbro

Per questo, quando un vino profuma di rosa, noi diremo appunto, profumo di rosa e non d'acetato di feniletile. Nel vino si trovano moltissime delle sostanze volatili che danno il profumo a tutto ciò che ci circonda. Dai frutti ai fiori, dai vegetali agli animali, ai cibi. Ma una rosa odora solamente di rosa, mentre nel vino troviamo moltissimi aromi tutti assieme (se ne sono contati più di cinquecento) fusi e mescolati con l'alcol, sostanza volatile per antonomasia. "Se noi prendiamo una rosa, le stacchiamo i petali e li schiacciamo facendone una poltiglia, il loro profumo migliora, diventa più complesso. Nel vino accade la stessa cosa: le uve profumano solo di uva, ma se vengono schiacciate, ridotte in poltiglia, in altre parole vinificate, migliorano nettamente il loro profumo, assumendone anche altri. Non a caso gli aromi del vino si dividono in tre grandi gruppi: primari, che derivano dall'uva; secondari, derivanti dai processi di fermentazione; terziari, che si sviluppano nell'invecchiamento".

Budignacco di Capriva del Friuli
Budignacco di Capriva del Friuli

Ho anche ricordato l'influenza del terreno e del microclima, oltre che della "selezione clonale" del vivaista , nel determinare aromi più o meno accentuati. Esistono infatti aree della bassa friulana in cui l'aroma dominante del Traminer ricorda molto di più il petalo della viola anzichè quello della rosa. "Ed a parità di vitigno e clone un Traminer coltivato su marne ed arenarie ("ponka") del Collio è decisamente diverso da uno dell'Aquileiese".

Rosaio sul filare
Rosaio sul filare

Ne è seguito un piacevole dibattito con le conclusioni tratte dal sindaco di Manzano, Macorig, ed una prova pratica d'abbinamento fra due Traminer (Ca' Tullio di Aquileia e Sturm di Zegla di Cormòns ) con un risotto con petali di rosa e mandorle ed, a seguire, petali di rosa in pastella su crostino misto (ricotta con miele aromatizzato alle rose) per concludere, appunto, con un dolce pure a base di rose.