eventi

IL "MANUALETTO" DELL'I.S.P.A.R.

Giovedì 13 giugno alle ore 18 nella sala del Consiglio comunale di Gradisca l'assessore regionale alla pianificazione territoriale Federica Seganti e l'assessore provinciale alla cultura e all'agricoltura Francesco Marangon presenteranno il

MANUALETTO DI PROGETTAZIONE RISPETTOSA DEL PAESAGGIO
ad uso dei professionisti e delle commissioni edilizie integrate

edito dall'ISPAR – istituto per lo studio del paesaggio e dell'architettura rurale www.ilpaesaggio.it - e dalle Edizioni La Laguna.
Gli intervenuti riceveranno il volume fino ad esaurimento delle copie disponibili.

Ognuno di noi è in grado di esprimersi in modo corretto seguendo le regole di grammatica di sintassi e di buona argomentazione. Non esiste invece una grammatica comune da applicare nella progettazione di edifici o altri manufatti; si procede per estro e per sensibilità propria così che molte opere pregevoli secondo le regole della statica e della funzionalità sono prive dei più elementari accorgimenti per inserirle correttamente nel paesaggio. Con questo manualetto si vuole proporre regole semplici che aiutino i progettisti e i componenti delle commissioni giudicanti nella speranza di contribuire a migliorare la qualità corrente dei manufatti.

Il manualetto è stato redatto dall'arch. Roberto Barocchi già direttore dell'ispettorato delle foreste di Trieste e del Servizio della pianificazione territoriale regionale.

L'ISPAR con sede a casa Strassoldo Bader via Lottieri 7 34076 Fratta di Romans d'Isonzo (Gorizia) ha redatto la Carta del paesaggio del vino sottoscritta nel 2001 a Cividale e sta redigendo la Carta del paesaggio della montagna che si conta di varare a Tarvisio quest'anno nell'ambito dell'Anno internazionale della montagna. Si prevede di tenere nell'ottobre prossimo a Gorizia in collaborazione con il corso di laurea in politiche del territorio dell'Università di Trieste un corso breve di progettazione paesaggistica aperto a tecnici ed amanti del paesaggio.


A destra il presidente dell'ISPAR Aldo BADER insieme a Girolamo DORIGO ed al padre Cesare BADER

LA CARTA DEL PAESAGGIO DEL VINO

     A Cividale in un seminario tenutosi nell'ambito di CIVINTAS viticoltori agronomi amministratori architetti e specialisti del paesaggio si sono accordati su alcune regole per un buon paesaggio del vino.
     Questo storico accordo fra categorie spesso contrapposte è avvenuto grazie a una nuova sensibilità da parte dei vignaioli più avveduti i quali sono convinti che se si vuole restare nel mercato non basta più produrre vino: occorre produrre anche paesaggio.
     La manifestazione è nata per iniziativa dell'ISPAR – Istituto per lo studio del paesaggio e dell'architettura rurale (vedi riquadro) e per la sensibilità del Comune di Cividale che la ha ospitata. Si conta ora di presentare la Carta in un convegno in settembre e poi se vi sarà la disponibilità da parte di Amministrazioni e d enti potranno seguire altre iniziative quali mostre premi stage per viticultori agronomi architetti per produrre un paesaggio che sia una cornice adeguata al friulano buon bere.
     La carta anche se non impegna formalmente le amministrazioni e le categorie rappresentate da coloro che la hanno sottoscritta è il documento di una convergenza di vedute e di intenti tecnici operatori amministratori che in vario modo possono esprimersi autorevolmente in materia e operare di conseguenza.
Notizie sui futuri sviluppi potranno essere lette sul sito www.ilpaesaggio.it
ISPAR - Istituto per lo studio del paesaggio e dell'architettura rurale

CARTA DEL PAESAGGIO DEL VINO
Concordata nel seminario sul paesaggio del vino tenutosi a Cividale il 23 giugno 2001

IL BISOGNO DI PAESAGGIO
Il paesaggio è un bisogno sociale: cerchiamo di vivere e soprattutto di passare il nostro tempo libero ove il paesaggio sia bello e coerente con le qualità del luogo.
Con l'aumento del benessere aumenta la disponibilità di tempo libero e di mezzi economici aumenta il bisogno di cultura e anche di paesaggio.

