BORETO A LA GRAISANA
Una ricca serie di iniziative è stata
presentata nei giorni scorsi nei casoni della laguna di Grado
Ma sono anche altri gli scopi dell'iniziativa come quello molto importante
dell'allungamento della stagione turistica tant'è che il “Boreto alla
graisana” avrà luogo nel periodo che va
dal 23 ottobre al 2 novembre prossimi. Periodo durante il
quale nei “Ristoranti de Gravo” si potranno assaggiare vari tipi
di “boreto a la graisana”.
Ma nell'ambito dell'integrazione turistica tra i territori si registra
nell'occasione anche un significativo collegamento con la Carnia e con il
Collio.
Con quest'ultima zona
per l'abbinamento
in occasione della presentazione
con i vini della
Cantina Produttori di Cormons (presente all'iniziativa il presidente cav.
Adriano Drius). Con la Carnia in realtà sono stati ideati due
momenti. Il primo con la presenza dei “polentars” che hanno proposto la
loro gustosa polenta bianca e il secondo
domenica
19 ottobre
con la distribuzione gratuita del “boreto” in piazza a
Tolmezzo in occasione delle manifestazioni del Premio “Carnia Alpe Verde”.
Il
direttore dell'Aiat Stefano Lucchini ha fatto pure riferimento alla
loro rassegna denominata “Carnia in tavola” ed ha auspicato che da questa
iniziativa possa nascere ancora qualcosa di bello per “sposare il mare ai
monti”.
Da più parti è detto che
il “boreto”
quello vero e unico gradese
risale a un periodo sicuramente
antecedente la scoperta dell'America in quanto viene fatto senza pomodoro
(caratteristica questa comune a vari brodetti che si fanno in altre parti
d'Italia). Gli ingredienti di quello gradese sono semplici: crostacei e
soprattutto pesce
acqua
aceto bianco
aglio
olio
sale e pepe.
Il “boreto” è nato in
laguna
nei casoni dove un tempo vivevano stabilmente tanti gradesi. Un
piatto povero fatto con il pesce meno pregiato (quello più buono veniva
venduto) oggi invece rivalutato e apprezzato.
Dove allora presentare
questa iniziativa se non in laguna. Cosa che è regolarmente avvenuta anche
per far vedere le due realtà che convivono in quell'unico splendido
ambiente naturale: le mote con i casoni caratteristici e le valli da
pesca.
Dopo una tappa fatta
nella mota dei “Biviacqua” dove Witige Gaddi ha spiegato
agli ospiti come è fatto e che fatica si fa a mantenere un casone e una
mota
sempre in motoscafo il gruppo è stato trasportato nella splendida
Valle Noghera dove nella villa di caccia s'è svolta la presentazione
vera e propria con gli interventi delle autorità fra i quali quello del
sindaco Roberto Marin che ha sottolineato l'importanza di questa
iniziativa e della valorizzazione di tutti gli aspetti tradizionali di
Grado (presente all'incontro anche l'assessore provinciale Bruna De
Martin).
Ai numerosi
giornalisti presenti alla conferenza stampa il “Gran Priore “ della
Confraternita della polenta friulana
dr. Silvano
BERTOSSI
ha illustrato tanti pregi del prodotto tanto caro ai
friulani di tutti i tempi.
A prender la parola è
stato infine
per entrare nei dettagli tecnici di preparazione del
“boreto” che sarà proposto non solo durante il periodo di questa rassegna
che è organizzata con l'intervento del Comune e della Terziaria dell'Ascom
e la collaborazione della Cooperativa Pescatori
è stato uno dei
ristoratori
Alberto Boemo. E poi
con l'intervento di sommelier e
personale di sala altamente qualificato
sono state offerte le
degustazioni davvero eccellenti preparate da diversi chef gradesi: “boreto
de basi”
poi di “canoce”
di “masanete” quindi ancora “boreto de orà”
(brodetto di orate)
per finire con il “boreto de bisato”.
CF/GO/ 18 ottobre
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