eventi

ASSOENOLOGI IN ASSEMBLEA
RELAZIONE DEL PRESIDENTE TRINCO
CODROIPO 19 NOVEMBRE 2004

Si sono ritrovati all'Hotel AI GELSI di Codroipo gli enologi aderenti all'associazione di categoria regionale per un primo consuntivo dell'attività triennale e per l'elezione del nuovo Comitato di Sezione per il triennio 2005-2007. Dopo gli interventi del vicepresidente nazionale PREVARIN e del direttore generale MARTELLI ha preso la parola il presidente uscente STEFANO TRINCO il quale ha così esordito:

"Signor vicepresidente signor direttore generale carissime colleghe e colleghi è con piacere che porgo il saluto del comitato di sezione che ho l'onore di presiedere.
Prima di iniziare la relazione sento il desidero di ricordare i 2 soci che in questi ultimi 3 anni sono mancati mi riferisco a Gino Brisotto e a Vincenzo Vicentini 2 colleghi che non hanno mai mancato pur con ovvi motivi legati alla disponibilità di tempo di dare sostegno alla nostra associazione. A loro va il nostro doveroso sincero e commosso ricordo.
Si chiude con questa assemblea di sezione di qualche mese anticipata rispetto alla scadenza naturale il triennio 2002/2004 dell'Assoenologi regionale ed è quindi il momento di trarre le conclusioni sul nostro operato.
Noi componenti del comitato valutando se gli obiettivi raggiunti corrispondono a quelli prefissati e Voi come colleghi per giudicare se quanto è stato fatto sia da ritenere positivo ed utile alla nostra Associazione.
Il minimo e fisiologico ricambio avvenuto 3 anni fa tra i componenti il comitato di sezione non ha provocato grandi scossoni anzi ha favorito la naturale prosecuzione degli obbiettivi posti in precedenza.
L'unico rischio era quello dell'appagamento del "già visto" e quindi di un naturale rilassamento; eventualità che sono sincero ci ha sempre accompagnato in questi anni.
Allo scopo di evitare o per lo meno di ridurre al minimo tale rischio ci siamo posti degli obbiettivi ricalcanti i solchi tracciati dal precedente comitato implementandoli con altri completamente nuovi.
Abbiamo operato per:

  • garantire la crescita professionale degli associati con appropriati momenti di aggiornamento tecnico

  • mantenere alto il profilo dell'Assoenologi affermando la nostra specializzazione all'interno del settore vitivinicolo regionale

  • perseguire le linee guida dettate dall'Assoenologi a livello nazionale.

A questi prioritari obbiettivi si sono in seguito aggiunti:

  • curare i rapporti con le gli studenti universitari e delle scuole superiori

  • collaborare ad iniziative legate a valorizzare ulteriormente il mondo vitivinicolo regionale