NON BASTERÀ PIÙ PRODURRE VINO
Con l'espandersi della globalizzazione le produzioni correnti saranno sempre più decentrate: altri paesi produrranno vini a minor prezzo e con sufficiente qualità.
Diminuisce la produzione di vino comune inteso come alimento e aumenta la richieste di vino di qualità legato al piacere della tavola e al tempo libero.
Le produzioni legate al benessere e al tempo libero come il vino hanno sempre più bisogno di un luogo in cui si identifichino: il loro valore sarà legato anche alla qualità del paesaggio viticolo al loisir. Sempre più viticoltori uniranno la produzione vinicola all'offerta di servizi per il tempo libero: ristorazione degustazione agriturismo.
Il paesaggio è l'elemento essenziale di un nuovo turismo legato alla tipicità e alle eccellenze ambientali ed enogastronomiche.

IL BUON PAESAGGIO NECESSARIO COMPLEMENTO DEL BUON VINO
I viticoltori quindi contribuiranno a produrre paesaggio; dovranno cioè curare che il territorio in cui operano mantenga e rafforzi i caratteri di qualità formale e di identità storica che sono necessari complementi della cultura del tempo libero.

QUALE PAESAGGIO
Un buon paesaggio deve essere bello e quindi armonioso e ordinato ma non monotono e deve essere identificativo del luogo e quindi contenere dei caratteri tradizionali o anche moderni ma che con la tradizione hanno continuità e armonia.
Un buon paesaggio del vino deve rendere i caratteri di ruralità intesa come equilibrato insieme di naturalezza e presenza antropica di industriosità di positività del luogo ove si produce un alimento che nutre lo spirito e la socialità più del corpo.

UN BUON PAESAGGIO ESTESO
Non basta applicare ai vigneti alcune regole per dare loro un aspetto armonioso: occorre che anche le altre parti di un territorio vinicolo abbiano un aspetto piacevole e identificativo.
Occorre evitare il disordine edilizio la commistione caotica di edificato e coltivato la saldatura in un unico continuo edificato di centri e nuclei abitati aventi ognuno propria identità.
Occorre edificare in modo discreto considerando le esigenze di sviluppo di impresa agricola nell'ambito di un progetto aziendale ma evitando stili tipologie e volumi dissonanti rispetto al contesto.
Occorre curare l'inserimento paesaggistico delle strade e degli elettrodotti.
Occorre localizzare le cave ove siano meno impattanti e rimodellarle e ripristinarle gradualmente durante le fasi di coltivazione in modo che si armonizzino con il paesaggio circostante.
Occorre mantenere un sistema delle aree naturali e del verde formato da boschi prati boschette lungo i corsi d'acqua filari.

L'ARCHITETTURA RURALE
Vanno conservati e recuperati gli elementi dell' architettura rurale segni e radici della cultura contadina.
La nuova edificazione non deve prevaricare le forme e i volumi dell'edilizia rurale ma armonizzarsi con essa senza produrre falsi ma raccordandosi in una continuità culturale.
Bisogna evitare un'edilizia sovrabbondante e disneyana preferendo allo strepito delle forme da luna park e ai volumi fuori scala la dignità di luoghi deputati al piacere della sosta e della meditazione.

IL BUON PAESAGGIO DEI VIGNETI

  • Bisogna applicare alla localizzazione e alla realizzazione dei vigneti alcune semplici regole che contemperino le necessità produttive con le esigenze di buon paesaggio.

  • Le aree da destinare a vigneti vanno definite con un attento studio in sede di redazione di piano regolatore evitando aree fortemente acclivi e instabili e preservando le superfici boscate di maggior pregio ed i vigneti storici.

  • I vigneti si devono integrare con gli elementi vegetali del paesaggio quali boschette siepi e filari.

