SPECIALE RURALIA 2002
Dal
4 al 7 ottobre quinta edizione di "RURALIA"
Grande
attesa per "Vinum
loci"
Dal 4 al 7 ottobre prossimi si svolgerà al quartiere fieristico di Gorizia la quinta edizione di "RURALIA - Salone delle specialità agroalimentari a DOP (Denominazione d'origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta)” vetrina che espone il meglio della più "gustosa" produzione nazionale riservata ai protagonisti dell'enogastronomia di qualità come i Consorzi che tutelano le specialità protette dall'Unione Europea o le aziende agricole che coltivano vitigni autoctoni . La manifestazione ideata 5 anni fa per far conoscere ad un pubblico sempre più ampio la ricchezza dei prodotti tipici del nostro Paese (in particolare quelli Dop ed Igp) e prima del suo genere in Italia è cresciuta negli anni divenendo uno dei principali appuntamenti enogastronomici italiani. Protagonisti a Ruralia non sono solo i prodotti agroalimentari di qualità ma anche il territorio e la storia che li hanno creati e caratterizzati nel tempo.Gorizia porta aperta verso l'Oriente da sempre luogo di interscambio tra culture (anche enogastronomiche) differenti è il luogo ideale per far incontrare storie e tradizioni diverse. Alle quattro culture che storicamente convivono da sempre sul territorio isontino (italiana slovena friulana e tedesca) l'Azienda Fiere di Gorizia accosta quest'anno in occasione di Ruralia almeno altre due grandi tradizioni: quella emiliana e quella partenopea rappresentate rispettivamente dal Lambrusco e dalla pizza. Ruralia - laboratorio di sapori e saperi - presenterà infatti questo connubio attraverso l'incontro di due storie enologiche fondamentali nel panorama italiano: la storia friulana e quella emiliana. Dopo il Chianti ed il Marsala (con cui si sono confrontati nella passate edizioni) i vini del Collio –presentati dal Consorzio Vini Collio- incontreranno quest'anno l'Emilia ed uno fra i suoi prodotti più classici: il Lambrusco. Vino giovane per antonomasia il Lambrusco ha in realtà origini antichissime: "Labrusche" o "Lambrusche" erano chiamate prima della venuta della "Vitis vinifera" le viti spontanee nate da seme e dette per l'appunto selvatiche. Questo vino emiliano - giovane ed antico insieme - sarà presentato in tutta la sua complessità dal Consorzio che lo tutela abbinandolo ai prodotti tipici della storica quanto gustosa tradizione gastronomica emiliana. A fare da contrappunto saranno gli uvaggi bianchi del Collio e i ricercati prodotti friulani a base di oca di Jolanda de Colò. Ospite di Ruralia sarà anche la Pizza originale napoletana: le Associazioni campane allestiranno un vero e proprio Festival della pizza napoletana che è nota in tutto il mondo per la sua inimitabile bontà sintesi della bravura dei pizzaioli come dei prodotti semplicissimi e di assoluta qualità che la compongono. Questi ingredienti verranno anche "testati" a parte per poter così conoscere i gusti inimitabili che abbinati danno vita alla pizza napoletana originale. Le
sezioni Vinum Loci
L'anno scorso nasceva
in seno a Ruralia
la prima Rassegna
nazionale di vini autoctoni
intitolata Vinum Loci.