Come comitato di sezione abbiamo dato grande importanza all'aggiornamento tecnico in quanto riteniamo sia un compendio dei punti sopra esposti. Infatti oltre che rappresentare un momento di vera formazione è da considerare un incontro aggregante per gli associati e che porta se svolto con professionalità anche un notevole ritorno d'immagine. Abbiamo svolto in questi anni 20 incontri tecnici con temi inerenti la viticoltura e l'enologia ma senza trascurare l'analisi sensoriale gli aspetti di mercato ed altro ancora. Il tutto sempre alla presenza di relatori di assoluto livello. Abbiamo nel limite e nel rispetto di quanto impostoci dalla sede centrale sempre cercato di coinvolgere nelle nostre attività istituzioni ed aziende presenti sul territorio in quanto siamo certi che eventi organizzati con partner importanti danno ulteriore lustro e credibilità alla nostra associazione. Cito le preziose collaborazioni instaurate con la facoltà di enologia dell'Università di Udine con la Federdoc del Friuli Venezia Giulia ma anche con aziende del settore che occupano un posto di rilievo nel panorama nazionale.
Il tutto ad integrare il sempre nutrito calendario degli eventi organizzati dalla nostra sede centrale.
E se siamo sinceramente orgogliosi del programma svolto è sempre con sincerità che ammettiamo la delusione a volte patita per la scarsa presenza dei nostri associati. Mediamente abbiamo riscontrato una partecipazione del 15% dei colleghi: troppo bassa e magra risulta la consolazione che la media sia allineata con quella nazionale.
Ci siamo più volte chiesti i motivi di questa mancanza di interesse verso l'aggiornamento tecnico in quanto lo riteniamo indispensabile e fondamentale per una associazione di categoria che conta in Friuli Venezia Giulia quasi il 90% degli associati occupati nel settore.
In effetti non riusciamo ad ottenere almeno in regione lo sdoganamento dell'enologo dal semplice ruolo di dipendente è necessario credere che quanto stiamo facendo non è semplice dopolavorismo ma un qualcosa di molto utile alla nostra professione e di riflesso alla nostra categoria. Dobbiamo comprendere e far comprendere ai nostri datori di lavoro che l'aggiornamento tecnico è basilare e può e deve essere effettuato anche nelle ore lavorative visto che queste sembrano siano i limiti per una scarsa partecipazione alle nostre attività. Altrimenti sì che ci ritroveremo come semplici yesman alla corte dei vari consulenti.
I nostri rapporti con gli associati sono buoni anche se come si può evincere da quanto prima affermato piuttosto asettici. Rimane sempre difficile dialogare su qualcosa che non sia già preparato ancora troppo limitati gli stimoli proveniente dall'esterno del comitato.
Importanti incontri di aggiornamento sono anche le degustazioni che non dimentichiamolo ci permettono un continuo ed indispensabile "allenamento" sensoriale.
La gestione delle valutazioni di analisi sensoriale all'interno dei vari concorsi enologici regionali è ormai affidata quasi esclusivamente all'Assoenologi data l'affidabilità e la qualità del servizio.
Gestione che ci permette di incamerare entrate da reinvestire successivamente nei vari momenti di aggiornamento.
Ed a tale proposito mi sembra doveroso sottolineare come tutte le attività di sezione debbano per statuto essere autofinanziate.
Si diceva dei concorsi: in Regione in questi ultimi anni abbiamo degustato oltre 5000 campioni di vino con un trend in continua crescita numeri sinceramente da brivido che impongono serietà e rigore nell’organizzazione ma che ci obbligano anche a dimostrare una sempre maggiore professionalità. Sono questi i motivi che ci spingono a chiedere la disponibilità ad un sempre più elevato numero di degustatori. Senza dimenticare la rilevante visibilità che ne deriva per la nostra Associazione.
In questi ultimi anni abbiamo cercato di migliorare la nostra categoria anche dal punto di vista burocratico/amministrativo. Cito le continue e pressanti richieste effettuate a suo tempo presso l'UTF locale per addivenire ad un incontro che chiarisca la legge sulle tabelle di taratura; i pareri dati all'Assessorato regionale all'Agricoltura peraltro perfettamente allineati alle linee guida tracciate dalla sede centrale ed inerenti vari aspetti della nostra professione (norme su etichettatura pratiche enologiche estirpi e reimpianti elenco delle varietà ammesse modifiche disciplinari di produzione controlli di filiera ed altro ancora). Ma mi piace ricordare anche l'importante contributo che l'Assoenologi ha dato alle Camere di Commercio regionali per la stesura della Guida ai Vini DOC del Friuli Venezia Giulia unica nel suo genere e dal notevole successo editoriale.
Assoenologi quindi significa anche far parte integrante del mondo del vino regionale coscienti dell'importante ruolo anche sociale che siamo chiamati a svolgere: è dalla credibilità acquisita in decenni di attività che nascono gli inviti a partecipare a convegni tecnici o del settore agroalimentare ove la nostra parola viene sempre considerata importante. È valutando la nostra serietà che la Federdoc del Friuli Venezia Giulia ha formalizzato una richiesta affinché l'Assoenologi del FVG si associ come socio sostenitore. E la nostra associazione è di recente entrata a far parte attiva in un progetto di sviluppo della filiera vitivinicola regionale in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura l'Università degli Studi di Udine e la Federazione dei Consorzi Doc del Friuli Venezia Giulia. Un piano pluriennale che una volta ottenuti i necessari finanziamenti contribuirà a sviluppare ulteriormente il Vigneto Friuli.
Tralasciando i noti e comuni intesi come nazionali problemi commerciali ulteriormente amplificati da questa abbondante vendemmia ci sentiamo di affermare che il Friuli vitivinicolo sta attraversando uno dei momenti istituzionali più bui. Una somma di fattori sta infatti letteralmente facendo brancolare nel buio l'Amministrazione agricola regionale. Gli incroci ERSA – Ispettorato- Assessorato hanno portato quasi alla paralisi del sistema. Lo schedario viticolo immobile è l'emblema di questa situazione. Non può esistere tracciabilità o sistema di filiera o qualsiasi altra cosa senza l'aggiornamento del B1. L'abbiamo più volte ribadito all'Assessore ma pur dandoci ragione nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Stessa cosa con la promozione 3 enti che si spartiscono i vari eventi in base alla territorialità una follia per una regione che produce 1 milione di ettolitri di vino all'anno. E se a questo sommiamo quanto burocraticamente ci piove da Roma la situazione diventa al limite della drammaticità.
Il comitato di sezione si muove anche verso i giovani tutti noi comprendiamo molte delle loro esigenze l'aggiornamento professionale con degustazioni ed incontri tecnici è rivolto anche e soprattutto a loro affinchè possano crescere e progredire nel segno dell'Assoenologi.
