PREMIO NONINO 2005
(di Claudio Fabbro)
Quest'anno il trentennale del premio NONINO si è
svolto nella nuova sede della distilleria
a Ronchi di Percoto. È
stato
in realtà
è un ritorno alle origini
perché è da questa frazione
della campagna friulana che il bisnonno di Benito Nonino
Orazio
distillò le sue prime grappe
su alambicco mobile.
Il nuovo stabilimento ospita 66 alambicchi discontinui a vapore
dodici
ciascuno per Benito
Giannola
Cristina
Antonella ed Elisabetta
e uno
per ogni nipote.
La cerimonia dell'apertura contemporanea di tutti gli alambicchi è
avvenuta alle ore 12 del 29 gennaio scorso
accompagnata dal "Libiam"
della Traviata e da venti fisarmonicisti e dal commosso brindisi in
ricordo di Luigi Veronelli.
Oltre 650 gli invitati
fra i quali volti noti dell'imprenditoria
del
giornalismo e della cultura
come Romiti
Missoni
Gilletti
Sabelli
Fioretti
Natalia Aspesi
Chiara Beria d'Argentine
Mauro Corona
Tullio
Avoledo.
Non facile il lavoro della giuria
alla cui presidenza nel 2005 Ermanno
Olmi ha sostituito Claudio Magris.
Prima di tutto le due giovani ricercatrici dell'Università di Udine
Silvana Assolati ed Elisa Tomat
cui è andato il "Risit d'Aur" per la
loro attività di salvaguardia dei prati stabili del Friuli: prati di
fiori e colori.
Poi il riconoscimento ad un maestro italiano del nostro tempo
il fisico
Giorgio Parisi
capace di elaborare la teoria della complessità (alla
base delle reti neuronali) da una intuizione casuale
e di realizzare
scoperte che «contribuiranno a rendere il nostro domani migliore»
come
ha detto Antonio Damasio nella presentazione.
Sul palco del Premio anche il cinese MoYan
l'autore di "Sorgo rosso"
definito da Magris uno dei maggiori scrittori del nostro tempo
che ha
deliziato la platea col suo elogio degli effetti creativi dell'alcool in
letteratura e le sue disavventure etiliche alla ricerca di ispirazione.
Infine l'indiana Mahasweta Devi
presentata da Ermanno Olmi
battagliera
scrittrice e giornalista indiana alla faccia dei quasi 80 anni
che ha
raccontato il suo appassionato impegno - politico e culturale - in
favore dei diseredati del suo paese e degli aborigeni del Bengala.
CF-29.1.05
XXX PREMIO NONINO RISIT D'ÂUR
La Giuria del Premio Nonino Risit d'Âur
nato
Trent'anni fa per sottolineare i Valori della Civiltà Contadina
presieduta da Ermanno Olmi e composta da Ulderico Bernardi
Benito
e Giannola Nonino
ha assegnato il Risit d'Âur (Barbatella d'Oro)
XXX Anno:
PREMIO NONINO RISIT D'ÂUR 2005
alla salvaguardia dei prati stabili
del Friuli in via di estinzione
La Barbatella d'Oro è stata simbolicamente
consegnata a Silvia Assolari ed Elisa Tomat
ricercatrici presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e
Ambientali dell'Università di Udine che con la loro sensibilità
ricerca
conoscenza scientifica e con il loro amore
si stanno
battendo concretamente per la salvaguardia della biodiversità
specifica del territorio
che propone la sua identità anche nella
semplice meraviglia di "….un prato qualunque
dove nella
bella stagione è tutto uno sbocciare
un crescere
strisciare
zampettare
svolazzare
scavare
brulicare…." Come scrive
Marisa Madieri nella sua bella favola intitolata La Radura.
Marisa Madieri ne La Radura – ed. Einaudi
individua
proprio nel prato stabile una metafora sapiente del mondo
arricchito dalle differenze.