Ricordando come i vini derivati da vitigni autoctoni sono una della
grande ricchezze della nostra penisola
la rassegna era stata ideata per
dare la possibilità di
mettere a confronto e degustare questi antichi vini e sapori e lanciare
un appello per la loro tutela. Il pericolo è infatti che i vecchi vini
e vitigni siano destinati
lentamente ma inesorabilmente
a scomparire
e
con essi scompaiono anche paesaggi
sistemi produttivi
saperi e
culture locali ad essi legate. Nel 2001 i
patrigni amorevoli di Vinum Loci erano stati i più prestigiosi nomi
dell'enologia italiana ed in particolare coloro che sui vitigni
autoctoni hanno impiegato da tempo risorse ed energie: Emilio Bulfon
Antonio Calò
Carlo Cambi
Marco Caprai
Christian Fabrizio
Luigi
Folonari
il principe Girolamo Guicciardini Strozzi
Elisabetta Foradori
Carlo Alberto Panonot. Quest'anno
sotto la guida di produttori e sommeliers
sarà possibile degustare
e mettere a confronto prestigiosi vini autoctoni nazionali e
quelli del Friuli Venezia Giulia
a cui sarà dedicata una vetrina
particolare.
Salone
delle Specialità Agroalimentari a DOP e IGP
Una
vetrina particolare sarà riservata a pane e affini
protagonisti i Panificatori
isontini che sforneranno a ritmo continuo le loro specialità
dolci e salate.
Convegni e incontri I sommelier del miele si riuniscono a Ruralia per il XX
Convegno Internazionale di Apicoltura L'Azienda Fiere di Gorizia dedica tradizionalmente
all'interno di Ruralia
uno spazio speciale dedicato all'apicoltura. In
questo spazio quest'anno il Consorzio Obbligatorio tra gli Apicoltori
della Provincia di Gorizia ha organizzato il XX Convegno Internazionale
di Apicoltura che si svolgerà domenica 6 ottobre 2002
nella Sala Convegni della fiera
dalle ore 9.00 alle 12.30
circa. Il convegno che è intitolato quest'anno "La salute
dell'alveare dopo l'impatto con la varroa. Venti anni di convegni
internazionali" sarà presieduto dal Chiar.mo professor
Franco Frilli
docente dell'Università di Udine. Parteciperanno al
convegno vari relatori italiani e stranieri provenienti dalla Slovenia
dalla Croazia
dall'Austria
dalla Francia e dall'Ungheria. Oltre al
convegno
il Consorzio
allestirà all'interno dello spazio fieristico di Ruralia un proprio
stand di informazione e degustazione sul miele. “Bene
accogliere” è un'arte che si impara /Lunedì
7 ottobre workshop a
Ruralia Lunedì 7
ottobre - giorno "inedito" e scelto ad hoc dall'Azienda Fiere
per permettere di partecipare a ristoratori
enotecari
addetti al
lavoro
generalmente chiusi in questa giornata - l'Azienda Fiere
di Gorizia ha organizzato per gli operatori del settore un interessante
workshop
suddiviso in due sezioni:“La creazione della carta dei
vini del territorio” condotto da Marco Berardi
gestore
di uno dei più rinomati wine bar romani
Tramonti & Muffati
e “Analisi comportamentale del cliente/ consumatore”
condotto da Roberto Provana
studioso di psicologia del comportamento
umano e docente presso la Luis Managment . Nella prima
sezione verrà analizzata la costituzione della carta dei vini di un
territorio come strumento eccellente di promozione e di vendita
nella seconda saranno analizzate le dinamiche del comportamento
dei consumatori e le microstrategie che i gestori di locali pubblici
possono attivare per creare un miglior rapporto con la clientela. La partecipazione allo workshop è su prenotazione e gratuita. A tutti i partecipanti sarà consegnata una dispensa.
