Vendemmia alquanto
strana
quella 2003
poiché fa seguito ad una primavera-estate uniche e
se
vogliamo
da dimenticare. La mancanza cronica di precipitazioni è stata la
costante nazionale e la siccità non ha risparmiato il VIGNETO FRIULI.
Va detto tuttavia che
gran parte della pianura è servita da impianti irrigui(pioggia
goccia..)
senza i quali quest’anno
su ghiaie inerbite
sarebbe stato impossibile
produrre.
Terreni sabbio-argillosi
(bassa pianura) hanno mantenuto una certa freschezza.

Prime uve di Tocai friulano
Az. Dario Raccaro
Rolat
Cormòns |
In collina le marne ed
arenarie hanno evidenziato sofferenza sui cocuzzoli; le viti appena impiantate
hanno richiesto comunque bagnature localizzate. In CARSO la viticoltura è
praticabile solo nelle DOLINE in cui s’accumula terra rossa. In ogni altro
caso o si dispone d’impianto fisso d’irrigazione (vedasi ad es. l’az. CASTELVECCHIO di Sagrado ) o l’evoluzione fisiologica degli acini è ardua!
Normale la fioritura ed
allegazione
giusta quantità d’uva(forse un 5% in più rispetto al 2002 in
generale e + 10% nelle GRAVE) ma la quantità di vino dovrebbe essere simile al
2002 (1 milione di ettolitri
max 1.100.000..) poiché la resa uva-mosto è
alquanto bassa.
Mosti fortemente
strutturati e naturalmente molto alcolici certamente
ma con profumi +
“castigati” rispetto al 2002. Dunque un raccolto di tipo MEDITERRANEO
per non
dire insulare
che porta a riconsiderare l’opportunità di vendemmie
notturne o comunque di primissimo mattino……
Ed ora veniamo alla
vendemmia-vinificazione.
“La terza decade di agosto
tutto
il mese di settembre e probabilmente la prima decade di ottobre saranno
dedicati alla vendemmia. In questa fase tre sono le cose su cui concentrare
l’attenzione: la tipologia di vino che si vuole e si può produrre
l’epoca di
maturazione e raccolta dell’uva e la tecnica di vinificazione da adottare.
OPERAZIONI DA EFFETTUARE PRIMA DELLA VENDEMMIA
Per seguire correttamente la
maturazione dell’uva è essenziale effettuare una campionatura nel vigneto
prelevando pezzi di grappoli o acini e dal succo ottenuto determinare la
gradazione zuccherina con il classico mostimetro Babo o con un rifrattometro
analisi che si può eseguire facilmente a casa

Nonno Gigi BUZZINELLI
Pradis di Cormòns
1984:
un laboratorio nel palato
grazie ad una grande
esperienza |

