"Comuni: piccolo e'
bello ... ma chi paga?".
Si e' svolta stamattina a
Montalcino
presso il Teatro degli Astrusi
un convegno sul tema delle
risorse per i territori rurali e i municipi a bassa densita' di
popolazione. Come mantenere adeguati servizi a favore del cittadino e dei
turisti cercando al tempo stesso di far quadrare i bilanci comunali? Quali
strumenti servono per migliorare la difesa del territorio
con un occhio
al turismo e un altro rivolto agli abitanti? Questo il filo conduttore del
dibattito moderato dal giornalista de "I Viaggi di Repubblica"
Carlo
Cambi.
Sono intervenuti all'incontro l'onorevole Giacomo de Ghislanzoni Cardoli
(presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati);
l'onorevole Claudio Franci della Commissione agricoltura; il presidente
della Provincia di Siena
Fabio Ceccherini; il direttore generale di
Legambiente
Francesco Ferrante; il presidente del Parco delle Cinque
Terre
Franco Bonanini; Luca Bonechi della Fondazione Monte dei Paschi di
Siena; il sindaco di San Gimignano
Marco Lisi; il sindaco di Montalcino
Massimo Ferretti; il sindaco di Santa Giuletta
Carlo Bolognesi; Giuseppe
Torchio
presidente della Consulta nazionale Anci - Comuni a minore
dimensione demografica.
Ha aperto il dibattito Luca Bonechi della Fondazione del Monte dei Paschi
di Siena. Per Bonechi il problema dello sviluppo dei piccoli Comuni e dei
territori rurali puo' essere affrontato anche con l'aiuto delle fondazioni
bancarie
soggetti che sono al centro dell'attenzione politica negli
ultimi tempi. "Le fondazioni - ha detto - possono favorire il mondo dell'
associazionismo promuovendo e sostenendo progetti di sviluppo di qualita'
del territorio e dei servizi annessi. I piccoli comuni soffrono di una
carenza di risorse
questo e' dovuto anche a un problema culturale e
politico: c'e' minore attenzione da parte della classe dirigente e del
legislatore alle problematiche di chi vive nelle realta' rurali e di
provincia. Credo che bisogna puntare molto sul contributo delle
associazioni
e in tal senso le fondazioni possono favorire il reperimento
di risorse integrative. Il mondo associativo puo' essere un interlocutore
privilegiato per progetti di qualita' - ha precisato Bonechi - pero' le
risorse delle fondazioni non possono considerarsi sostitutive
dell'interevento dello Stato".
L'onorevole Giacomo de Ghislanzoni Cardoli (Fi)
presidente della
Commissione agricoltura della Camera ha parlato della proposta di legge
sull'agriturismo
un disegno normativo che riconosce il ruolo
multifunzionale dell'agricoltura e intende favorire lo sviluppo delle
attivita' connesse al mondo agricolo. "Nei piccoli comuni gli agricoltori
possono avere un ruolo di presidio del territorio a vantaggio di tutti e
del sistema - ha detto de Ghislanzoni - ma bisogna regolamentare meglio
l'esercizio di tali attivita'
permettendo a chi rimane in queste zone di
avere sufficiente reddito. La riorganizzazione del sistema agrituristico
e' anche funzionale alla difesa del patrimonio storico e urbanistico del
nostro Paese
un patrimonio che non possiamo permetterci di dissipare. A
questo si aggiunge la necessita' di migliorare i servizi presenti e
crearne di nuovi".
Alla domanda del giornalista Cambi sulla possibilita' di una proposta di
legge che premi dal punto di vista fiscale e delle risorse i Comuni in
base alla loro capacita' di generare reddito
l'onorevole de Ghislanzoni
ha detto che si tratta di una ipotesi fattibile
precisando pero' che "lo
Stato non deve essere un erogatore a fondo perduto
ma deve fare da
stimolo agli operatori
pubblici e privati
che vogliono intervenire sul
territorio. Questo puo' avvenire nell'ottica di uno sgravio fiscale per
chi interviene attivamente e in modo corretto".