A questo proposito abbiamo preso contatto con l'Università di Udine e la scuola enologica di Cividale allo scopo di far conoscere da vicino la realtà della nostra associazione. La prima tappa di questo percorso ci ha portato ad effettuare i momenti di aggiornamento primaverili presso la sede universitaria di Cormons operando a stretto contatto con la docenza. La reciproca soddisfazione e il successo dell'iniziativa ci consentiranno di ripetere l'esperienza anche il prossimo anno magari ampliandola con l'intervento dei nostri massimi vertici nazionali. Ci siamo infatti resi conto che l'Assoenologi può fungere da collante tra il mondo studentesco e l'inserimento nei settori produttivi troppi i ragazzi che attualmente non conoscono la nostra Associazione ancora troppo pochi i professori che ne parlano bene!!
Non voglio dimenticare e in questo ribadisco un concetto a voi gia noto che chi si è rivolto a noi nella speranza di trovare un posto di lavoro ha sempre trovato le porte aperte e cosa ancora più importante molte volte un dignitoso collocamento.
I rapporti con Milano sono buoni apprezziamo il lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione ed operativamente dalla Direzione nel portare avanti un programma triennale così nutrito.
Con soddisfazione abbiamo appreso della nomina a Presidente dell'Union Internationale des Oenologues del nostro Direttore generale.
Riteniamo indubbiamente migliorata la nostra rivista L'enologo anche se mancano tuttora gli spazi dedicati alle nostre discussioni: la famosa pagina dei lettori.
Attendiamo con urgenza anche un sito internet molte associazioni del settore lo hanno sviluppato aumentando di molto la loro visibilità.".
"Apprezziamo -ha proseguito TRINCO- i risultati ottenuti nel cercare di rendere l'enologo responsabile di alcune pratiche atte a snellire il sempre più opprimente e stritolante sistema burocratico in vigore nel nostro settore. Riteniamo però che in questo si possa e si debba fare se possibile ancora di più.
I lavori del CDA ci vengono puntualmente comunicati dai nostri consiglieri nazionali Teston e Valdesolo ai quali alcune volte sono state affidate delle istanze nate all'interno del comitato di sezione da porre all'attenzione del Consiglio stesso.
Come sezione abbiamo sempre risposto positivamente alle varie richieste fatte dalla sede centrale dai semplici pareri inerenti gli aspetti professionali all'invio di nostri associati alle degustazioni nazionali. Il tutto rimanendo sempre fedeli alla corretta gestione della sezione di cui giova ricordarlo sono responsabile in prima persona.
Nei mesi scorsi Il comitato di sezione ha espresso la massima solidarietà al collega Alvano Moreale per il noto episodio che lo ha visto coinvolto allorché in rappresentanza dell'Assoenologi faceva parte del CdA dell'ERSA. Allo scopo che tali episodi non abbiano più a ripetersi Teston e Valdesolo hanno ricevuto il compito di portare al CdA dell'Assoenologi un istanza che imponga una copertura assicurativa a tutti i soci che ricoprono cariche istituzionali per conto dell'Assoenologi. Allo stesso modo il comitato all'unanimità ha stigmatizzato il fatto che un socio che ricopra cariche in nome dell'Assoenologi sia tenuto a rispondere personalmente delle decisioni atte a salvaguardare la stessa ritenendo ciò assolutamente inconcepibile.
Questo è ciò che il comitato di sezione ha fatto in questi anni a Voi il giudizio.
Passiamo ora ai doverosi ringraziamenti: al Vicepresidente Prevarin ed al Direttore generale Martelli per la loro presenza. Un grazie di cuore ai colleghi che ci hanno preceduto perché senza il loro indispensabile lavoro per qualcuno iniziato nel lontano 1975 ed il loro attuale appoggio sarebbe stato per noi molto più difficile.
E un grazie sincero alla mia squadra ai componenti del comitato uscente John Turato e Mario Zuliani che per diversi ma validissimi motivi non intendono ricandidarsi ai preziosi vicepresidenti Giovanni Colugnati responsabile degli aggiornamenti tecnici e Rodolfo Rizzi responsabile per le degustazioni. Ai consiglieri nazionali Adriano Teston e Paolo Valdesolo. Un ringraziamento per l'oscuro ma prezioso apporto assicurato da Raffaela Bruno Daniele Calzavara e Davide Lorenzon.
A Claudio Fabbro che dall'esterno cura i rapporti con la stampa.
Ma un grande grazie lo merita colui che ha fatto da collante a tutti noi il prezioso segretario Sergio Schinella.
Con questa relazione si esaurisce anche il mio compito di presidente di sezione. Non darò la mia disponibilità se mai fossi confermato all'interno del comitato a ricoprire questo ruolo che tanto mi ha dato ma a cui come
assunzione di responsabilità vuole ho anche tanto dato. Ai motivi familiari e di lavoro se ne aggiungono altri due più legati all'Assoenologi il primo in quanto ho la netta sensazione di essermi fatto carico di troppe responsabilità ho cercato di essere disponibile di aiutare a risolvere le problematiche del settore facendolo sempre per conto ed in nome della nostra Associazione.
L'ho fatto con entusiasmo e spirito di associazionismo e non certo per protagonismo. Ed è proprio per evitare questo rischio che desidero fare un passo indietro mettendo comunque a disposizione del comitato l'esperienza acquisita in questi anni. Il secondo motivo è legato ad una delibera del CdA riportata sull'Enologo di marzo e che dice "il consiglio di amministrazione ha ribadito che i rappresentanti Assoenologi sono responsabili civilmente e penalmente delle decisioni assunte" sottintendendo nei posti di rappresentanza. Ecco a questo non ci sto. Sarebbe più corretto che l'Assoenologi si faccia carico di quanto deliberato dai propri rappresentanti ed eventualmente esercitare un diritto di rivalsa verso il diretto interessato". " Altrimenti –ha concluso TRINCO- non vedo alcun motivo per cui uno debba parlare con il credo dell'Assoenologi e rispondere di tasca sua.
L'ultimo ringraziamento desidero rivolgerlo al mio datore di lavoro e collega Piero Pittaro che mai in questi 6 anni mi ha fatto pesare il tempo che alcune volte rubandolo agli interessi aziendali ho dedicato all'Assoenologi dimostrandosi ancora una volta uomo di grande spessore ed umanità.
Il mio augurio più sincero a tutti voi che presenziando a questa assemblea avete dimostrato l'attaccamento che ci lega e soprattutto al futuro comitato di sezione che ne sono certo opererà in modo da valorizzare ulteriormente la nostra figura professionale all'interno del nostro splendido ed inimitabile Vigneto Friuli".
Di seguito si è provveduto alle votazioni per il rinnovo delle cariche che hanno visti riconfermati 9/11 dei consiglieri ad eccezione degli enologi JOHN TURATO e MARIO ZULIANI non ricandidatisi per motivi di famiglia e professionali.
Al loro posto l'assemblea ha eletto due giovani rispettivamente rappresentanti dell'enologia delle GRAVE PORDENONESI (Ivan MOLARO ) e del COLLIO (GIORGIO SCHIOPETTO).