Ha consegnato il Premio a Silvana Assolari ed Elisa Tomat il
prof. Ulderico Bernardi
La consegna dei Premi è avvenuta presso le
Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto sabato 29 Gennaio
2005
CENNI BIOGRAFICI
Elisa Tomat
dottoranda di ricerca; laureata in
Scienze e Tecnologie Agrarie e Ambientali dell'Università di
Udine; ricercatrice
Silvia Assolari
assegnista di ricerca; dottore di
ricerca e laureata in Scienze Biologiche presso il Dipartimento di
Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine
Elisa Tomat e Silvia Assolati nell'ambito della loro attività di
ricerca all'interno dell'Università di Udine
studiando i
prati stabili del Friuli si sono rese conto che di anno in
anno gli stessi si stavano impoverendo di quelle varietà di erbe
selvatiche che li componevano e che quindi erano destinate a
scomparire. Oggi i prati di questo tipo servono sempre meno
quasi ovunque si pratica l'agricoltura intensiva ( mais e soia) e
l'allevamento del bestiame è disgiunto dalla coltivazione della
terra ( chi ha i campi non ha le bestie e viceversa) . Come si
manterranno quindi questi prati se a nessuno interessano più
tranne ai naturalisti ? Anche la Comunità Europea se ne è resa
conto
dal momento che problemi analoghi esistono in tutti i
paesi europei che hanno subito lo stesso processo di
intensivizzazione dell'agricoltura.
Hanno perciò deciso di dare un contributo
concreto per salvaguardare i prati stabili non ancora protetti
quelli che magari non sono conosciuti perché piccoli e dispersi
ma che conservano al loro interno un enorme patrimonio di
biodiversità vegetale e animale a rischio di scomparire per
sempre e hanno intrapreso la strada della coltivazione delle
specie di prato in purezza
dopo averne raccolta la semente
dall'ambiente naturale. Cercando anche di sottolineare le
potenzialità di queste piante come la rusticità rispetto
alle condizioni pedoclimatiche locali
l'esigenza di bassa
manutenzione
la bellezza ornamentale e la bontà di alcune specie
in cucina.
Le specie vegetali che stanno coltivando sono per lo più di
"magredo evoluto"
tipologia di prato che caratterizza tutta
l'Alta pianura friulana al di sopra della linea delle risorgive
insieme ad alcune specie di campo
come i papaveri e i fiordalisi
che sono meno frequenti rispetto al passato nella campagna a causa
del massiccio uso di prodotti diserbanti ma che
per la loro
bellezza estetica e la loro rusticità
risultano amati dalla
maggior parte della gente. |
TRENTESIMO PREMIO NONINO
La Giuria del Premio Nonino
presieduta da Ermanno
Olmi e composta da Adonis
Ulderico Bernardi
Peter Brook
Luca Cendali
Antonio R. Damasio
Raymond Klibansky
Emmanuel Le Roy Ladurie
Claudio
Magris
Morando Morandini
V.S. Naipaul e Giulio Nascimbeni ha così
assegnato i
Premi Nonino Trentesimo anno:
PREMIO NONINO 2005
A UN MAESTRO DEL NOSTRO TEMPO a MAHASWETA DEVI
Opera Omnia - Einaudi editore
La consegna dei Premi è avvenuta presso le
Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto sabato 29 Gennaio 2005
presenti tra gli altri
Adonis
Peter Brook
Antonio
R.Damasio
Emmanuel Le Roy Ladurie
Claudio Magris
V.S. Naipaul ed Ermanno Olmi
TRENTESIMO PREMIO NONINO
Motivazioni
Premio Nonino 2005 "A un Maestro Italiano del nostro
Tempo"
GIORGIO PARISI
Fisico teorico di fama
mondiale
Giorgio Parisi
è un indagatore dell'impredicibile ovvero di
tutto ciò che accade nel mondo reale e delle sue probabili leggi.
Pioniere della complessità
il suo cercare regole ed equilibri dentro
sistemi caotici ipotizzando strumenti matematici
potrà portare a grandi
scoperte in tutti i campi dello scibile dall'immunologia alla
cosmologia.
Il suo è un ricercare il prossimo "filo d'Arianna" del labirinto del
nostro esistere.
Ha consegnato il premio Antonio R. Damasio
Premio Internazionale Nonino 2005
MO YAN
Un possente
originalissimo
scrittore che unisce il radicamento nella propria antica e ricchissima
civiltà a una scrittura violentemente e audacemente moderna e a una
fantasia rigorosa e insieme scatenata
imprevedibile
feroce e tenera
che dice tutto il dramma della Cina
di questo immenso crogiolo del
mondo
tutta la violenza della storia contemporanea
della guerra
dell'orrore
della vita con straordinaria capacità di ascoltare ed
esprimere la pietà
il dolore
la solitudine.