Silvestro Primosig
Oslavia
1974 |
Presso un laboratorio attrezzato
esterno è invece consigliabile far determinare l’acidità totale
e anche il pH
l’acido tartarico e l’acido malico. Eseguendo settimanalmente questi controlli
ad iniziare dall’invaiatura (termine che identifica il momento in cui il
colore dell’acino passa dal verde al giallo
per le varietà bianche
e al
rosso per le varietà a bacca rossa)
si possono vedere l’aumento costante
della gradazione zuccherina e la diminuzione del valore di acidità totale.
PRODOTTI ENOLOGICI PER LA VINIFICAZIONE
I prodotti che si impiegano durante
la vinificazione hanno la funzione di prevenire le alterazioni al mosto
(selezionando i lieviti della fermentazione)
accelerare i processi di
decantazione ed estrazione
che altrimenti sarebbero troppo lenti
e
supportare la fermentazione.
Il prodotto classico utilizzato nella vinificazione è l’anidride solforosa con
i suoi derivati
come il metabisolfito di potassio (in polvere) e il bisolfito
ammonio (liquido); è l’unica sostanza che obbligatoriamente (anche se quest’obbligo
è molto contestato) dovete utilizzare perché seleziona i lieviti favorendo
quelli con caratteristiche fermentative migliori
previene alterazioni
batteriche quando si vinificano uve guaste ed evita ossidazioni indesiderate
dei mosti nelle prime fasi di vinificazione.
Altri prodotti usati in vendemmia sono: i lieviti selezionati secchi
gli
enzimi per i mosti bianchi
gli enzimi per i mosti rossi
i tannini
gli
attivanti di fermentazione.
VINIFICAZIONE IN BIANCO
Lo schema classico della tecnica di
vinificazione in bianco consiste nel solfitare l’uva o il mosto ottenuto
utilizzando da 10 a 15 grammi per quintale di metabisolfito di potassio e nel
separare velocemente il mosto dalle bucce per evitare l’estrazione di
"tannini" che
essendo molto sensibili all’aria
causano un precoce
invecchiamento del vino
oltre a conferire una sensazione gustativa amara.
Solamente se si è adeguatamente
attrezzati o in alcune lavorazioni di uve aromatiche è possibile eseguire una
breve macerazione. Nel caso di vinificazione in bianco di uve a bacca rossa si
raccomanda di non pigiarla ma di caricare la pressa o il torchio con uva
intera e di sospendere la pressatura quando il mosto inizia a diventare
rosato.
Il mosto così ottenuto
separato dall’ultima frazione della pressatura ricca
di tannini
denominata "torchiato"
se volete ottenere un vino di qualità
migliore deve essere raffreddato ed illimpidito

Pigiatura “fai da te” a “Paradis”
-Monte
Quarin 1985 |
Per facilitare la chiarifica (illimpidimento)
che consiste nel separare la
parte solida composta da pezzi di buccia e sostanze della polpa che formeranno
un deposito chiamato feccia
vi consigliamo di usare l’enzima per la
chiarifica dei mosti bianchi (sostanza presente naturalmente nel mosto ma in
una quantità insufficiente a svolgere in poche ore la chiarifica). Impiegate
questo prodotto in dosi di 2-5 grammi per ettolitro: scioglietelo in una
piccola frazione di mosto o d’acqua
e aggiungetelo a tutta la massa da
illimpidire effettuando un rimontaggio; oppure aggiungetelo direttamente
all’uva prima della fase di pressatura o all’ottenimento del mosto nella vasca
di raccolta. Se il mosto ottenuto da uve a bacca rossa è troppo colorato si
consiglia di aggiungere del carbone decolorante alla dose di 20-40 grammi per
ettolitro. L’azione è rapida e dopo 12
o al massimo 36 ore
potete separare
la frazione limpida dalla feccia eseguendo un travaso.
Dopo la chiarifica il mosto si presenta limpido o leggermente velato
ed è
pronto alla fermentazione; questa può avvenire spontaneamente o potete
favorirla utilizzando 20-30 grammi per ettolitro di lievito selezionato e
10-30 grammi per ettolitro di attivante di fermentazione che agevola la
moltiplicazione e lo sviluppo dei lieviti. L’impiego del lievito consente di
ottenere una fermentazione regolare.
Durante lo svolgimento della fermentazione è importante controllare la
temperatura del mosto
che deve oscillare tra i 17 e 20° C. Per abbassare la
temperatura del mosto o per controllare la temperatura di fermentazione
nelle
piccole aziende che non possiedono vasche refrigerate
si può procedere
facendo scorrere dell’acqua fredda sulle pareti dei serbatoi in acciaio
inossidabile o in vetroresina; oppure si possono immergere nel mosto da
raffreddare o nel vino in fermentazione
dopo averle congelate
delle
bottiglie o taniche ad uso alimentare riempite d’acqua
legate ad uno spago
per facilitarne il recupero.
Terminata la fermentazione potete verificare la presenza di zuccheri residui
con l’uso del mostimetro Babo (quando la scala di lettura ha raggiunto lo zero
significa che il vino è secco); a questo punto eseguite il travaso di fine
fermentazione aggiungendo 4-5 grammi di potassio metabisolfito.
Se il vino è molto "sporco"
o se presenta odore di feccia (odore che ricorda
quello delle uova marce)
raccomandiamo di ripetere un secondo travaso dopo 10
giorni e di non lasciare mai i contenitori scolmi.
VINIFICAZIONE IN ROSSO
La vinificazione in rosso consiste
nel sottoporre il pigiato (costituito dagli acini ’uva a bacca rossa a
diraspatura (operazione che separa l’acino dal raspo)
aggiungendo al
schiacciati e dal mosto) una dose di metabisolfito di potassio di circa 10-15
grammi per quintale di uva

