VENDEMMIA 2002
DALLA VIGNA ALLA CANTINA
“I mesi di
settembre e ottobre sono dedicati alla vendemmia. In questa fase tre
sono le cose su cui concentrare l'attenzione: la tipologia di vino che
si vuole e si può produrre
l'epoca di maturazione e raccolta dell'uva
e la tecnica di vinificazione da adottare.
OPERAZIONI
DA EFFETTUARE PRIMA DELLA VENDEMMIA
Per seguire
correttamente la maturazione dell'uva è essenziale effettuare una
campionatura nel vigneto
prelevando pezzi di grappoli o acini e dal
succo ottenuto determinare la gradazione zuccherina con il classico
mostimetro Babo o con un rifrattometro
analisi che si può eseguire
facilmente a casa.
Presso un laboratorio attrezzato esterno è invece consigliabile far
determinare l'acidità totale
e anche il pH
l'acido tartarico e l'acido
malico. Eseguendo settimanalmente questi controlli ad iniziare dall'invaiatura
(termine che identifica il momento in cui il colore dell'acino passa
dal verde al giallo
per le varietà bianche
e al rosso per le varietà
a bacca rossa)
si possono vedere l'aumento costante della gradazione
zuccherina e la diminuzione del valore di acidità totale.
PRODOTTI
ENOLOGICI PER LA VINIFICAZIONE
I prodotti che si
impiegano durante la vinificazione hanno la funzione di prevenire le
alterazioni al mosto (selezionando i lieviti della fermentazione)
accelerare i processi di decantazione ed estrazione
che altrimenti
sarebbero troppo lenti
e supportare la fermentazione.
Il prodotto classico utilizzato nella vinificazione è l'anidride
solforosa con i suoi derivati
come il metabisolfito di potassio (in
polvere) e il bisolfito ammonio (liquido); è l'unica sostanza che
obbligatoriamente (anche se quest'obbligo è molto contestato) dovete
utilizzare perché seleziona i lieviti favorendo quelli con
caratteristiche fermentative migliori
previene alterazioni batteriche
quando si vinificano uve guaste ed evita ossidazioni indesiderate dei
mosti nelle prime fasi di vinificazione.
Altri prodotti usati in vendemmia sono: i lieviti selezionati secchi
gli enzimi per i mosti bianchi
gli enzimi per i mosti rossi
i tannini
gli attivanti di fermentazione.
1 |
2 |
3 |
Impiego del rifrattometro per la determinazione del grado
zuccherino.
Da sinistra: 1) Prelevate un acino nella
parte mediana di un grappolo. 2) Aprite
il coperchio del rifrattometro e
schiacciando l'acino
versate alcune gocce di mosto sul vetro. 3)
Chiudete e leggete la gradazione |
VINIFICAZIONE
IN BIANCO
Lo schema classico
della tecnica di vinificazione in bianco consiste nel solfitare l'uva
o il mosto ottenuto utilizzando da 10 a 15 grammi per quintale di
metabisolfito di potassio e nel separare velocemente il mosto dalle
bucce per evitare l'estrazione di "tannini" che
essendo
molto sensibili all'aria
causano un precoce invecchiamento del vino
oltre a conferire una sensazione gustativa amara. Solamente se si è
adeguatamente attrezzati o in alcune lavorazioni di uve aromatiche è
possibile eseguire una breve macerazione. Nel caso di vinificazione in
bianco di uve a bacca rossa si raccomanda di non pigiarla ma di caricare
la pressa o il torchio con uva intera e di sospendere la pressatura
quando il mosto inizia a diventare rosato.
Il mosto così ottenuto
separato dall'ultima frazione della
pressatura ricca di tannini
denominata "torchiato"
se volete
ottenere un vino di qualità migliore deve essere raffreddato ed
illimpidito.