Ha consegnato il premio Claudio Magris
Premio Nonino 2005 "A un Maestro del nostro tempo"
MAHASWETA DEVI
Figlia di Shantiniketan
l'utopica scuola di
Tagore
poi insegnante
giornalista
scrittrice di racconti
romanzi
pieces teatrali e saggi
Mahasweta Devi da più di mezzo secolo si batte
in difesa degli oppressi
degli sfruttati
degli emarginati del suo
Bengala
gli Adivasi ossia gli abitanti originari
descrivendo con
straordinaria lucidità la loro condizione umana
la loro lotta per la
sopravvivenza
immersa nella violenza e nel totale disinteresse del
potere
ponendoci domande che nessuno osa porci e rivelandoci verità con
le quali difficilmente vogliamo confrontarci.
Una vera "didi" "sorella maggiore" come è chiamata da chi la ama.
Ha consegna il premio Ermanno Olmi
GIORGIO PARISI
Premio Nonino 2005 "A un Maestro Italiano del Nostro Tempo"
NOTE BIOGRAFICHE
Giorgio Parisi è nato a Roma
nel 1948.
Laureato in Fisica all’Università di Roma nel 1970
ha lavorato
prima
come borsista e poi come ricercatore ai Laboratori Nazionali di Frascati
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1971 al 1981. Durante
questo periodo è anche stato per un anno alla Columbia University di New
York e Institute des Hautes Etudes Scientifiques e alla Ecole Normale
Superieure di Parigi.
Dal 1981 al 1992 è stato professore di Fisica teorica all'Università di
Roma II
Tor Vergata
ed è attualmente professore di Teorie Quantistiche
all'Università di Roma I
la Sapienza. Dal 2001 dirige il centro di
ricerca e sviluppo Statistical Mehcanics and Complexity di Roma
dell'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia. Ha ricevuto il
premio Feltrinelli per la fisica
la medaglia Boltzmann
la medaglia
Dirac
il premio Enrico Fermi e il premio Dannie Heineman.
è socio dell'Accademia dei Lincei
dell'Accademia Francese delle
Scienze
dell'Accademia dei XL e della National Academy of Sciences
degli Stati Uniti.
Giorgio Parisi ha scritto circa cinquecento pubblicazioni su riviste
scientifiche e atti di convegni ed ha anche pubblicato decine di
articoli su Il Manifesto
su Quale Energia e su altre riviste di
divulgazione scientifica. Ha scritto tre libri: Statistical Field
Theory
1986
(tradotto in giapponese)
Spin Glass Theory and
beyond (con M. Mézard e M.Virasoro) 1987
Field Theory
Disorder
and Simulations
1992. è membro del consiglio Scientifico della
Treccani e direttore di una collana divulgativa per bambini della Lapis.
La sua attività scientifica ha riguardato molti campi: fisica delle
particelle elementari
meccanica statistica
studio dei sistemi
disordinati
reti neurali e immunologia teorica
costruzione di
computer
metodi di ottimizzazione. In questi ultimi anni si è occupato
principalmente della teoria dei sistemi complessi e delle sue
applicazioni sia alle scienze fisiche
sia ad altre discipline come la
biologia e l'informatica.
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MO YAN - Premio Internazionale Nonino 2005
NOTE BIOGRAFICHE
Mo Yan (Guan Moye) – Scrittore cinese nato a Gaomi nella regione
dello Shandong il 9 febbraio 1955. Allontanato da scuola durante la
Rivoluzione culturale poiché apparteneva a una famiglia di contadini
medio-ricchi
lavora alcuni anni come pastore
contadino e operaio. Nel
1976 entra nell'Esercito popolare di liberazione. Nel 1984 viene ammesso
al Dipartimento di letteratura dell'Accademia d'arte dell'Esercito.
Quattro anni dopo supera l'esame di ammissione a un corso di
specializzazione presso l'Università di magistero di Pechino e riceve il
dottorato nel 1990. Nel 1997
ormai scrittore affermato
lascia
l'Esercito.
La sua opera comprende cinque romanzi e numerosi racconti. Emerge a metà
degli anni ottanta con la novella Toumingde hongluobo (Pechino
1986
Il ravanello trasparente)
ma sarà il romanzo
Honggaoliang (Pechino 1987
trad.it Sorgo rosso
Theoria
1994
Einaudi 1997) a renderlo famoso e farne uno dei maggiori scrittori
cinesi contemporanei. Il libro è considerato il suo capolavoro e il
testo di riferimento della corrente letteraria chiamata "alla ricerca
delle radici". Narra la storia del clan dell'autore sullo sfondo della
guerriglia anti-giapponese combattuta dai contadini dello Shandong
mettendo a fuoco eroismo e viltà
erotismo e violenza
realtà e sogno
poesia e miseria con un linguaggio talmente visionario da trasfigurare
quel mondo nel mito e nella leggenda. La sua scrittura
densa
potente
ricca di immagini e fortemente evocativa
è stata paragonata a Faulkner.