Dino e Sandra Turco
Mernico-Dolegna 1978
Riempite la vasca o il vinificatore lasciando circa il 25% di spazio libero
tra la superficie del mosto e la sommità del contenitore
in modo che quando
inizia la fermentazione il cappello di vinaccia
spinto in alto per lo
sviluppo dell’anidride carbonica che si forma dalla trasformazione dello
zucchero in alcol
non esca.
Una volta riempita la vasca aggiungete 20-30 grammi per ettolitro di lievito
selezionato e 10-30 grammi per ettolitro di attivante di fermentazione
per
agevolare la moltiplicazione del lievito stesso e lo sviluppo della
fermentazione. In questa fase è possibile aggiungere dell’enzima da
estrazione
alla dose di 2-4 grammi per ettolitro
che consente di abbreviare
il tempo di macerazione e di ottenere vini molto colorati (se l’uva è idonea)
e con pochi tannini aggressivi
che normalmente vengono estratti
progressivamente durante la vinificazione.
Durante la fermentazione consigliamo di immergere il cappello di vinaccia
mediante follature o rimontaggi almeno due volte al giorno
meglio tre
ripartiti durante l’arco della giornata
per riuscire ad estrarre il colore
dalle bucce ed evitare che la vinaccia a contatto con l’aria inacidisca.
Inoltre è importante controllare la temperatura di fermentazione che non deve
superare i 30-32° C: temperature elevate possono causare rallentamenti o
arresti di fermentazione con conseguente possibile aumento del valore di
acidità volatile. Al raggiungimento del colore desiderato o al termine della
fermentazione svinate pressando la vinaccia e separando l’ultima frazione
che
varia dal 5 al 10%
molto ricca di tannini amari e
in certe varietà
di
metanolo.
Terminata la fermentazione (cioè quando non si ha più la presenza di residuo
zuccherino) eseguite un travaso all’aria e separare il vino rosso dalla
feccia
aggiungendo 4-5 grammi di potassio metabisolfito prima di riempire la
vasca.
Se il vino è molto "sporco" o presenta odore di feccia (odore che ricorda
quello delle uova marce) raccomandiamo di ripetere un altro travaso dopo 10
giorni e di non lasciare mai i contenitori scolmi

brindando con un Tocai
friulano di Edi KEBER in Zegla di Cormòns

buona vendemmia a tutti
i nostri Amici !!!!!!!!
Aldo TABOGA e Claudio FABBRO
19 agosto 2003