Per facilitare la chiarifica (illimpidimento)
che consiste nel separare
la parte solida composta da pezzi di buccia e sostanze della polpa che
formeranno un deposito chiamato feccia
vi consigliamo di usare l'enzima
per la chiarifica dei mosti bianchi (sostanza presente naturalmente nel
mosto ma in una quantità insufficiente a svolgere in poche ore la
chiarifica). Impiegate questo prodotto in dosi di 2-5 grammi per
ettolitro: scioglietelo in una piccola frazione di mosto o d'acqua
e
aggiungetelo a tutta la massa da illimpidire effettuando un rimontaggio;
oppure aggiungetelo direttamente all'uva prima della fase di
pressatura o all'ottenimento del mosto nella vasca di raccolta. Se il
mosto ottenuto da uve a bacca rossa è troppo colorato si consiglia di
aggiungere del carbone decolorante alla dose di 20-40 grammi per
ettolitro. L'azione è rapida e dopo 12
o al massimo 36 ore
potete
separare la frazione limpida dalla feccia eseguendo un travaso.
Dopo la chiarifica il mosto si presenta limpido o leggermente velato
ed
è pronto alla fermentazione; questa può avvenire spontaneamente o
potete favorirla utilizzando 20-30 grammi per ettolitro di lievito
selezionato e 10-30 grammi per ettolitro di attivante di fermentazione
che agevola la moltiplicazione e lo sviluppo dei lieviti. L'impiego
del lievito consente di ottenere una fermentazione regolare.
Durante lo svolgimento della fermentazione è importante controllare la
temperatura del mosto
che deve oscillare tra i 17 e 20° C. Per
abbassare la temperatura del mosto o per controllare la temperatura di
fermentazione
nelle piccole aziende che non possiedono vasche
refrigerate
si può procedere facendo scorrere dell'acqua fredda
sulle pareti dei serbatoi in acciaio inossidabile o in vetroresina;
oppure si possono immergere nel mosto da raffreddare o nel vino in
fermentazione
dopo averle congelate
delle bottiglie o taniche ad uso
alimentare riempite d'acqua
legate ad uno spago per facilitarne il
recupero.
Terminata la fermentazione potete verificare la presenza di zuccheri
residui con l'uso del mostimetro Babo (quando la scala di lettura ha
raggiunto lo zero significa che il vino è secco); a questo punto
eseguite il travaso di fine fermentazione aggiungendo 4-5 grammi di
potassio metabisolfito.
Se il vino è molto "sporco"
o se presenta odore di feccia
(odore che ricorda quello delle uova marce)
raccomandiamo di ripetere
un secondo travaso dopo 10 giorni e di non lasciare mai i contenitori
scolmi.
VINIFICAZIONE
IN ROSSO
La vinificazione in
rosso consiste nel sottoporre lpigiato (costituito dagli acini 'uva a
bacca rossa a diraspatura (operazione che separa l'acino dal raspo)
aggiungendo al schiacciati e dal mosto) una dose di metabisolfito di
potassio di circa 10-15 grammi per quintale di uva.
Riempite la vasca o il vinificatore lasciando circa il 25% di spazio
libero tra la superficie del mosto e la sommità del contenitore
in
modo che quando inizia la fermentazione il cappello di vinaccia
spinto
in alto per lo sviluppo dell'anidride carbonica che si forma dalla
trasformazione dello zucchero in alcol
non esca.
Una volta riempita la vasca aggiungete 20-30 grammi per ettolitro di
lievito selezionato e 10-30 grammi per ettolitro di attivante di
fermentazione
per agevolare la moltiplicazione del lievito stesso e lo
sviluppo della fermentazione. In questa fase è possibile aggiungere
dell'enzima da estrazione
alla dose di 2-4 grammi per ettolitro
che
consente di abbreviare il tempo di macerazione e di ottenere vini molto
colorati (se l'uva è idonea) e con pochi tannini aggressivi
che
normalmente vengono estratti progressivamente durante la vinificazione.
Durante la fermentazione consigliamo di immergere il cappello di
vinaccia mediante follature o rimontaggi almeno due volte al giorno
meglio tre
ripartiti durante l'arco della giornata
per riuscire ad
estrarre il colore dalle bucce ed evitare che la vinaccia a contatto con
l'aria inacidisca. Inoltre è importante controllare la temperatura di
fermentazione che non deve superare i 30-32° C: temperature elevate
possono causare rallentamenti o arresti di fermentazione con conseguente
possibile aumento del valore di acidità volatile. Al raggiungimento del
colore desiderato o al termine della fermentazione svinate pressando la
vinaccia e separando l'ultima frazione
che varia dal 5 al 10%
molto
ricca di tannini amari e
in certe varietà
di metanolo.