Dal romanzo è stato tratto il film omonimo di Zhang Yimou
premiato nel
1988 al Festival di Berlino con l'Orso d'oro. Dopo un periodo di
sperimentazione narrativa con i romanzi Shisanbu (Pechino 1989
I
tredici passi) e Jiuguo (Hunan 1993
Il paese del vino)
torna
con la sua ultima opera Feng ru fei tun (Pechino 1996
Seno
pieno e fianchi larghi
2002 Einaudi ) alla vena epica
originaria
tratteggiando un'affresco della Cina a partire dagli inizi
del Novecento fino ai nostri giorni
raccontato attraverso le vicende di
una madre coraggiosa e dei suoi nove figli
otto femmine e un maschio
che ne è anche la voce narrante. Una scelta di suoi racconti
tratti da
varie antologie
è stata pubblicata in Italia con il titolo L'uomo
che allevava i gatti (Einaudi 1996). M.Rita Masci
AUTOBIOGRAFIA
Mo Yan nacque in una povera famiglia contadina
a Gaomi
nella provincia di Shandong
Cina
nel 1955. Nella sua
fanciullezza soffrì la fame e il freddo. Quando scoppiò la Rivoluzione
Culturale
Mo Yan
studente del quinto anno della scuola elementare
divenne un pastore
fu così costretto a una vita solitaria e a soffrire
a lungo la fame. All'età di 18 anni iniziò a lavorare in una fabbrica
nella quale si lavorava il cotone. Nel 1976 divenne un soldato nella PLA
(Armata di Liberazione Popolare). Nel 1997 lasciò la PLA e da
allora lavora per un giornale. Nel 1981
Mo Yan iniziò la sua carriera
letteraria con il suo capolavoro The Transparent Red Carrot (Carota
Rossa Trasparente). Il romanzo Red Shorgum (Sorgo Rosso
Einaudi 1997 ) pubblicato nel 1986 portò a Mo Yan una
considerevole reputazione nel mondo letterario. Da allora ha pubblicato
Paradise Garlic Ballad (La ballata dell'aglio paradisiaco)
Big
Breast and Wipe Hips (Grande seno
fianchi larghi Einaudi 2002) e
Tanxiang Penalty. I romanzi di Mo Yan sono stati portati
sullo schermo molte volte. Le sue opere hanno ricevuto molti importanti
premi letterari. Le opere di Mo Yan sono state tradotte in dozzine di
lingue straniere in molti paesi di tutto il mondo. Mo Yan
uno dei più
famosi scrittori in Cina
provoca sempre recensioni fortemente
conflittuali sui suoi romanzi
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MAHASWETA DEVI - Premio Nonino 2005 "A un Maestro del
Nostro Tempo"
NOTE BIOGRAFICHE
Mahasweta Devi nacque nel 1926 nella città di
Dacca
Bengala Orientale (l’attuale Bangladesh). Da giovane si trasferì
con la sua famiglia in India
nel Bengala Occidentale. Nata in una
famiglia di letterati fu influenzata anche dal fatto di essere diventata
presto un membro del Gananatya
un gruppo che cercava di portare il
teatro politico e sociale nei villaggi rurali del Bengala negli anni
trenta e quaranta. Dopo aver conseguito il Master in letteratura inglese
all'Università di Calcutta
la Devi iniziò a lavorare come insegnante e
giornalista. Il suo primo lavoro
Jhansir Rani (La Regina dello
Jhansi) fu pubblicato nel 1956. Questo lavoro segnò anche l'inizio di
una prolifica carriera letteraria. Negli ultimi quarant'anni
la Devi ha
pubblicato venti raccolte di racconti e circa cento romanzi
principalmente nella sua lingua madre
il Bengali. Ha anche contribuito
regolarmente a molte pubblicazioni letterarie
come Bortika
un
giornale dedicato alla causa delle comunità oppresse in India. Nel 1984
lasciò il lavoro di lettrice di Inglese all'Università di Calcutta per
dedicarsi alla scrittura. Nell'ultima decade
la Devi ha ricevuto
numerosi premi letterari. È stata insignita dello Jnanpath
il più
importante premio letterario Indiano nel 1995. L'anno seguente ha
ricevuto il premio Magsaysay
considerato l'equivalente Asiatico del
Premio Nobel. Attualmente risiede a Calcutta
India.