CF/go/ 01.12.04

 

ASSOENOLOGI: CHI SIAMO

L'Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) è l'organizzazione di categoria che nel nostro Paese raggruppa e rappresenta i tecnici vitivinicoli nei più importanti contesti istituzionali dai Ministeri al Consiglio Nazionale dell'economia e del lavoro all'Union Internationale des Oenologues. Gli scopi principali dell'Assoenologi sono la tutela professionale e la cura dell'aggiornamento tecnico scientifico dell'enologo e dell'enotecnico. Fondata nel lontano 1891 l'Assoenologi è la più antica e numerosa organizzazione di categoria dei tecnici vitivinicoli al mondo. Nata come una associazione di enotecnici ha visto modificare il proprio nome nel 1991 quando la promulgazione di una legge atta a riconoscere il titolo di enologo fissò i termini della sua preparazione a livello universitario come sancito dalle direttive comunitarie. Attualmente in Italia operano circa 3.700 tecnici. La sezione Friuli Venezia Giulia è stata fondata nel 1974 e con i suoi 250 iscritti è una delle più numerose in Italia. Nata dall'intraprendenza di una dozzina di enotecnici al tempo tutti diplomati a Conegliano l'Assoenologi regionale ha incrementato nel tempo il numero di associati grazie all'introduzione del triennio di specializzazione in viticoltura ed enologia presso l'Istituto Tecnico Agrario di Cividale. Attualmente gran parte degli enologi vengono formati presso l'apposito corso di laurea istituito dall'Università di Udine. Nelle aziende l'enologo si occupa della gestione del vigneto in cantina governa le vinificazioni gli affinamenti e gli imbottigliamenti e in molti casi funge da supporto alla commercializzazione. L'Assoenologi si occupa costantemente dell'aggiornamento tecnico dei propri associati affinché vengano adattate ed applicate al Vigneto Friuli le più innovative ricerche del settore.
I risultati del lavoro degli oltre 250 enologi che operano nella nostra Regione sono nelle milioni di bottiglie di vino che ogni anno vengono prodotte e che hanno portato con la loro eccellente qualità di diritto il Friuli Venezia Giulia tra le grandi regioni vitivinicole mondiali.