Terminata la fermentazione (cioè quando non si ha più la presenza di
residuo zuccherino) eseguite un travaso all'aria e separare il vino
rosso dalla feccia
aggiungendo 4-5 grammi di potassio metabisolfito
prima di riempire la vasca.
Se il vino è molto "sporco" o presenta odore di feccia (odore
che ricorda quello delle uova marce) raccomandiamo di ripetere un altro
travaso dopo 10 giorni e di non lasciare mai i contenitori scolmi.
PROBLEMI
LEGATI ALLA MATURITA' DELL'UVA
Le tecniche di
vinificazione da adottare
seguendo l'evoluzione dei dati analitici
dell'uva
vengono raggruppate in funzione di tre tipologie di
maturazione: quella con gradazione zuccherina bassa e acidità elevata
tipica dei climi freddi o di uve immature; quella tipica dei climi caldi
o di uve sovramature con gradazione zuccherina elevata e acidità bassa;
quella con gradazione zuccherina e acidità totale nella norma.
Uva con gradazione zuccherina bassa e acidità elevata.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica inferiore ai 10° % vol.
(cioè 10 ml di alcool in 100 ml di vino) e un valore di acidità totale
superiore a 8 grammi per litro. Si ottengono vini leggeri
facili da
bere
aspri
idonei alla produzione di vino bianco base spumante e nel
caso dei vini rossi con poco colore.
Il problema da affrontare con mosti che presentano queste
caratteristiche è quello di aumentare la gradazione alcolica e di
abbassare il valore di acidità totale per rendere il vino meno aspro.
Per alzare la gradazione alcolica di un grado si possono aggiungere
a
fermentazione iniziata
3-3
5 litri per ettolitro di mosto concentrato o
2-2
2 litri per ettolitro di mosto concentrato rettificato (zucchero d'uva
ottenuto togliendo con una tecnica particolare tutte le sostanze
coloranti e acide e concentrando solo gli zuccheri e l'acqua del
mosto).
Solo per i piccoli produttori che producono vini destinati
all'autoconsumo è possibile l'impiego di 1
6-1
7 chilogrammi di
zucchero per ettolitro.
La diminuzione dell'acidità totale può avvenire
spontaneamente a fine fermentazione o in primavera; oppure si può
ottenere aggiungendo i batteri della fermentazione malolattica
(trasformazione di un acido forte malico in una acido lattico
più
debole) o disacidificando con appositi prodotti chimici.
Uva con gradazione zuccherina elevata e acidità bassa.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica superiore ai 13° % vol. e
un valore di acidità totale inferiori a 5 grammi per litro. Si
ottengono vini di struttura
alcolici
idonei all'invecchiamento che a
volte sono pesanti e grassi alla degustazione.
I problemi dei mosti ottenuti da uve molto zuccherine sono legati
essenzialmente al valore di acidità totale basso
che si deve aumentare
aggiungendo da 50 a 150 grammi per ettolitro di acido tartarico
e al
controllo della temperatura di fermentazione; infatti
il problema
maggiore è costituito dagli arresti di fermentazione (e quindi dalla
presenza di zuccheri a vino finito) che si verificano quando la
temperatura supera i 35-38° C
situazione che inattiva il lievito e
può causare anche un attacco batterico con conseguente inacidimento del
vino.
Uva con gradazione zuccherina e acidità totale nella norma.
Il mosto ha una gradazione alcolica teorica tra 10
5° e 12
5 % vol. e
un valore di acidità totale tra 5
5 e 7 grammi per litro. Si ottengono
vini piacevoli
profumati
con un giusto equilibrio acido. In genere si
eseguono correzioni alla gradazione alcolica per avere vini più
alcolici o al valore di acidità totale per avere vini con un equilibrio
acido maggiore; si procede seguendo le procedure indicate in precedenza.