Vinum
Loci A Vinum Loci
2ª Rassegna
nazionale dei Vini Antichi e Autoctoni saranno in mostra e si potranno degustare
prestigiosi vini autoctoni italiani e della regione Friuli
Venezia Giulia
un giacimento enogastronomico a rischio di estinzione a
causa dell'omologazione del gusto. A fare da guida ci saranno
produttori e sommeliers
con i quali il pubblico si potrà
incontrare e confrontare. Il prof. Attilio
Scienza
paladino nella crociata per la salvaguardia dei
vitigni autoctoni
aprirà la rassegna e introdurrà la tavola
rotonda in programma
venerdì 4 ottobre alle ore 17.00 nella Sala convegni del Quartiere
fieristico sul tema: “VINI AUTOCTONI: UNA
MODA MOMENTANEA O UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO?”. Coordinata dal gastronauta
Davide Paolini
la tavola rotonda vedrà la partecipazione
di illustri nomi del mondo dell'enogastronomia:
Paolo Benvenuti (segretario generale delle Città del
Vino)
Giulio Colomba (responsabile regionale Slow Food e
vicepresidente internazionale dell'associazione)
Riccardo Ricci Curbastro (presidente FederDOC)
Herbert Hintner (presidente Jeunes Réstaurateurs d'Europe)
Paolo Massobrio (giornalista e presidente di Papillon)
Giuseppe
Toso (responsabile regionale enoteche Vinarius)
Ornella Venica
(presidente Movimento turismo del vino)
Giuseppina Viglierchio (presidente
delle Donne del vino).
"Il
problema dell'erosione genetica in viticoltura ha molte analogie con il
fenomeno della scomparsa delle lingue nel mondo- spiega il prof. Scienza-Le
cause sono analoghe ma i rimedi molti diversi.La consistenza attuale dei
vitigni antichi italiani è largamente superiore alle attuali stime. Il
tasso di perdita annuale di questi vitigni
soprattutto in Italia
meridionale
è altissimo. Ritengo perciò che sia molto importante
un'azione congiunta di più
istituzioni (Università
Associazione Nazionale Città del Vino
Slow
Food
Ente Fiera di Gorizia e Pro - Vites) per intensificare le
modalità ed i tempi di raccolta catalogazione e riutilizzo di questo
materiale". Al Convegno farà seguito una degustazione dei vini presentati alla rassegna Vinum Loci.
Venerdì
4 ottobre Il
Lambrusco
conosciuto e descritto come vino allegro
gioviale e
gradevole
oltre a questa troppo semplice etichetta
propone molto di
più...
e Ruralia vuole scoprirlo. Due parole su questo vino. Siamo
indubbiamente davanti ad un prodotto straordinario per diversi motivi.
Intanto perché è prevalentemente un vino rosso mentre la maggior parte
dei vini frizzanti è bianca. Un vino rosso...frizzante
che va
consumato giovane (di uno o due anni dalla vendemmia). Il Lambrusco
moderno ed attualissimo
è un vino definito da molti specialisti del
settore “eclettico compendio
delle terre e del clima emiliano”: un'unione di generosità e
schiettezza. Un prodotto di cui l'Emilia e Modena (sua patria) in
particolare ne va fiera: è uno dei
vini più conosciuti e bevuti nel mondo. Il
Lambrusco è un vino molto noto come nome anche presso il grande
pubblico
ma forse
pochi ne conoscono la storia
o sanno in quante denominazioni o
tipologie si articoli
in
quanti profumi
in quante tonalità di colore o in quanti distinti
sapori. Generalmente
si ha un concetto di questo vino univoco sia nel colore che nei
caratteri salienti
confondendo spesso in un solo cliché le
caratteristiche relative che normalmente privilegiano il solo aspetto di
vivace acidità e indole frizzante.
Le caratteristiche di base sono: il color rubino (sui toni che
vanno dal chiaro allo scuro tranne
ovviamente
la versione bianca) il
frizzante che si esprime in una spuma vivace ed evanescente
il profumo
di viola o fruttato
la sapidità vinosa
la buona tannicità
un corpo
avvertibile (alle volte
notevole) la gradevole acidità e
infine
la moderata alcolicità. Ruralia
grazie ai Consorzi che hanno aderito all'iniziativa
presenta 3 DOC
tutte in provincia di Modena
area di produzione più estesa e
storicamente articolata: il Lambrusco di Sorbara (che si colloca
grosso
modo
nella fascia territoriale mediana di pianura tra i fiumi
Secchia e il Panaro)
il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
(nella fascia pedecollinare e collinare a sud) e
infine
il Lambrusco
Salamino di Santa Croce (ubicato nella zona nord in un'area
completamente pianeggiante).
