"Signor vicepresidente
signor direttore
generale
carissime colleghe e colleghi è con piacere che porgo il saluto
del comitato di sezione che ho l'onore di presiedere.
Prima di iniziare la relazione sento il desidero di ricordare i 2 soci che
in questi ultimi 3 anni sono mancati
mi riferisco a Gino Brisotto e a
Vincenzo Vicentini
2 colleghi che non hanno mai mancato
pur con ovvi
motivi legati alla disponibilità di tempo
di dare sostegno alla nostra
associazione. A loro va il nostro doveroso
sincero e commosso ricordo.
Si chiude con questa assemblea di sezione
di qualche mese anticipata
rispetto alla scadenza naturale
il triennio 2002/2004 dell'Assoenologi
regionale ed è quindi il momento di trarre le conclusioni sul nostro
operato.
Noi
componenti del comitato
valutando se gli obiettivi raggiunti
corrispondono a quelli prefissati e Voi come colleghi per giudicare se
quanto è stato fatto sia da ritenere positivo ed utile alla nostra
Associazione.
Il minimo e fisiologico ricambio avvenuto 3 anni fa tra i componenti il
comitato di sezione non ha provocato grandi scossoni anzi
ha favorito la
naturale prosecuzione degli obbiettivi posti in precedenza.
L'unico rischio era quello dell'appagamento
del "già visto" e quindi di
un naturale rilassamento; eventualità che
sono sincero
ci ha sempre
accompagnato in questi anni.
Allo scopo di evitare o per lo meno di ridurre al minimo tale rischio ci
siamo posti degli obbiettivi ricalcanti i solchi tracciati dal precedente
comitato implementandoli con altri completamente nuovi.
Abbiamo operato per:
-
garantire la crescita professionale
degli associati con appropriati momenti di aggiornamento tecnico
-
mantenere alto il profilo dell'Assoenologi
affermando la nostra specializzazione all'interno del settore
vitivinicolo regionale
-
perseguire le linee guida dettate
dall'Assoenologi a livello nazionale.
A questi prioritari obbiettivi si sono
in seguito aggiunti:
Come comitato di sezione abbiamo dato
grande importanza all'aggiornamento tecnico in quanto riteniamo sia un
compendio dei punti sopra esposti. Infatti oltre che rappresentare un
momento di vera formazione è da considerare un incontro aggregante per gli
associati e che porta
se svolto con professionalità
anche un notevole
ritorno d'immagine. Abbiamo svolto in questi anni 20 incontri tecnici
con
temi inerenti la viticoltura e l'enologia ma senza trascurare l'analisi
sensoriale
gli aspetti di mercato ed altro ancora. Il tutto sempre alla
presenza di relatori di assoluto livello. Abbiamo
nel limite e nel
rispetto di quanto impostoci dalla sede centrale
sempre cercato di
coinvolgere nelle nostre attività istituzioni ed aziende presenti sul
territorio in quanto siamo certi che eventi organizzati con partner
importanti danno ulteriore lustro e credibilità alla nostra associazione.
Cito le preziose collaborazioni instaurate con la facoltà di enologia
dell'Università di Udine
con la Federdoc del Friuli Venezia Giulia ma
anche con aziende del settore che occupano un posto di rilievo nel
panorama nazionale.
Il tutto ad integrare il sempre nutrito calendario degli eventi
organizzati dalla nostra sede centrale.
E se siamo sinceramente orgogliosi del programma svolto è sempre con
sincerità che ammettiamo la delusione a volte patita per la scarsa
presenza dei nostri associati. Mediamente abbiamo riscontrato una
partecipazione del 15% dei colleghi: troppo bassa e magra risulta la
consolazione che la media sia allineata con quella nazionale.
Ci siamo più volte chiesti i motivi di questa mancanza di interesse verso
l'aggiornamento tecnico in quanto lo riteniamo indispensabile e
fondamentale per una associazione di categoria che conta in Friuli Venezia
Giulia quasi il 90% degli associati occupati nel settore.
In effetti non riusciamo ad ottenere
almeno in regione
lo sdoganamento
dell'enologo dal semplice ruolo di dipendente
è necessario credere che
quanto stiamo facendo non è semplice dopolavorismo ma un qualcosa di molto
utile alla nostra professione e di riflesso alla nostra categoria.