PROBLEMI
LEGATI ALLA SANITÀ DELL'UVA
Durante il periodo
della vendemmia per grandinate
errori tecnici di gestione del vigneto e
piogge copiose con forte umidità
c'è la possibilità di dover
vinificare dell'uva ammuffita o guasta. Questo provoca un forte
aumento dei lieviti negativi e dei batteri che potrà causare l'inacidimento
del vino
fermentazioni stentate e anche produrre
per la presenza di
attacchi di muffa grigia
sostanze dal forte carattere ossidativo che
determineranno un precoce invecchiamento del vino e il formarsi di
"casse" (vedi "i Lavori" di marzo-aprile 2002).
Al ricevimento dell'uva bianca aggiungete 15-20 grammi per ettolitro
di metabisolfito di potassio; dopo la pressatura che deve essere
soffice
raffreddate e chiarificate il mosto con 5 grammi per ettolitro
di enzima.
Entro 24 ore
come spiegato precedentemente
separate il mosto limpido
dalla feccia
aggiungete 30 grammi per ettolitro di lievito e 30 grammi
per ettolitro di attivante azotato.
Quando si vinifica uva rossa guasta
oltre ai prodotti elencati per l'uva
bianca
consigliamo di aggiungere al momento della diraspatura 20 grammi
per ettolitro di tannino di castagno
e di abbreviare a pochi giorni la
fermentazione con le vinacce.
Terminata la fermentazione travasate o svinate
nel caso del vino rosso
aggiungendo 6 grammi per ettolitro di metabisolfito di potassio. Prima
di ripetere un altro travaso raccomandiamo di eseguire
dopo 10 giorni
un test all'aria per verificare la stabilità del prodotto
(da
VITA IN CAMPAGNA n. 9
settembre 2002
LA CANTINA
a cura di Giuseppe
Carcereri de Prati)*
G.Carcereri de Prati
è stato uno dei
qualificati relatori alla recente tavola rotonda sul tema PINOT GRIGIO
nell'ambito di Civintas 2002 in Cividale del Friuli
Giuseppe Carcereri De Prati
GIUSEPPE CARCERERI DE PRATI NATO IL 25-05-56 A COLOGNOLA AI COLLI - VERONA
-
- 1978/83 tecnico presso l'azienda vitivinicola di famiglia e perito grandine.
-
- 1983/ 1984 tecnico di laboratorio presso la ditta Intec di Verona con il Dott. Lanberto e Lanfranco Paronetto
-
- 1985: Enologo presso al cantina Sociale di Vò Euganeo PD in sostituzione temporanea
per malattia
dell'en. Francesco
Santimaria.
-
- 1986 / 2001: Responsabile di produzione presso la Cantine dei Colli Berici scarl di Lonigo (VI). Azienda cooperativa che vinifica annualmente circa 50.000 ton. di uva per il 70% bianca e 30% rossa.
-
- Responsabile per l'Assoenologi Italiana di tre corsi sul gusto dei vini internazionali tenutosi negli anni 1998-99-00
-
- Contitolare di un brevetto
con il Dott. Emilio Celotti dell'Università di Udine
di un sistema per la valutazione rapida della Maturità fenolica delle uve rosse al conferimento (sistema che è commercializzato dalla ditta Maselli Misure dalla prossima vendemmia)
-
- Articoli tecnici pubblicati e in pubblicazione su riviste italiane e straniere
SINTESI DELL'INTERVENTO: Il Pinot grigio va al mercato: osservazioni sul
mercato…
L'evoluzione del vigneto Pinot Grigio nel veneto negli ultimi 10 anni
problematiche di gestione e coltivazione della vite. Alcune stime sulla produzione veneta
non esistendo dati ufficiali certi
il mercato prima e dopo la normativa sull'I.G.T. Pinot Grigio
l'importanza della denominazione ”I.G.T. delle Venezie”; rispetto alle D.O.C. e valutazione delle cause che hanno inciso sul costante aumento dei prezzi in confronto con gli altri vini bianchi veneti.
L'intervento termina con le valutazioni di alcune importanti realtà vinicole: Bolla
GIV
Enoitalia
S. Margherita e C.S. Ponte di Piave. |
Claudio
Fabbro - Agosto 2002
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