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Il presidente della Federdoc va giù duro con il commissario dell'ERSA
"PINAT A CASA": E' LA RICHIESTA DI FEDERDOC FVG
La polemica innescata dalle dichiarazioni di Pinat sulla neocostituita Federazione dei Consorzi


 I Presidenti dei consorzi

Il 23 gennaio scorso la Federazione dei Consorzi tutela vini del Friuli Venezia Giulia - costituita nel novembre 2002 dai nove consorzi di tutela vini Doc e Docg della regione (Annia Aquileia Carso Collio Colli Orientali Grave Isonzo Latisana Ramandolo) si è presentata in un incontro a Udine. In quella occasione è stato anche illustrato il "Nuovo manifesto per il vino regionale" un documento nel quale con un "decalogo" vengono condensate le richieste e le proposte di una realtà che rappresenta il 75 per cento del mondo del vino regionale.

"A un mese e mezzo da quella presentazione - dichiara il presidente della Federazione Piergiovanni Pistoni - dall'Amministrazione regionale alla quale abbiamo peraltro spedito il documento non abbiamo ricevuto nessun segnale. In compenso il commissario dell'ERSA Bruno Augusto Pinat che il 23 gennaio scorso era presente all'incontro ha scelto la strada dell'intervista ad un periodico per "bacchettare" la Federazione".


 Bruno Augusto Pinat

"Il commissario dell'ERSA è definito "straordinario" commenta Pistoni. Di straordinario c'è soltanto il fatto che gli sia permesso ancora di gestire l'Ente come se fosse la sua azienda che venga mantenuto (e qui la responsabilità è dell'amministrazione regionale) nonostante la sofferta approvazione la scorsa estate della legge di riforma dell'ERSA che ora è diventata "Agenzia regionale per lo sviluppo rurale". Non è invece straordinario ma semplicemente fuori da ogni logica che un commissario peraltro scaduto o scadente si permetta di decidere che nel nuovo consiglio dell'ERSA non ci sarà posto per la Federdoc. Forse è il caso di ricordare a Pinat che non toccherà a lui nominare il nuovo consiglio. E in ogni caso se come lui afferma il nuovo consiglio sarà formato solo da tecnici la Regione può sempre chiederci di segnalare nominativi di tecnici.

Nell'intervista alla domanda "può essere la Federdoc la voce del vino friulano?" Pinat risponde "Per fare ciò la Federdoc deve rappresentare le istituzioni la Facoltà di agraria e di tecnologie alimentari di Udine le organizzazioni professionali agricole.....".

La replica di Pistoni è netta e decisa: il suo mi sembra un atteggiamento imperiale pressoché onnipotente. Non tocca a lui decidere chi dobbiamo rappresentare. Siamo fieri di rappresentare 2250 produttori che rappresentano il 75 per cento della produzione vinicola regionale. Siamo ben lieti di collaborare - e i nostri consorzi lo stanno già facendo - con la Facoltà di Agraria; quanto a rappresentarla quella di Pinat è una castronata talmente grande che si commenta da sola. Cosa vuol dire che dobbiamo rappresentare le istituzioni? Quanto alle organizzazioni professionali molti di noi - io per primo - ne fanno parte anche con ruoli di responsabilità; ma rimescolare le carte per creare confusione e attizzare dissidi come fa Pinat mi sembra uno squallido tentativo di "divide et impera".


 Piergiovanni Pistoni 

L'elenco delle osservazioni di Pistoni alle dichiarazioni di Pinat sembra non avere fine: "Lo straordinario commissario - ironizza il presidente della Federdoc - chiede che i sindacati agricoli facciano un passo indietro e dicano "noi vogliamo che il mondo del vino sia rappresentato dalla Federdoc". Noi come agricoltori ci sentiamo rappresentati e integrati con i sindacati agricoli. Come soci e dirigenti dei Consorzi abbiamo temi sui quali siamo sempre in sintonia altri sui quali ci confrontiamo. Ma non tocca certo a Pinat mettere il naso negli affari interni delle nostre organizzazioni".

Le conclusioni di Pistoni non lasciamo spazio a dubbi: "La Federazione è nata dopo alcuni anni di gestazione avevamo costituito un "comitato d'intesa" tra i consorzi. Il rapporto con l'ERSA è sempre stato a dir poco difficile. Il commissario dell'ERSA dichiara anche che il "suo"ente ha fatto tutto e bene i Consorzi sostanzialmente non hanno fatto nulla. In tutti questi anni i Consorzi hanno fatto proposte anche per iscritto all'ERSA sistematicamente finite in un cassetto. Abbiamo fatto riunione fiume che nella stragrande maggioranza dei casi non sono servite a niente.

Dopo mesi di schermaglie e dopo aver ribadito più volte la nostra volontà di dialogo nell'interesse della vitivinicoltura friulana l'intervista di Pinat a Fuocolento è la goccia che fa traboccare il vaso: chiediamo la sua revoca e la nomina immediata del consiglio della nuova ERSA senza attendere le elezioni. Sarebbe anche per l'amministrazione regionale un gesto di grande saggezza perché la politica non può venire sempre e comunque prima di ogni altra cosa".

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Bepi Pucciarelli - 335/6987484

Udine 8 marzo 2003