DUCATO DEI VINI FRIULANI
Il Ducato dei vini compie
30 anni
Cerimonie a
Udine e a villa Manin
Intervista di
Bepi Longo al Duca Emilio I
«Il Ducato dei vini
friulani compie trent'anni
ma il suo ruolo di alfiere del Vigneto
Friuli è più che mai attuale. In questo momento
caratterizzato da un
mercato difficile
è importante infatti lavorare per offrire la miglior
immagine della nostra produzione enogastronomica
e quindi non solo i vini
ma anche l'agroalimentare
che sono di una qualità irripetibile». Le
parole sono di Emilio I
al secolo Emilio Del Gobbo
che dell'agricoltura
friulana ha una specifica conoscenza essendone stato anche assessore
regionale e presidente dell'Ersa. Una riflessione che il ragionier Del
Gobbo compie con Bepi Longo
giornalista del Messaggero Veneto
(vedi la
pagina "Speciale agricoltura" di martedì 1 ottobre scorso)alla
vigilia della grande manifestazione indetta per sabato 5 ottobre a Udine
proprio per festeggiare il trentennale
in vista della quale il duca ha
espreso riconoscenza per chi l'ha preceduto alla guida del sodalizio che
si è tanto dato da fare a favore dei vini di tutto il Friuli-Venezia
Giulia
in Italia e nel mondo
nonostante la carenza di mezzi finanziari.
Fernando
Pighin
con due tecnici e mogli
a Villa Manin
«In quell'occasione - prosegue Emilio I - non parleremo di temi
specifici come siamo soliti fare nelle nostre Diete. Annuncerò invece
tra le altre iniziative
un grosso convegno sui vitigni autoctoni friulani
che si terrà a Gorizia in novembre e al quale abbiamo invitato il
professor Attilio Scienza. Vogliamo
infatti
individuare sulla base di
appropriate ricerche tecnico-scientifiche i vitigni
diciamo tre-quattro
fra i bianchi e altrettanti fra i rossi
che abbiano le maggiori garanzie
per conquistare il mercato. Pensare infatti di affrontarlo con decine di
varietà è pressochè impossibile. E proprio in questo momento
particolare auspico una maggior coesione da parte dei produttori».
Alfeo
Mizzau
Ma ecco alcune note sui trent'anni del Ducato. Alla fine degli anni
Sessanta
nel Triveneto
andava forte la Confraternita della vite e del
vino di Pramaggiore che
con quell'infaticabile organizzatore che si
chiamava Pasquale Terrida
cominciava a ordire le trame per una produzione
e valorizzazione del vino di qualità. Intorno a Terrida c'era un
gruppetto di produttori e appassionati: tra questi Giorgio Zucchiatti
Orfeo Salvador e Gigi Valle. In contemporanea
c'è anche l'inizio
della storia del vino friulano che comincia a essere imbottigliato
ad
avere le sue etichette e a ottenere riconoscimenti. Si sente
quindi
la
necessità di far nascere in Friuli un organismo che valorizzi e promuova
il nostro vino. Bisogna però mettere insieme delle persone che prendano a
cuore l'idea. In un incontro avvenuto al Boschetti Isi Benini
giornalista cui si deve il rilancio del Picolit
illustra le finalità
gli scopi e gli obiettivi che questo nuovo organismo dovrà porsi. Sono
presenti
tra gli altri
Livio e Marco Felluga
lo stesso Valle
Giobatta
Bidoli
Mario Schiopetto
Cesco Gottardo
Michele Formentini
Antonio
Furchir
il conte Douglas Attems
Manlio Collavini e altri produttori e
ristoratori.
Isi
Benini
Nasce così
alla fine del 1972
il Ducato dei vini friulani che
sin dall'inizio
entra a far parte della non grande
allora
famiglia delle Confraternite
italiane che legano il loro nome al mondo dell'enologia e della
gastronomia. Quest'anno il Ducato celebra
dunque
il suo 30º
anniversario di fondazione con una grande cerimonia che si terrà sabato
al Teatro nuovo "Giovanni da Udine". La cerimonia avrà inizio
alle 10 con il saluto di Emilio I. Come si sa
il Ducato dei vini friulani
ha un reggente
che assume il titolo di duca (prima di Del Gobbo
l'onorevole
Alfeo Mizzau
il professor Vittorio Marangone e il professor Ottavio
Valerio)
una corte ducale e più di trecento nobili.
Per i trent'anni sarà presentato un volume e saranno intronizzati otto
nuovi nobili onorari
mentre il Coro Polifonico di Ruda terrà un breve
concerto. Alle 13 un "vin d'honneur" nel foyer del teatro e
alla sera
nei saloni del piano nobile di villa Manin
a Passariano
la
cena di gala con la consegna a tutti i nobili della bottiglia del
"Vino della Pace" celebrativa del trentennale del Ducato
DUCATO DEI VINI
BONFANTI
E SOINI NOBILI DEI VINI
L'investitura a Cormòns
alla festa per la consegna dell'Acino d'oro.
Il collare rosso anche a Brandolin e Sgarlata
Nell'ambito
delle celebrazioni per il trentennale del Ducato dei vini
friulani
che culmineranno appunto il 5 ottobre con le
manifestazioni in programma a Udine e a villa Manin di Passariano
la presentazione del 17º Vino della pace nel teatro comunale di
Cormons ha rappresentato un momento davvero significativo.
Infatti
la corte ducale guidata da Emilio I è stata
co-protagonista della consegna dell'ormai affermato premio l'"Acino
d'oro" che la Cantina produttori assegna ogni anno a
personaggi del mondo dell'economia
della vita sociale e dell'enologia
dell'Isontino. Nel contempo
proprio il Ducato ha colto l'occasione
per l'intronizzazione in via straordinaria di quattro nuovi
nobili sullo stesso palcoscenico e con il significativo sfondo dei
ragazzi del collegio del Mondo unito.
Prima di tutto ciò
il duca Emilio I
presentato dal telecronista
non soltanto sportivo Bruno Pizzul
ha illustrato la storia
l'attività
del Ducato
ricordando fondatori e predecessori alla reggenza
della confraternita. Particolarmente applaudito e ricco di
significato anche il momento nel quale Pizzul
da decenni voce del
calcio italiano dopo Nicolò Carosio
nativo di San Lorenzo
Isontino e di casa quindi a Cormons
ha vestito gli stessi panni
della corte ducale. Il noto giornalista friulano è infatti da
tempo "ambasciatore" del Ducato e dei nostri vini.
Così
in tono scherzoso ma senza sbavature
con la semplicità
derivata dalla grande professionalità
Pizzul ha introdotto con
appropriate presentazioni le intronizzazioni del professor Luigi
Bonfanti
preside della facoltà di agraria dell'Università di
Udine
di Giorgio Brandolin
presidente della Provincia di Gorizia
e del Coni Isontino
di Emilio Sgarlata
presidente della Camera
di commercio isontina e dell'Ente Porto di Monfalcone
e di
Luigi Soini
direttore della Cantina di Cormons
ideatore del Vino
della pace
autore all'inizio degli anni '90 del gemellaggio
tra la località isontina e la città ungherese di Tokaji
(da IL MESSAGGERO
VENETO/Agricoltura
martedì 01.10.2002
a cura di Bepi Longo) |
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