Il momento prescelto è alquanto
curioso: si tratta del primo martedì che
ogni anno
segue la Santa
Pasqua.
Il luogo è suggestivo ed
accattivante perchè offre all'ospite un respiro di rara serenità rurale
immerso come è nella quieta di quella campagna che sta nel cuore di una
zona ancora "vergine" fra lo Judrio
Cormòns e Villanova.
Le vigne giardino che circondano
il Borgo testimoniano che
in questi luoghi
agricoltori "con gli
attributi" ben conoscono i segreti della terra
delle coltivazioni
delle
vinificazioni e degli allevamenti (in particolare quelli del maiale).
Capofila di un'iniziativa che da
molti anni richiama a BORGO SAN QUIRINO decine d'appassionati di cultura
contadina ed enogastronomia è WALTER FERESIN che con la moglie Gianna (nella foto di Claudio Fabbro) e due figli che da lui hanno già appreso
tutti i segreti della corretta pratica agricola e soprattutto la raffinata
arte della norcineria artigianale) ha creato un Centro agrituristico fra i
più apprezzati del territorio.
Una volta all'anno
dicevamo
il
Centro apre le porte
le strutture e l'ampio giardino per una giornata di
festa che non ha eguali in Regione.
Nella tarda mattinata di
martedi 22 aprile sono arrivati i primi ospiti
acclimatandosi e
stringendo nuove amicizie -ovvero consolidando quelle pregresse- davanti
ad un buon Tocaj (friulano
s'intende!). Profumi di grigliate da
allevamento famigliare hanno armonizzato l'ambiente circostante ed i
prelibati insaccati
salami
pancette e prosciutti vari "rigidamente di
scuola Feresin" hanno fatto il resto.
Si è andati avanti cosi
fra un
racconto ed un "amarcord" fino a tarda sera e non è mancata
nell'occasione
casualmente sbucati da qualche cofano
una fisarmonica
tromboni e strumenti vari
poiché Cormòns vanta antiche tradizioni anche
in tal senso e cimentarsi per piacere
anche quando i tanti capelli grigi
testimoniano infinite primavere
non è più fatica ma genuino divertimento.
L'immancabile Gruppo CHEJ DAL
TAYUT
con in testa il Presidente AUGUSTO DE MARCO
Marino VOUK ai
fornelli ed Angelo MORO al violino (per esso intendendo un prosciutto
crudo tagliato esclusivamente a mano) ha fatto il resto.
Tutto ciò alla faccia della
proliferazione d'hamburgher
di cibi precotti e plastificati
non di rado
diossina-dipendenti e globalizzati quanto basta per far riflettere un po'
tutti su quanto sarebbe opportuno rileggere fra le righe delle nostre
radici rurali piuttosto che enfatizzare il presunto benessere di marca
"virtuale".
CF - Go 28 aprile 2003
Foto: LA FAMIGLIA FERESIN