PROBLEMI LEGATI ALLA MATURITA' DELL’UVA
Le tecniche di vinificazione da
adottare
seguendo l’evoluzione dei dati analitici dell’uva
vengono
raggruppate in funzione di tre tipologie di maturazione: quella con gradazione
zuccherina bassa e acidità elevata
tipica dei climi freddi o di uve immature;
quella tipica dei climi caldi o di uve sovramature con gradazione zuccherina
elevata e acidità bassa; quella con gradazione zuccherina e acidità totale
nella norma.
Uva con gradazione zuccherina bassa e acidità elevata.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica inferiore ai 10° % vol. (cioè 10
ml di alcool in 100 ml di vino) e un valore di acidità totale superiore a 8
grammi per litro. Si ottengono vini leggeri
facili da bere
aspri
idonei
alla produzione di vino bianco base spumante e nel caso dei vini rossi con
poco colore.
Il problema da affrontare con mosti che presentano queste caratteristiche è
quello di aumentare la gradazione alcolica e di abbassare il valore di acidità
totale per rendere il vino meno aspro.
Per alzare la gradazione alcolica di un grado si possono aggiungere
a
fermentazione iniziata
3-3
5 litri per ettolitro di mosto concentrato o 2-2
2
litri per ettolitro di mosto concentrato rettificato (zucchero d’uva ottenuto
togliendo con una tecnica particolare tutte le sostanze coloranti e acide e
concentrando solo gli zuccheri e l’acqua del mosto).
La diminuzione dell’acidità totale può avvenire spontaneamente a fine
fermentazione o in primavera; oppure si può ottenere aggiungendo i batteri
della fermentazione malolattica (trasformazione di un acido forte malico in
una acido lattico
più debole) o disacidificando con appositi prodotti
chimici.
Uva con gradazione zuccherina elevata e acidità bassa.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica superiore ai 13°-14° % vol. e un
valore di acidità totale inferiori a 5 grammi per litro. Si ottengono vini di
struttura
alcolici
idonei all’invecchiamento che a volte sono pesanti e
grassi alla degustazione.
I problemi dei mosti ottenuti da uve molto zuccherine sono legati
essenzialmente al valore di acidità totale basso
che si deve aumentare
aggiungendo da 50 a 150 grammi per ettolitro di acido tartarico
e al
controllo della temperatura di fermentazione; infatti
il problema maggiore è
costituito dagli arresti di fermentazione (e quindi dalla presenza di zuccheri
a vino finito) che si verificano quando la temperatura supera i 35-38° C
situazione che inattiva il lievito e può causare anche un attacco batterico
con conseguente inacidimento del vino.
Uva con gradazione zuccherina e acidità totale nella norma.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica tra 10
5° e 12
5 % vol. e un
valore di acidità totale tra 5
5 e 7 grammi per litro. Si ottengono vini
piacevoli
profumati
con un giusto equilibrio acido. In genere si eseguono
correzioni alla gradazione alcolica per avere vini più alcolici o al valore di
acidità totale per avere vini con un equilibrio acido maggiore; si procede
seguendo le procedure indicate in precedenza.
PROBLEMI LEGATI ALLA SANITÀ DELL’UVA
Durante il periodo della vendemmia
per grandinate
errori tecnici di gestione del vigneto e piogge copiose con
forte umidità
c’è la possibilità di dover vinificare dell’uva ammuffita o
guasta. Questo provoca un forte aumento dei lieviti negativi e dei batteri che
potrà causare l’inacidimento del vino
fermentazioni stentate e anche
produrre
per la presenza di attacchi di muffa grigia
sostanze dal forte
carattere ossidativo che determineranno un precoce invecchiamento del vino e
il formarsi di "casse" .
Al ricevimento dell’uva bianca aggiungete 15-20 grammi per ettolitro di
metabisolfito di potassio; dopo la pressatura che deve essere soffice
raffreddate e chiarificate il mosto con 5 grammi per ettolitro di enzima.
Entro 24 ore
come spiegato precedentemente
separate il mosto limpido dalla
feccia
aggiungete 30 grammi per ettolitro di lievito e 30 grammi per
ettolitro di attivante azotato.
Quando si vinifica uva rossa guasta
oltre ai prodotti elencati per l’uva
bianca
consigliamo di aggiungere al momento della diraspatura 20 grammi per
ettolitro di tannino di castagno
e di abbreviare a pochi giorni la
fermentazione con le vinacce.
Terminata la fermentazione travasate o svinate
nel caso del vino rosso
aggiungendo 6 grammi per ettolitro di metabisolfito di potassio. Prima di
ripetere un altro travaso raccomandiamo di eseguire
dopo 10 giorni
un test
all’aria per verificare la stabilità del prodotto