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GUIDA 2003 VINI D'ITALIA
AIS Associazione italiana sommeliers

VINI - La regione si è collocata al terzo posto. Ieri la premiazione a palazzo Kechler. A tre giovani chef il premio "Franca Merlo"
I "bianchi" portano il Friuli nell'albo d'oro
Nella guida 2003 curata dai sommeliers 29 produttori con il massimo dei voti: cinque grappoli

Nell'edizione del 2003 della Guida dei vini d'Italia "Duemilavini" curata dall'Associazione italiana sommeliers 29 i produttori friulani hanno conquistato il massimo dei voti i famosi "5 grappoli". Con 37 vini definiti dai selezionatori "eccellenti" il Friuli Venezia Giulia si colloca al terzo posto in Italia per il pregio della propria produzione. Un risultato che è stato celebrato ieri durante la presentazione ufficiale della guida e la consegna dei riconoscimenti alle etichette locali seguita anche da un'affollata esposizione e degustazione dei premiati ospitati nelle sale di palazzo Kecler. I campioni che hanno portato la regione a competere per qualità con Toscana e Piemonte sono in gran parte vini bianchi indiscusso cavallo di battaglia per i nostri Doc tra cui 28 hanno ricevuto il massimo riconoscimento. Ma nell'albo d'oro ci sono anche monovitigni rossi e infine tre dolci da uve di Picolit capaci di tenere testa ai migliori passiti del Meridione.

A premiare i produttori è intervenuto Franco Ricci curatore della guida nonché direttore della rivista Bibenda che si occupa di vitivinicoltura in Italia e che dal suo lancio ha conquistato perfino settecento abbonati negli Stati Uniti. Ad affiancarlo durante i discorsi ufficiali anche Renato Paglia neopresidente regionale dell'associazione sommeliers il vicesindaco di Udine Italo Tavoschi e il presidente della Camera di Commercio Enrico Bertossi. Proprio quest'ultimo è stato investito del titolo di "sommelier onorario" prestigioso riconoscimento che da anni non veniva assegnato e che nella nostra regione è stato conferito soltanto una dozzina di volte.

Ma le premiazioni non sono terminate qui in quanto l'Ais ha voluto istituire un premio in ricordo di Franca Merlo indimenticata collega di Cividale scomparsa prematuramente da assegnare annualmente a chi in Friuli Venezia Giulia ha dato lustro al mondo del vino. Il premio consistente in una scultura dell'artista udinese Elena Minozzi è stato così assegnato a tre giovani chef friulani membri dell'associazione "Jeunes Restaurateurs d'Europe". Si tratta di Andrea Canton del ristorante "La Primula" di S. Quirino Emanuele Scarello di "Agli Amici" di Godia e Paolo Zoppolatti di "Al Giardinetto" di Cormons. Aver scelto per l'edizione 2003 del premio Franca Merlo proprio tre giovani cuochi ha voluto sottolineare quanto il connubio tra chef di cucina e sommelier sia vincente per una moderna ristorazione friulana che intende ritagliarsi un ruolo da protagonista sulla scena internazionale. (Rossano Cattivello - IL GAZZETTINO del 2/12)

GUIDA 2003 VINI D'ITALIA
L'iniziativa si è tenuta a Udine: soddisfazione per Alessandro Pecorari
Riconoscimento al Pinot grigio del vigneto Olivers nel corso della presentazione della "Guida 2003"


Alessandro Pecorari è un tipo tosto. Cappello ben serrato sulla testa e occhiali inforcati sul naso ci parla del suo amore per le vigne e il buon vino con la passione propria di chi ha scelto volontariamente e fortissimamente una propria strada nella vita.
Così la strada che ha iniziato il padre Pierpaolo (Pierpaolo Pecorari è infatti il nome della loro azienda sita a San Lorenzo Isontino) e che oggi sta continuando assieme ad Alessandro è un percorso che seppur difficile e non sempre battuto porta ai due vignaioli belle soddisfazioni. Ultima in ordine di tempo quella raccolta domenica scorsa a Udine dove si è tenuta la presentazione regionale della Guida dei vini d'Italia. Edizione 2003 dell'Associazione italiana sommeliers che ha premiato con i prestigiosi 5 grappoli il suo Pinot Grigio del vigneto Olivers (annata 2000).

Un vino che è specchio di Alessandro quando Alessandro racconta del suo territorio e delle sue vigne curate delle sue botti e barriques e del vento che varcando ogni sera le Alpi Giulie come chi varca l'uscio di casa dopo una giornata passata al lavoro crea qui nella piana uno sbalzo termico che preserva – miracolosamente – le caratteristiche aromatiche delle uve. Vino specchio di un territorio bello come il fiume che lo taglia: l'Isonzo per il quale Alessandro nutre affetto come per un amico sincero. Isonzo che è anche il nome della Doc tutelata dal Consorzio di cui Alessandro è uno dei due vicepresidenti.
E poi fare vino buono non è un gesto meccanico inevitabile prosecuzione dell'attività familiare. Fare vino buono è per Alessandro un percorso di cui una tappa fondamentale è stata probabilmente la laurea ottenuta in storia dell'agricoltura con una tesi sulla vitivinicoltura nel Friuli fra '800 e '900.
«I motivi che mi hanno condotto a compiere questa ricerca sono molteplici: innanzi tutto le origini agricole della mia famiglia che da più generazioni abita e coltiva piccoli appezzamenti di terreno nella piana dell'Isonzo». Poi – si legge – la curiosità di scoprire la composizione del suolo la storia della sua agricoltura tutti elementi utili per creare vini di qualità eccellente... se "amalgamati" con l'uomo e la sua personale sensibilità. E Alessandro è uomo di sentimenti. (Cristina Burcheri Il Messaggero veneto Gorizia Isontino 3.12.2002)