  • I terrazzamenti devono seguire la forma del terreno e le curve di livello evitando linee spezzate.

  • Si devono evitare pesanti sbancamenti.

  • Compatibilmente con le esigenze produttive si devono mantenere gli elementi della morfologia e dell'idrografia anche evitando di eliminare impluvi e ruscelli e lasciando attorno a questi fasce di vegetazione spontanea.

  • Le scarpate devono avere pendenze non eccessive ed essere rinverdite evitando in genere la costruzione di muri di sostegno.

  • Si devono evitare inutili artificializzazioni preferendo pali in legno ai pali in cemento.

  • Si deve produrre una immagine unitaria del paesaggio del vino unificando i cartelli indicatori e operando affinché le strade del vino percorrano luoghi in cui il paesaggio viene particolarmente curato e caratterizzato.

COSA FARE

  • L'Amministrazione regionale può con il piano territoriale regionale o in attesa con un documento tecnico di indirizzo dettare criteri per la tutela del paesaggio delle aree vinicole.
    Può indirizzare gli incentivi economici tenendo conto della qualità ambientale degli insediamenti agricoli e agrituristici.
    Può incentivare la nascita ed il mantenimento delle strade del vino.

  • Le Province in base alle loro competenze possono contribuire alla definizione di un buon assetto del territorio.

  • I Comuni possono mediante i loro piani regolatori indirizzare i vigneti nelle aree più vocate curando gli aspetti paesaggistici.

  • Le Associazioni dei viticoltori devono collaborare con le Amministrazioni competenti per la conoscenza delle Imprese e del territorio e la definizione delle linee di indirizzo.
    Possono fornire opera di assistenza tecnica per indirizzare i loro soci verso una trasformazione dei loro terreni consona alle esigenze di una produzione moderna e al contempo rispettosa del paesaggio e dell'identità dei luoghi.

  • I Viticoltori possono curare che le trasformazioni del territorio che essi compiono per migliorare ed incrementare i vigneti e gli edifici per la lavorazione del vino per la sua degustazione per l'ospitalità e per la ristorazione seguano criteri di equilibrio paesaggistico.

Ivana Adami presidente del Consorzio colli orientali
Aldo Bader presidente dell'ISPAR
Roberto Barocchi vicepresidente dell'ISPAR relatore della Carta
Paolo Cecchini Sindaco di Premariacco
Paolo Corbini Associazione nazionale Citta' del vino
Mauro Donda direttore della Federazione provinciale Coldiretti di Udine
Ida Frigo Fondazione Benetton
Adriano Gigante vicepresidente del Consorzio colli orientali
Carlo Leonardelli vicedirettore del Servizio della pianificazione territoriale Provincia autonoma di Bolzano
Paolo Mattiussi responsabile del Servizio della programmazione economico territoriale Regione Emilia Romagna
Eros Mauro direttore del Servizio delle produzioni vegetali Regione autonoma Friuli – Venezia Giulia
Antonio Nonino direttore del Consorzio Ledra Tagliamento
Lucio Saccari direttore del Servizio della tutela del paesaggio Regione autonoma Friuli – Venezia Giulia
Maurizio Trevisan architetto consulente della Coldiretti
Attilio Vuga sindaco di Cividale del Friuli
Ornella Zucco sindaco di Corno di Rosazzo

PAESAGGIO E ARCHITETTURA RURALE
UN CENTRO STUDI E UN SITO

Nel 1997 sorse presso il museo della civiltà contadina di Farra d'Isonzo il Centro studi salvaguardia e valorizzazione del paesaggio e dell'architettura rurale dell'Isontino.
L'anno scorso il Centro ha deciso di estendere la propria attività al paesaggio e all'architettura rurale nel loro insieme senza più legarli a uno specifico territorio e ha assunto il nome di
Istituto per lo studio del paesaggio e dell'architettura rurale.
L'ISPAR è aperto a tecnici e ricercatori di tutte quelle discipline che hanno attinenza con il paesaggio o l'architettura rurale e persone che se ne interessano per propria cultura con lo scopo di divulgare le conoscenze in materia di cultura storia progettazione conservazione e pianificazione in questi campi.
Gestisce il sito IL PAESAGGIO www.ilpaesaggio.it

Chi volesse iscriversi può scrivere tramite il sito oppure inviare una lettera o un fax all'ISPAR casa Strassoldo Bader via Lottieri 7 34076 Fratta di Romans d'Isonzo (Gorizia) telefono 0481.90012 fax 0481.909606 indicando nome cognome indirizzo eventuale indirizzo mail professione.