Dobbiamo comprendere e far comprendere ai nostri datori di lavoro che
l'aggiornamento tecnico è basilare e può e deve essere effettuato anche
nelle ore lavorative
visto che queste sembrano siano i limiti per una
scarsa partecipazione alle nostre attività. Altrimenti sì che ci
ritroveremo come semplici yesman alla corte dei vari consulenti.
I nostri rapporti con gli associati sono buoni anche se
come si può
evincere da quanto prima affermato piuttosto asettici. Rimane sempre
difficile dialogare su qualcosa che non sia già preparato
ancora troppo
limitati gli stimoli proveniente dall'esterno del comitato.
Importanti incontri di aggiornamento sono anche le degustazioni che
non
dimentichiamolo
ci permettono un continuo ed indispensabile "allenamento"
sensoriale.
La gestione delle valutazioni di analisi sensoriale all'interno dei vari
concorsi enologici regionali è ormai affidata quasi esclusivamente all'Assoenologi
data l'affidabilità e la qualità del servizio.
Gestione che ci permette di incamerare entrate da reinvestire
successivamente nei vari momenti di aggiornamento.
Ed a tale proposito mi sembra doveroso sottolineare come tutte le attività
di sezione debbano
per statuto
essere autofinanziate.
Si diceva dei concorsi: in Regione
in questi ultimi anni
abbiamo
degustato oltre 5000 campioni di vino con un trend in continua crescita
numeri sinceramente da brivido
che impongono serietà e rigore
nell’organizzazione ma che ci obbligano anche a dimostrare una sempre
maggiore professionalità. Sono questi i motivi che ci spingono a chiedere
la disponibilità ad un sempre più elevato numero di degustatori. Senza
dimenticare la rilevante visibilità che ne deriva per la nostra
Associazione.
In questi ultimi anni abbiamo cercato di migliorare la nostra categoria
anche dal punto di vista burocratico/amministrativo. Cito le continue e
pressanti richieste effettuate a suo tempo presso l'UTF locale per
addivenire ad un incontro che chiarisca la legge sulle tabelle di
taratura; i pareri dati all'Assessorato regionale all'Agricoltura
peraltro perfettamente allineati alle linee guida tracciate dalla sede
centrale ed inerenti vari aspetti della nostra professione (norme su
etichettatura
pratiche enologiche
estirpi e reimpianti
elenco delle
varietà ammesse
modifiche disciplinari di produzione
controlli di
filiera ed altro ancora). Ma mi piace ricordare anche l'importante
contributo che l'Assoenologi ha dato alle Camere di Commercio regionali
per la stesura della Guida ai Vini DOC del Friuli Venezia Giulia
unica
nel suo genere e dal notevole successo editoriale.
Assoenologi quindi significa anche far parte integrante del mondo del vino
regionale coscienti dell'importante ruolo
anche sociale
che siamo
chiamati a svolgere: è dalla credibilità acquisita in decenni di attività
che nascono gli inviti a partecipare a convegni tecnici o del settore
agroalimentare ove la nostra parola viene sempre considerata importante.
È valutando la nostra serietà che la Federdoc del Friuli Venezia Giulia
ha formalizzato una richiesta affinché l'Assoenologi del FVG si associ
come socio sostenitore. E la nostra associazione è di recente entrata a
far parte attiva in un progetto di sviluppo della filiera vitivinicola
regionale in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura
l'Università degli Studi di Udine e la Federazione dei Consorzi Doc del
Friuli Venezia Giulia. Un piano pluriennale che
una volta ottenuti i
necessari finanziamenti
contribuirà a sviluppare ulteriormente il Vigneto
Friuli.
