ROTARY CLUB GORIZIA
8 agosto
2004
VINI E SAPORI AUTOCTONI
DELLA MITTELEUROPA
Prolusione dell'agronomo Claudio Fabbro
Nell'ambito
degli incontri periodici su temi di particolare interesse ed attualità l'
agronomo e pubblicista isontino Claudio Fabbro è stato invitato a tenere
una prolusione al ROTARY CLUB di Gorizia sugli aspetti storici e
produttivi dell'agroartigianale del territorio
con particolare
riferimento ai vitigni autoctoni.
Dopo gli indirizzi di saluto ai soci ed al tesoriere distrettuale Paolo
DAVANZO
del Rotary di Trieste
il presidente Alessandro CULOT ha
presentato il relatore
il quale ha esordito con un'analisi storica
dell'evoluzione del nostro patrimonio agricolo
sottolineando le
differenze -anche sostanziali- intervenute dalla seconda metà dell'800 al
primo conflitto mondiale nel nostro territorio ( il cosiddetto FRIULI
AUSTRIACO ) rispetto a quello ITALIANO ( ovvero l'area udinese e
pordenonese) .
" L'influenza della scuola viticola viennese di Klosterneuburg ma anche i
contatti fra i proprietari terrieri ed i tecnici di un tempo con gli
omologhi austro-ungarici - secondo FABBRO- hanno inciso
profondamente nelle scelte aziendali e varietali .
Le due guerre e l'arrivo di avversità devastanti per la vite
quali la
fillossera
la peronospora e l'oidio hanno profondamente segnato il
territorio che
dopo il 1923
ha risentito di un nuovo riferimento
scientifico e cioè quello dell'Istituto di Conegliano Veneto.
Dopo gli anni '70-ha proseguito FABBRO- il VIGNETO FRIULI non ha
saputo resistere all'influenza francese
globalizzandosi
progressivamente a favore di Pinot grigio
Chardonnay e Sauvignon
a
scapito di Tocai
Ribolla
Malvasia ecc.
Solo in questi ultimi anni si assiste ad una inversione di tendenza
con
una ricerca delle origini
del patrimonio autoctono
degli uvaggi e di
quant'altro - nel mondo agroalimentare- sia intimamente legato al
territorio.
FABBRO si è anche soffermato sui contenuti del Decreto ministeriale n. 355
del 1999
strumento importante per salvare talune produzioni(
formaggi
ortaggi
salumi ecc.) tipicamente contadine
che per presunte
motivazioni "igienico-sanitarie" rischiavano di essere poste fuorilegge.
Nell'interessante dibattito che ha fatto seguito alla prolusione gli
intervenuti hanno dimostrato un particolare interesse per gli aspetti
legislativi e di mercato conseguenti all'ingresso nell'Unione europea di
Paesi dell'Est e
più in particolare
della vicina Slovenia.
Trattasi-ha osservato FABBRO- di un problema nuovo e di pressante
attualità
cui gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia guardano con
diverso atteggiamento.
Per gli uni si prospettano nuove e stimolanti sinergie
utili per
migliorasi a vicenda offrendo ai mercati mondiali consistenti produzioni
di nicchia.
Per i più scettici la situazione viene vista come un momento
concorrenziale preoccupante
cui la disciplina comunitaria non sarebbe in
grado di porre dei paletti precisi
dimostrando anzi maggior tolleranza (
la causa friul-ungherese sul Tocai insegna..)e comprensione per le
nuove realtà che per i partners storici mediterranei.
"Ma il mercato ed il consumatore-ha concluso FABBRO-guardano con
maggior attenzione più ai corretti rapporti qualità/prezzo che a
convinzioni preconfezionate anche se-per le vicende particolari di un
laboratorio di frontiera quale è la nostra regione- assolutamente
comprensibili e rispettabili".
INFO : Alessandro CULOT alculot@tin.it tel. 329/4158887
Claudio FABBRO claudiofabbro@tin.it tel. 335/6186627
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