LA STRADA DEI SAPORI NELLA BASSA E SULLA STORIA DELL'AGRICOLTURA DELLA BASSA Un percorso ideale lungo le strade che corrono accanto ai vini e ai prodotti genuini della terra e dell'agroalimentare della Bassa friulana e va da Bevazzana località alle porte di Lignano Sabbiadoro attraverso i Comuni di Precenicco e Palazzolo dello Stella. Quindi raggiunge Latisana proponendo paesaggi dell'ambiente fluviale della piana del Tagliamento degli ambiti lagunari. E' "Vino e sapori" un'iniziativa dei tre Comuni citati che in base alla legge regionale numero 21 del 2000 sulle Strade del vino intende proporre ai curiosi dell'agroalimentare ai turisti ma anche alle grandi realtà balneari di Lignano e Bibione quel complemento di prodotti e di attrattività che possono integrare parte della richiesta turistica delle grandi stazioni balneari. Su questi temi si è soffermato il sindaco di Latisana Micaela Sette aprendo il giorno della festa di San Martino nella sala del consiglio della sede municipale il convegno "40 anni e più di vino e sapori" introdotto e moderato dal presidente regionale della stampa agricola del F-VG Carlo Morandini.
Il Convegno che è stato promosso dall'assessore comunale Cesare Canova e da Enrico Cottignoli il quale ha pure allestito nel palazzo Molin Vianello una interessante e completa mostra (inaugurata dall'assessore regionale Giorgio Venier Romano) di reperti e di testimonianze non solo della vita agricola del comprensorio dagli anni 60 in poi ma anche come ha sottolineato Morandini un vero spaccato della vita delle tradizioni delle specificità della zona. Una zona che sollecitato da Morandini il presidente dell'Agenzia regionale dell'Agriturismo (realtà passate da 100 a 340 dopo l'approvazione della normativa regionale) Massimo Bassani produttore di Palazzolo dello Stella ha invitato a chiamare Riviera friulana per dare il giusto risalto e l'opportunità di un adeguato messaggio d'immagine. Bassani richiamandosi alla tradizionale festa del ringraziamento che a Latisana coincide con la festa popolare ha ricordato che la Doc Latisana è frutto di una lavoro avviato nel 1975. Bassani giovane imprenditore a poco più di vent'anni d'età in volo con l'attuale presidente mondiale degli enotecnici Piero Pittaro pure giornalista agricolo analizzò nelle prospettive aeree poi in campagna le potenzialità della terra nella zona con caratteristiche non molto dissimili da quelle delle colline toscane. Ecco che dal primo impegno dei tecnici partì l'affinamento dell'enologia che nel 1987 fu riconosciuto ufficialmente con la Doc Friuli-Latisana la prima a volersi identificare con il nome del territorio di appartenenza. Bassani ha citato la dedizione di Luigi Veronelli reincontrato nei giorni precedenti a Trieste anche per la viticoltura del F-VG. Ma ha anche rivolto un invito alle zone vocate alla viticoltura a sostenere la promozione delle loro ricchezze e attrattive vitivinicole quale reale biglietto da visita della nostra Regione. A Cottignoli agronomo il compito di tracciare la storia dell'agricoltura della Bassa partendo dal volume "Friuli alla ricerca del vino genuino" di Mario Marzotti pubblicato nel 1985. Un'agricoltura che da elemento di sussistenza che "bastava si e no ad assicurare il reddito minimo alle famiglie con caratteristiche orticole di piccola zootecnia e l'allevamento di animali da cortile" si passò allagricoltura più progredita. Dalla coltivazione dei mais primigeni si giunse a quelli ibridi più redditizi alla soia all'agricoltura sostenuta anche dalla Cee. In questo processo che ha visto lo stesso Cottiglioli protagonista lo furono personaggi come Dino De Marco allora responsabile della Coldiretti.
Per il futuro dell'agricoltura della zona Cottignoli supportato dall'assessore regionale Giorgio Venier Romano (già assessore all'agricoltura e presidente dell'Unione coltivatori ma intervenuto in qualità di imprenditore agricolo) in quella che potremo chiamare come hanno sostenuto i presenti Riviera friulana vede spazi di redditività nella qualità dei prodotti nella coltivazione dell'asparago già in atto a Gorgo di Latisana sfruttando le sorgenti di acqua calda sotterranea per anticiparne l‘emergenza dal terreno. Ma anche nella coltivazione della pera magari con la creazione di un marchio "Latisana" delle piante officinali oppure nell'affermazione della viticoltura di qualità conseguita valorizzando i vitigni che vi possono essere impiantati secondo il disciplinare Doc. Ma vi sono altre eventualità come quella del kivi l'actinidia che ha trovato nel F-VG microclimi ideali. La pesca la produzione delle biomasse l'allevamento di suini per la Dop Prosciutto di San Daniele: per ora il Friuli-Venezia Giulia produce soltanto il 20 per cento delle cosce di suino da trasformare in saporiti prosciutti. Venier Romano ha pure posto l'accento sul ruolo fondamentale dell'agricoltura per l'alimentazione nell'Ue continente fortemente antropizzato. Rispondendo alla sollecitazione di Cottignoli sulla proposta di destinare le eccedenze di produzione al terzo mondo ha affermato che più efficace è agevolare la formazione di tecnici agricoli e dei tecnici nei paesi del terzo mondo ed emergenti. Venier Romano ha anche ricordato le contraddizioni della Politica agricola comunitaria (Pac) che ha finanziato il "set aside" messa a riposo dei terreni finanziata dall'Ue per equilibrare le produzioni e la competitività sui mercati. Nè poteva mancare un accenno alla questione del Tocai friulano. Per Venier Romano imprescindibile la difesa del nome perchè patrimonio della nostra terra per Bassani nel malaugurato caso di vittoria della posizione ungherese (cioè del riconoscimento dell'assegnazione del nome legato al territorio di produzione come accaduto per il Parmigiano reggiano al quale stava per essere affiancato un prodotto caseario tedesco chiamato Parmisan) occasione rilanciare un prodotto caratteristico e pregiato come il Tocai friulano con un nome caratterizzante l'intera viticoltura regionale. Al convegno di Latisana seguiranno altri appuntamenti analoghi nel territorio della strada "Vino e sapori". CF/GO/13.11.02 |