Questi
pregiati vini
ospiti d'onore di Ruralia
saranno i protagonisti dell'
“Incontro Lambrusco – Collio.
I vini e i prodotti alimentari di due territori a confronto”
che si terrà venerdì 4 ottobre
alle ore 19
30. “Cantori” dei
prodotti emiliani saranno
il direttore del Consorzio Lambrusco
il dottor Cavazzutti
e il giornalista enogastronomico Sandro Bellei. A rappresentare
il Friuli sarà il Consorzio Vini Collio
che proporrà i suoi
eccezionali uvaggi bianchi
abbinati a prodotti d'oca di Joilanda de
Colò. Non solo vino... L'Emilia
è una terra da sempre rinomata per la qualità della sua cucina e dei
suoi prodotti alimentari: la mortadella
- chiamata amorevolmente dai romagnoli “La Grassa” -
il
Parmigiano e lo Zampone
il Lambrusco come l'Aceto balsamico
tradizionale di Modena sono le bandiere di una regione di buongustai! Oggi un pezzo di Emilia si è trasferito in fiera a Gorizia e
durante Ruralia sarà
giustamente assaporato da visitatori ed esperti del settore.In
mostra ed in degustazione a Ruralia quest'anno infatti c'è una
selezione del meglio dell'Emilia: oltre al Lambrusco
saranno presenti
vari prodotti DOP ed IGP
come il gustoso Parmigiano reggiano (noto in
tutto il mondo e prodotto DOP in tutta la provincia di Modena
Reggio
Emilia
Parma ed in parte anche a Mantova e Bologna) e la famosissima
Mortadella (prodotto IGP). Gli
orari delle degustazioni dei Lambrusco e dei
prodotti tipici emiliani: Farina
di frumento
pomodori San Marzano
mozzarella “fior di latte”... La
storia della pizza è antichissima
alcuni la fanno risalire addirittura
all'età Neolitica
altri ad alcuni pani speciali preparati in epoca
romana
certo è che già nel Seicento esistevano le pizze propriamente
dette
anche se ancora non veniva utilizzato il pomodoro. Data
simbolo della pizza è quella dell'invenzione della “Margherita”
nel lontano 1889
quando Umberto I di Savoia
accompagnato dalla moglie
Margherita
si recò a Napoli: alla Regina Margherita fu dedicata la
pizza con mozzarella e pomodoro
guarnita per l'occasione con le foglie
di basilico fresco
come tributo al tricolore italiano. Oggi
questo piatto sano e antico
diventato nel mondo il simbolo della cucina
italiana
sarà uno degli ospiti d'onore di
Ruralia
che gli dedicherà
un settore particolare della rassegna.
In un grande stand
si troveranno sia le pizze che i loro ingredienti: la farina dei mulini
Caputo
i pomodori Russo
la mozzarella “fior di latte” vaccino
Amodio
l'olio extravergine dei più pregiati uliveti campani. A fare
gli onori di casa
8 simpaticissimi pizzaioli
tutto cuore e poesia!
Gli chef
della pizza
giunti dalle pendici del Vesuvio
imbastiranno pizze
tradizionali al forno oppure fritte sotto gli occhi dei
visitatori
che magari nell'occasione potranno anche carpire qualche
segreto sull'impasto o la manipolazione di questo fantastico prodotto.
La vera
pizza napoletana è un piatto sano quanto semplice fatto con farina di frumento e che dovrebbe essere
confezionato con pomodori San Marzano
freschi o
al massimo
pelati in
scatola
Mozzarella di Bufala o "fior di latte" (evitando
quindi formaggi fusi)
olio extravergine di oliva e sale marino. Pizze e
ingredienti saranno in degustazione a Ruralia dove è anche prevista una
degustazione pizza – birra: l'abbinamento più classico! Gli orari del Festival della pizza napoletana:
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