Tralasciando i noti e comuni
intesi come nazionali
problemi commerciali
ulteriormente amplificati da questa abbondante vendemmia ci sentiamo di
affermare che il Friuli vitivinicolo sta attraversando uno dei momenti
istituzionali più bui. Una somma di fattori sta infatti letteralmente
facendo brancolare nel buio l'Amministrazione agricola regionale. Gli
incroci ERSA – Ispettorato- Assessorato hanno portato quasi alla paralisi
del sistema. Lo schedario viticolo immobile è l'emblema di questa
situazione. Non può esistere tracciabilità o sistema di filiera o
qualsiasi altra cosa senza l'aggiornamento del B1. L'abbiamo più volte
ribadito all'Assessore ma pur dandoci ragione nulla è stato fatto per
migliorare la situazione. Stessa cosa con la promozione
3 enti che si
spartiscono i vari eventi in base alla territorialità
una follia per una
regione che produce 1 milione di ettolitri di vino all'anno. E se a questo
sommiamo quanto burocraticamente ci piove da Roma la situazione diventa al
limite della drammaticità.
Il comitato di sezione si muove anche verso i giovani
tutti noi
comprendiamo molte delle loro esigenze
l'aggiornamento professionale con
degustazioni ed incontri tecnici è rivolto anche e soprattutto a loro
affinchè possano crescere e progredire nel segno dell'Assoenologi.
A questo proposito abbiamo preso contatto con l'Università di Udine e la
scuola enologica di Cividale allo scopo di far conoscere da vicino la
realtà della nostra associazione. La prima tappa di questo percorso ci ha
portato ad effettuare i momenti di aggiornamento primaverili presso la
sede universitaria di Cormons operando a stretto contatto con la docenza.
La reciproca soddisfazione e il successo dell'iniziativa ci consentiranno
di ripetere l'esperienza anche il prossimo anno magari ampliandola con
l'intervento dei nostri massimi vertici nazionali. Ci siamo infatti resi
conto che l'Assoenologi può fungere da collante tra il mondo studentesco e
l'inserimento nei settori produttivi
troppi i ragazzi che attualmente non
conoscono la nostra Associazione
ancora troppo pochi i professori che ne
parlano bene!!
Non voglio dimenticare
e in questo ribadisco un concetto a voi gia noto
che chi si è rivolto a noi nella speranza di trovare un posto di lavoro ha
sempre trovato le porte aperte e
cosa ancora più importante
molte volte
un dignitoso collocamento.
I rapporti con Milano sono buoni
apprezziamo il lavoro svolto dal
Consiglio di Amministrazione ed operativamente dalla Direzione nel portare
avanti un programma triennale così nutrito.
Con soddisfazione abbiamo appreso della nomina a Presidente dell'Union
Internationale des Oenologues del nostro Direttore generale.
Riteniamo indubbiamente migliorata la nostra rivista
L'enologo anche se
mancano tuttora gli spazi dedicati alle nostre discussioni: la famosa
pagina dei lettori.
Attendiamo con urgenza anche un sito internet
molte associazioni del
settore lo hanno sviluppato aumentando di molto la loro visibilità.".
"Apprezziamo -ha proseguito TRINCO- i risultati ottenuti nel
cercare di rendere l'enologo responsabile di alcune pratiche atte a
snellire il sempre più opprimente e stritolante sistema burocratico in
vigore nel nostro settore. Riteniamo però che in questo si possa e si
debba fare
se possibile
ancora di più.
I lavori del CDA ci vengono puntualmente comunicati dai nostri consiglieri
nazionali
Teston e Valdesolo ai quali
alcune volte sono state affidate
delle istanze
nate all'interno del comitato di sezione
da porre
all'attenzione del Consiglio stesso.
Come sezione abbiamo sempre risposto positivamente alle varie richieste
fatte dalla sede centrale
dai semplici pareri inerenti gli aspetti
professionali all'invio di nostri associati alle degustazioni nazionali.
Il tutto rimanendo sempre fedeli alla corretta gestione della sezione di
cui
giova ricordarlo
sono responsabile in prima persona.
Nei mesi scorsi Il comitato di sezione ha espresso la massima solidarietà
al collega Alvano Moreale per il noto episodio che lo ha visto coinvolto
allorché
in rappresentanza dell'Assoenologi
faceva parte del CdA dell'ERSA.
Allo scopo che tali episodi non abbiano più a ripetersi Teston e Valdesolo
hanno ricevuto il compito di portare al CdA dell'Assoenologi un istanza
che imponga una copertura assicurativa a tutti i soci che ricoprono
cariche istituzionali per conto dell'Assoenologi. Allo stesso modo il
comitato all'unanimità ha stigmatizzato il fatto che un socio che ricopra
cariche in nome dell'Assoenologi sia tenuto a rispondere personalmente
delle decisioni atte a salvaguardare la stessa ritenendo ciò assolutamente
inconcepibile.
