Farra
d'Isonzo
TENUTA
VILLANOVA
ACCADEMIA SENSORIALE
ECHI DI UN INCONTRO
SCIENTIFICO SU UN NUOVO METODO PER VALUTARE L'UVA
Da anni la Tenuta Villanova di Farra è
impegnata -oltre che a fare ottimi vini e grappe eccellenti- in una serie
di iniziative culturali e scientifiche tese ad aggiornare addetti ai
lavori di settori anche molto diversificati sulle tante novità che il
mondo della ricerca
con quelle accelerazioni che l'informatica
consente
è in grado di offrire a getto continuo. Regista di un modo
nuovo ed apprezzabile di proporre vigneti e cantine e il dott. Paolo
CORA
direttore della storica Tenuta
sorta nel lontano 1499 ( atto d'acquisto
Strasoldo-Villanova
pergamena conservata presso l'Archivio Strassoldo
Curia di Gorizia). La proprietà passò poi di mano nel corso dei dei
secoli dai Marchesi de CONCINA ai Conti TOMMASEO di Venezia per portarci
–correva l'anno 1869- ad Alberto LEVI che
insieme al celebre PASTEUR
studiò proprio in Villanova l'attitudine dei vitigni francesi ai nostri
suoli e microclimi. Con quegli ottimi risultati che oggi sono
universalmente noti !
Paolo
Cora
Gianni Trioli
Beppe e Francesco Lipari
Quando recentemente l'enologo e
ricercatore Beppe LIPARI
creatore del Centro di riferimento
enologico di Pozzuolo del Friuli (e di tanti Camion con a bordo linee
complete d'imbottigliamento per togliere le castagne dal fuoco dei
piccoli produttori..) ha proposto un seminario "controcorrente"
per valutare la qualità dell'uva senza passare doverosamente per un
laboratorio
ha trovato in Paolo CORA la disponibilità totale e la
splendida cornice della sala convegni della Tenuta ha così accolto una
cinquantina di professionisti delle vigne e delle cantine del TRIVENETO
ansiosi di toccare con mano le novità.
A sviscerare la METODICA ICV d'analisi
sensoriale ha provveduto il dott. Gianni TRIOLI dell'Organizzazione
VINIDEA
che per un'intera mattinata ha calamitato l'attenzione dei
presenti dimostrando
acini alla mano
come le pur preziose attrezzature
di laboratorio non abbiano ancora pensionato gli organi di senso
se ben
allenati e guidati.
Con una serie di valutazioni visive e
tattili degli acini
l'esame gustativo di polpa
buccia e vinaccioli ed
altro ancora enologi ed agronomi si sono cimentati nella loro prima
esperienza in tal senso
arricchendo la propria esperienza in modo
originale e degno i essere approfondito e divulgato.
Claudio Fabbro - Gorizia
29.09.02
NUOVO METODO PER VALUTARE L'UVA
Dal "metodo
contadino" agli "accordi di filiera"
" Un buon metodo di controllo dell'uva –secondo l'esperto Lorenzo
Tablino(1)- deve necessariamente essere razionale
comprensibile
rappresentativo
riproducibile e soprattutto accettato da chi compra e chi
vende l'uva.
Oltre alla misura densimetrica sono di un
certo interesse l'acidità fissa ed il quadro aromatico. Il problema è
stato dibattuto negli scorsi anni in varie sedi; purtroppo i tempi rapidi
delle operazioni vendemmiali non permettono di eseguire detti rilievi.
Molte stazioni rifrattometriche possono effettuare le determinazione
dell'acidità fissa; l'operazione richiede almeno 3-4 minuti
tempo
prezioso quando l'arrivo dei carichi d'uva è incessante.
I quadri aromatici si possono fare solo in laboratorio ma i tempi di
prelievo e di analisi sarebbero troppo lunghi. Meglio optare su campioni
di mosto rappresentativi di zone o conferenti. Nuove norme legislative
rendono utili ulteriori controlli all'uva sotto il profilo dei residui
antiparassitari e dei metalli pesanti. Si potrà procedere per campioni
rappresentativi di mosto
oppure per conferenti estratti a sorte. Lo
stesso dicasi per l'analisi delle catechine per alcuni vitigni a bacca bianca".
"Masticazione
dell'uva"
una proposta francese
"Un nuovo metodo –prosegue Tablino-inizia a diffondersi
dapprima
in Francia e ora in Italia
in particolare in Toscana. Si tratta della
valutazione della maturazione dell'uva tramite la masticazione della
medesima; si potrebbe definire mediante il controllo organolettico della
maturità dell'acino. Ideatore è il prof. DELTEIL dell'ICV di
MONTEPELLIER.
- - Si preleva un certo numero di
grappoli; si selezionano 20 acini che si masticano a gruppi di tre.
- - Per prima cosa si rompono e si sputano
i vinaccioli che messi in disparte
verranno esaminati
successivamente.
- - Sulla polpa si valutano principalmente
dolcezza e acidità.
- - Le bucce si masticano lentamente
evidenziando compattezza
spessore
amaro e altri parametri minori.
- - Si passa ai vinaccioli ove l'astringenza
la legnosità
la densità
gli aromi primario saranno presenti
in
misura diversa sulle papille della nostra lingua.
- - Un'apposita scheda descrive a livello
quantitativo almeno 20 parametri. In sostanza non si valuta la
maturità dell'acino
bensì quella della polpa
della buccia e dei
vinaccioli
che ovviamente possono maturare in tempi diversi.
Gianni
Trioli
A livello tecnico interessa
in
particolare
la maturità della buccia e dei vinaccioli
ovvero quella
fenolica. La nuova metodologia è stata promossa anche in Italia (ISVEA
Arezzo
1999). Si tratta di un metodo molto pratico a differenza
dell'analisi dei polifenoli dell'acino che resta molto complessa e
comunque solamente alla portata di laboratori attrezzati.
In sostanza –conclude Tablino- ricalca una vecchia tradizione
contadina legata all'esame visivo del tralcio che doveva essere
leggermente lignificato oppure alla valutazione dell'attaccaticcio sulle
mani in vendemmia. Inoltre si possono avere utili indicazioni sulle scelte
vendemmiali; esempio pressatura più o meno soffice
oppure macerazioni
prolungate o veloci".
(1) TABLINO L. : Nuovo
metodo per valutare l'uva - Terra e Vita n. 37/2002
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