Università di Trieste - Corso di laurea in politiche territoriali
ISPAR Istituto per lo studio del paesaggio e dell'architettura rurale
www.ilpaesaggio.it

CORSO BREVE SUL PAESAGGIO
PRIMO AVVISO

Chi fosse interessato a frequentare il corso può inviare una comunicazione di preadesione all'indirizzo mail roberto.barocchi@libero.it con nome cognome professione indirizzo numero di telefono.
Sarà poi contattato per confermare la propria richiesta di iscrizione.
Qualora il numero delle iscrizioni superasse i 30 di posti disponibili si procederà a una selezione ammettendo prima i professionisti e poi gli studenti universitari.

TITOLO: LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO

  • FINALITÀ DEL CORSO fornire gli strumenti per comprendere il paesaggio e per progettare correttamente nel rispetto delle sue qualità di equilibrio formale e di elemento di identità dei luoghi.

  • PERSONE A CUI SI RIVOLGE progettisti di strumenti urbanistici e di opere studenti e anche persone di cultura amanti del paesaggio.

  • SVOLGIMENTO E SEDE serie di lezioni - conversazioni di circa due ore l'una da tenersi presso un'aula dell'Università di Trieste a Gorizia; le lezioni saranno una alla settimana con inizio alle ore 18 a partire dai primi di ottobre 2002.

  • COSTO DI ISCRIZIONE per le spese di segreteria circa 50 euro

  • ATTESTATO: sarà rilasciato un attestato di frequenza.

  • PROGRAMMA INDICATIVO DELLE LEZIONI

A LE BASI

  1. Il concetto di paesaggio. arch. Roberto Barocchi vicepresidente ISPAR.
  2. La geografia del paesaggio. prof. Gianfranco Battisti direttore del Dipartimento di scienze geografiche e storiche Università di Trieste.
  3. I fattori geologici del paesaggio. prof. Giovanni Battista Carulli docente di geologia e prof. Giovanni Paolo Franzutti docente di geomorfologia Università di Trieste.
  4. Il paesaggio vegetale. dott. Giovanni Mauro esperto in ecologia del paesaggio Università di Trieste.
  5. Il paesaggio storico. prof. Luciano Lago Preside della Facoltà di scienze della formazione Università di Trieste.
  6. La percezione del paesaggio. prof. Walter Gerbino Preside della Facoltà di psicologia Università di Trieste.
  7. La valutazione economica del paesaggio. prof. Francesco Marangon docente di economia dell'ambiente agroforestale Università di Udine.

B LE TECNICHE

  1. Gli strumenti. arch. Roberto Barocchi vicepresidente ISPAR.
  2. Il paesaggio rurale il paesaggio dei fiumi: progettare il paesaggio rurale arch. Maurizio Trevisan consulente Coldiretti; progettare il paesaggio dei fiumi dott. Fabio Di Bernardo geologo.
  3. Le tecniche di rinverdimento e di ingegneria naturalistica. dott. Giuliano Sauli naturalista presidente nazionale AIPIN Associazione italiana per l'ingegneria naturalistica.
  4. Alcuni esempi di ricostituzione del paesaggio. dott Vladimiro Vremez agronomo paesaggista socio AIAPP Associazione italiana di architettura del paesaggio.
  5. Alcuni casi di studio. ing. arch. Renzo Cargnello docente a contratto di progettazione del paesaggio presso la facoltà di ingegneria dell'Università di Udine.