L'onorevole de Ghislanzoni ha poi ricordato la sua recente proposta di
legge per il recupero delle antiche cascine
masserie e casali
non solo
dal punto di vista dell'accoglienza turistica ma anche per favorire il
recupero abitativo di tali strutture. Una iniziativa
ha precisato de
Ghislanzoni
"che consente inoltre di sostenere l'integrazione del reddito
per chi vive e lavora nei territori rurali. Se e' vero che le entrate
dell'agriturismo non possono essere superiori a quelle del reddito
agricolo
attivita' principale
e' pur vero che in alcune zone
particolarmente disagiate del Paese il sistema agrituristico potrebbe
diventare uno strumento di presidio e mantenimento del territorio".
Il presidente della provincia di Siena
Fabio Ceccherini
ha sottolineato
l'importanza di mettere in rete le esperienze dei piccoli Comuni
illustrando i progetti realizzati o in corso di realizzazione a Siena
dal
sistema museale (a regime 27 musei sparsi sul territorio provinciale)
al
piano di gestione dei rifiuti per tutti e 36 i Comuni del territorio
al
grande progetto della banda larga
e cosi' via. "Sono molto importanti i
punti di coesione tra Comuni - ha detto Ceccherini - ma anche con le altre
realta' del territorio
dall'associazionismo ai soggetti privati
per
trasmettere innovazioni e risorse a vantaggio della qualita' della vita e
dei cittadini".
Sulla questione del futuro della provincia di Siena
il presidente
Ceccherini ha posto una questione basilare per lo sviluppo del territorio.
"Quale futuro per la nostra provincia? Museo o sviluppo? Il museo costa -
ha detto Ceccherini - e qualcuno nell'ambito della fiscalita' generale se
ne dovra' far carico. C'e' invece bisogno di uno sviluppo sostenibile che
non puo' essere solo esclusivamente turistico. La soluzione a mio avviso
e' rappresentata dalla sintesi tra difesa del territorio e politiche di
sviluppo
investimenti e trasformazione. Nel 2001 in provincia di Siena il
pil e' cresciuto del 3
2%
circa due volte tanto quello toscano. L'aumento
di ricchezza apportato dal turismo fa si' che certi immobili vadano
all'accoglienza e non al sistema abitativo. Fermo restando il sostegno del
turismo al territorio
va detto che se non c'e' uno sviluppo piu' globale
e piu' equilibrato
che non prescinde dalle componenti artigianali e
industriali
il turismo rischia di arricchire le solite fasce e non
l'intera popolazione".
Intervendo sui temi della fiscalita' e sulla finanziaria Ceccherini ha
criticato la posizione del governo in merito ai tagli per gli enti locali.
"Perche' si chiede ai sindaci di tagliare gli sprechi? Ci dicano quali
sono - ha concluso Ceccherini -. Che ci aiutino a individuare le voci
sulle quali intervenire. Il punto e' che queste voci non esistono. Certo
c'e' un problema di riorganizzazione
dai servizi associati alle economie
di scala
che in una prima fase ha dei costi
ma che e' destinata a
migliorare la qualita' della vita. La mia sensazione e' che i piccoli
Comuni siano il punto di scarico dei problemi della fiscalita' del Paese".
L'onorevole Claudio Franci (Ds)
della Commissione agricoltura della
Camera dei Deputati ha sottolineato due aspetti
il problema della
riallocazione delle risorse tra enti locali e la "questione culturale". "A
livello nazionale - ha detto Franci - si parla di grandi problemi
dell'agricoltura
afrrontando principalmente la questione dal punto di
vista del'emergenza
dalle alluvioni ai disastri ambientali
ma non del
mondo rurale e del suo sviluppo in termini di progettualita' e qualita'.
Il problema da affrontare e' quello di un vero sviluppo rurale che deve
trovare riferimento anche nella ridefinizione della politica agricola
europea. Attualmente il 90 per cento delle risorse delle politiche
agricole Ue vanno a sostegno dei prodotti e solo il 10 per cento della
ruralita'. In merito alla questione delle risorse e' importante invece
introdurre un sano federalismo fiscale che ridistribuisca in modo piu'
equo le risorse agli enti locali per garantire adeguati servizi al
cittadino. Bisogna anche pensare di piu' ai Comuni con meno di 5 mila
abitanti e alle realta' montane". L'onorevole Franci ha concluso
affermando che la cultura della ruralita' deve crescere anche attraverso
gli strumenti del federalismo fiscale.
UFFICIO STAMPA -
0577/27.15.56
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