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SLOW FOOD: AI FRATELLI LIVIO E MARCO FELLUGA
PREMIO ALLA CARRIERA PER UNA VITA SPESA A FAVORE
DELLA VITICOLTURA DELLE COLLINE FRIULANE

ECHI DI UN MEMORABILE INCONTRO A UDINE PRESENZIATO DA CARLIN PETRINI

     Un signicativo tutto esaurito all'Aula Magna dell'Università di Udine presente il rettore prof. Furio HONSELL e le massime autorità regionali (fra cui il presidente del Consiglio TESINI e l'Assessore al turismo BERTOSSI) provinciali ed il Sindaco di Udine CECOTTI la dicono lunga sul ruolo che SLOW FOOD riveste nella valorizzazione dell'agroalimentare nazionale dei prodotti e sapori da salvare degli uomini da valorizzare.
     Dopo gli interventi di GIGI PIUMATTI che ha parlato a lungo del percorso organizzativo per arrivare alla creazione dopo migliaia di degustazioni della GUIDA DEI VINI che è fra quelle che sicuramente fanno più trend nel panorama nazionale ha preso la parola il Governatore regionale (e vice presidente mondiale di SLOW FOOD) Giulio COLOMBA che ha illustrato i criteri con cui sono stati classificati i cosiddetti "DUE BICCHIERI E MEZZO" presentando i singoli vignaioli.
     È seguita la prolusione del presidente mondiale CARLIN PETRINI (in evidente giornata di grazia) ricca di contenuti forti ed importanti quale ricetta da contrapporre al dilagare dell'agroalimentare globalizzato. Un contributo "a braccio" quello di PETRINI che ha lasciato centinaia di addetti ai lavori in assoluto silenzio per oltre mezzora salvo poi tributargli oltre una decina di minuti di applausi commossi e spontanei.
     L'Organizzazione ha assegnato poi la riconoscenza al merito a due vignaiolo storici del Friul ed in particolare del COLLIO e dei COLLI ORIENTALI DEL FRIULI: i fratelli FELLUGA.


 Giulio Colomba Livio Felluga Carlin Petrini e Marco Felluga

     "Un amore smisurato per la natura e per le viti la convinzione che la qualità paga - è da cinque generazioni che il vino ci dà il pane è il suo motto preferito - sono alcuni dei segni distintivi che Livio Felluga ha saputo trasmettere ai propri figli". Questa la motivazione dell'Onorificenza al Merito Agroalimentare con cui Livio Felluga storico pioniere dell'enologia in Friuli è stato premiato dai vertici dell'organizzazione.
     "Dentro la bottiglia finiscono il lavoro la passione l'impegno del vignaiolo ma anche le avversità" citando le stesse parole di Livio Felluga Giulio Colomba ha ricordato come questo grande vignaiolo ha caparbiamente puntato sulla qualità dimostrando a tanti suoi colleghi ("lui non li chiama mai concorrenti" spiega il vicepresidente Colomba) che la collina apparentemente povera può essere una risorsa per chi la lavora ma anche per tutti coloro che amano la natura.
     Una serata importante organizzata da Slow Food Friuli in cui sono stati assegnati i nuovi riconoscimenti: le Onorificenze al Merito Agroalimentare attribuite agli uomini che si sono distinti in questo campo.
     "Premiando queste persone si afferma la dignità culturale materiale e si rende omaggio a chi l'ha promossa nel corso della vita lavorativa" hanno spiegato i vertici Slow Food che hanno colto l'occasione per ricordare la straordinaria vita di Livio Felluga nato a Isola d'Istria (Impero Austroungarico) il 1 settembre 1914.
     Se infatti la famiglia Felluga era impegnata da diverse generazioni nella produzione e commercializzazione del vino istriano a Livio Felluga si deve il trasferimento dell'attività in Friuli alla fine degli anni Trenta.
     Intuendo il pregio della produzione collinare nel 1956 fonda la propria cantina di Cormons e successivamente compera il primo podere di circa 28 ettari nella zona di Rosazzo nucleo dal quale si espanderà l'azienda fino agli oltre 170 ettari attuali.
     Sempre nel 1956 procede al primo imbottigliamento con la famosa etichetta della "carta geografica" che ancora oggi distingue gli eccellenti vini Livio Felluga in tutto il mondo .  

     Marco Felluga nasce a Grado oltre 10 anni dopo il primogenito e coglie dalla famiglia salde e antiche tradizioni vinicole .
    Anche il giovane Marco segue questa via e nel 1963 inizia ad operare in proprio acquistando le pregiate uve del Collio che vinifica nella nuova cantina di Gradisca dando il via ad un processo di crescita che in pochi anni con la collaborazione di due enotecnici "storici" prima Gaspare Buscemi e quindi Gianni Bignucolo lo porterà ad assumere un peso sempre più rilevante nell'economia stessa della zona.
     Nel 1964 nasce il Consorzio Collio al quale Felluga aderisce nel 1967 anno in cui acquista la tenuta di Russiz Superiore diventando in tal modo uno dei principali viticoltori del Collio che nel 1968 ottiene la Denominazione di Origine Controllata.
     Da vita ad una prima cantina funzionale e moderna e poi ad un'altra suggestiva scavata nella roccia calcarea che diviene un punto di suggestivo riferimento per intenditori ed operatori di tutto il mondo.
     Acquisisce aziende famose sia in Toscana che nei Colli orientali del Friuli e più precisamente lo storico CASTELLO DI BUTTRIO che con sapiente ristrutturazione riporta agli antichi splendori facendone un Centro agrituristico d'avanguardia.
     Nelle pieghe dell'impegno aziendale nel 1999 raccoglie lo scettro della presidenza dal conte Douglas ATTEMS che aveva retto tale incarico per ben 35 anni cioè sin dalla fondazione.
     Va detto che una più stretta collaborazione con il Consorzio Collio aveva già avuto inizio nel 1974 anno in cui Marco Felluga entrò nel Consiglio di amministrazione.
    "Oggi come Marco Felluga ha tenuto a sottolineare appena assunta la presidenza l'organo direttivo del Consorzio è composto in gran parte da nuovi elementi tutti molto motivati sulla cui indispensabile dedizione si dovrà fare grande affidamento per raggiungere sempre più ambiti traguardi anche in questi momenti caratterizzati da profondi mutamenti nel mercato mondiale".
     Felluga ha inoltre suddiviso i compiti al fine di assicurare una guida organica nei vari settori tenendo ben presente che il Consorzio va considerato come una comune impresa alla cui gestione tutti gli amministratori devono dedicarsi con il massimo impegno.
    Grande attenzione è stata indirizzata agli aspetti tecnici enologici e soprattutto viticoli per procedere con sicurezza e discernimento sulla via della qualità.
     Rilevanti inoltre gli aspetti legati alla promozione settore in cui investire con oculatezza le risorse consortili anche attraverso la valorizzazione del turismo enogastronomico".

CF gennaio 2004