Una
grande azione di salvataggio dei vitigni autoctoni italiani. I sindaci
delle 480 Città del Vino hanno dato il via a un progetto di monitoraggio
del patrimonio viticolo locale per recuperare quelle varietà di uve che
rischiano di scomparire dalla produzione e che meriterebbero invece una
maggiore valorizzazione enologica. Si tratta di un grande progetto -
"Salvataggio e valorizzazione di vigneti antichi italiani"
- promosso dall'Associazione nazionale Città del Vino
da Slow Food
dall'associazione Pro Vites di Mezzolombardo (Tn) e dall'Ente fiere di
Gorizia
con il coordinamento scientifico del Dipartimento produzioni
vegetali dell'Università Statale di Milano. Responsabile scientifico il
professor Attilio Scienza.
Lo scopo del progetto è di avviare un programma per la
salvaguardia e la valorizzazione degli antichi vitigni autoctoni che se
non protetti rischiano di sparire dal panorama viticolo nazionale. La
raccolta dei dati sui vitigni locali avverrà all'interno delle 480
Città del Vino italiane. La fase di raccolta si conclude a fine gennaio.
Successivamente sarà realizzata una grande banca dati
indispensabile per ulteriori ricerche in campo agronomico ed enologico e
per la tutela attiva e giuridica dei vitigni censiti. Una volta
individuate le varietà a rischio le Città del Vino diventeranno vere e
proprie custodi di tali vitigni
valorizzandoli e recuperandoli attraverso
vigneti ad hoc e con l'aiuto di viticoltori locali.
"E' un'iniziativa molto importante ha
dichiarato il professor Attilio Scienza che consentirà di dare
una maggiore tipicità alla nostra produzione
contrastando il dilagare
dei vitigni stranieri e il rischio di perdere la nostra originalità
vitivinicola. Da un punto di vista scientifico c'è la necessità di
descrivere vitigni oggi ancora sconosciuti. Da una recente ricerca in
Calabria abbiamo trovato circa 100 varietà non ancora descritte
destinate a scomparire. Il progetto conclude Scienza non vuole
creare una collezione puramente accademica di vitigni autoctoni
ma
restituirli alle Città del Vino che attraverso vigneti dedicati e l'impegno
dei viticoltori locali ne diventano custodi".
"Il nostro paese ha detto Paolo Benvenuti
direttore dell'Associazione nazionale Città del Vino ha il più
ricco patrimonio viticolo del mondo. I vitigni autoctoni e antichi
e il
loro legame con il territorio d'origine
rappresentano il più
importante elemento del successo dei vini italiani
ma anche una ricchezza
culturale ed economica che va assolutamente protetta. I vitigni autoctoni
più conosciuti sono circa 350. Di questi molti hanno raggiunto fama e
prestigio nazionale e internazionale
altri si fanno avanti con forza. Ma
tanti altri sono ignorati
molti sono in via di estinzione se non
addirittura scomparsi. Con questo progetto conclude Benvenuti le
Città del Vino diventano a pieno titolo custodi della tipicità
impegnandosi a promuovere le varietà locali".