Questo è ciò che il comitato di sezione ha fatto in questi anni
a Voi il
giudizio.
Passiamo ora ai doverosi ringraziamenti: al Vicepresidente Prevarin ed al
Direttore generale Martelli per la loro presenza. Un grazie di cuore ai
colleghi che ci hanno preceduto perché senza il loro indispensabile
lavoro
per qualcuno iniziato nel lontano 1975
ed il loro attuale
appoggio sarebbe stato per noi molto più difficile.
E un grazie sincero alla mia squadra
ai componenti del comitato uscente
John Turato e Mario Zuliani che per diversi ma validissimi motivi non
intendono ricandidarsi
ai preziosi vicepresidenti Giovanni Colugnati
responsabile degli aggiornamenti tecnici
e Rodolfo Rizzi
responsabile
per le degustazioni. Ai consiglieri nazionali Adriano Teston e Paolo
Valdesolo. Un ringraziamento per l'oscuro ma prezioso apporto assicurato
da Raffaela Bruno
Daniele Calzavara e Davide Lorenzon.
A Claudio Fabbro che dall'esterno cura i rapporti con la stampa.
Ma un grande grazie lo merita colui che ha fatto da collante a tutti noi
il prezioso segretario Sergio Schinella.
Con questa relazione si esaurisce anche il mio compito di presidente di
sezione. Non darò la mia disponibilità
se mai fossi confermato
all'interno del comitato
a ricoprire questo ruolo che tanto mi ha dato ma
a cui
come
assunzione di responsabilità vuole
ho anche tanto dato. Ai
motivi familiari e di lavoro se ne aggiungono altri due più legati all'Assoenologi
il primo in quanto ho la netta sensazione di essermi fatto carico di
troppe responsabilità
ho cercato di essere disponibile
di aiutare a
risolvere le problematiche del settore facendolo sempre per conto ed in
nome della nostra Associazione.
L'ho fatto con entusiasmo e spirito di associazionismo e non certo per
protagonismo. Ed è proprio per evitare questo rischio che desidero fare un
passo indietro
mettendo comunque a disposizione del comitato l'esperienza
acquisita in questi anni. Il secondo motivo è legato ad una delibera del
CdA riportata sull'Enologo di marzo e che dice "il consiglio di
amministrazione ha ribadito che i rappresentanti Assoenologi sono
responsabili civilmente e penalmente delle decisioni assunte"
sottintendendo nei posti di rappresentanza. Ecco a questo non ci sto.
Sarebbe più corretto che l'Assoenologi si faccia carico di quanto
deliberato dai propri rappresentanti ed eventualmente esercitare un
diritto di rivalsa verso il diretto interessato". " Altrimenti –ha
concluso TRINCO- non vedo alcun motivo per cui uno debba parlare
con il credo dell'Assoenologi e rispondere di tasca sua.
L'ultimo ringraziamento desidero rivolgerlo al mio datore di lavoro e
collega
Piero Pittaro
che mai in questi 6 anni mi ha fatto pesare il
tempo che
alcune volte rubandolo agli interessi aziendali
ho dedicato
all'Assoenologi dimostrandosi ancora una volta uomo di grande spessore ed
umanità.
Il mio augurio più sincero a tutti voi che presenziando a questa assemblea
avete dimostrato l'attaccamento che ci lega e soprattutto al futuro
comitato di sezione che
ne sono certo
opererà in modo da valorizzare
ulteriormente la nostra figura professionale all'interno del nostro
splendido ed inimitabile Vigneto Friuli".
Di seguito si è provveduto alle votazioni per il rinnovo delle cariche che
hanno visti riconfermati 9/11 dei consiglieri
ad eccezione degli enologi
JOHN TURATO e MARIO ZULIANI
non ricandidatisi per motivi di
famiglia e professionali.
Al loro posto l'assemblea ha eletto due giovani
rispettivamente
rappresentanti dell'enologia delle GRAVE PORDENONESI (Ivan MOLARO )
e del COLLIO (GIORGIO SCHIOPETTO).