In Italiano sono stati tradotti il libro di racconti La preda
Einaudi 2004 e India Segreta La Tartaruga Edizioni 2003
OPERE PRINCIPALI
La prima opera di Mahasweta
Devi
Jhansir Rani
è una ricostruzione romanzata di Laxmibal
il
ritratto di una principessa che morì combattendo contro l'Esercito
Britannico verso la metà del diciottesimo secolo. Molte delle sue prime
opere quali Amrita Sanchay (1964) e Andhanmalik
(1967) sono ambientate nel periodo coloniale britannico. Il movimento
Nexalite dei tardi anni sessanta e primi anni settanta ebbe
un'importante influenza sul suo lavoro. La Devi
in un'intervista del
1963
indica questo movimento come il primo evento importante che ella
si sentì "stimolata e obbligata a documentare" (Bandyopandhyay viii).
Questo movimento militante di sinistra
che ebbe origine nella regione
di Naxalbari
Bengala Occidentale
iniziò come rivolta rurale dei
lavoratori senza terra e dei membri delle tribù contro i proprietari
terrieri e coloro che prestano denaro. Nei centri urbani
questo
movimento vide la partecipazione di numerosi gruppi di studenti.
Hajar Churashir Ma (Mother of 1084) della Devi è la
storia di una donna dell'alta borghesia il cui mondo cambia per sempre
quando suo figlio viene ucciso per la sua fede Naxalite. Questo libro è
stato recentemente portato sullo schermo in un film in lingua Hindi
intitolato Hazaar Chaurasi ki Ma diretto da Govind
Nihalani. Un altro tema importante nelle opere di Mahasweta Devi è la
situazione delle comunità tribali in India. Da molto tempo si batte per
il progresso politico
sociale ed economico di queste comunità
che
descrive come "spettatori sofferenti dell'India che viaggia verso il
ventunesimo secolo" (Imaginary Maps
). Queste preoccupazioni si
possono vedere in opere come Aranyer Adhikar (Rights of the
Forest) e in antologie come Nairhite Megh (Clouds in the
Southwestern Sky). Aranyer Adhikar
pubblicato nel 1977
è basato
sulla vita di Birsa Munda
un tribale combattente per la libertà. La
Devi ha anche donato il denaro ricevuto con i premi Jnanpath e Magsaysay
alle comunità tribali e continua a usare il suo lavoro per migliorare la
posizione di questi gruppi in India. Questo attivismo è fondamentale per
la Devi per capire il ruolo di uno scrittore nella società: "Penso che
uno scrittore creativo dovrebbe avere una coscienza sociale. Ho un
dovere verso la società. Tuttavia non so veramente perché faccio queste
cose. Il senso del dovere è un'ossessione. Devo essere responsabile
verso me stessa".
Gayatri Chakravorty Spivak
che ha tradotto in
inglese due raccolte di racconti della Devi
incluse quelli in
Imaginary Maps (Mappe Immaginarie)
suggerisce che l'influenza
reciproca di attivismo e letteratura nei romanzi della Devi può essere
di fondamentale interesse per le attuali dissertazioni e studi
accademici. Spivak insiste che l'opera della Devi suggerisce un modello
in cui l'attivismo e la letteratura possono riflettersi l'uno
sull'altra
fornendo un'essenziale visione di inter-nazionalità
e la
possibilità di costruire un nuovo tipo di responsabilità per chi lavora
in campo culturale (Imaginary Maps). In risposta alla domanda:
"Cosa vorrebbe fare nel resto della sua vita?" in un'intervista del
1998
la Devi rispose: "Combattere per i tribali
gli oppressi
i
derelitti e scrivere creativamente se e quando troverò il tempo" (Guha).
La Devi è attualmente consigliere editoriale per il Budhan:
The Denotified and Nomadic Tribes Rights Action Group Newsletter (Budhan:
Il Bollettino di Informazioni del Gruppo di Azione per i Diritti dei
Denotificati e delle Tribù Nomadi). Il Bollettino prende il nome da
Buhdan Sabar che fu brutalmente ucciso nel Marzo 1998.
L'ORCHESTRA FISARMONICA "STANKO MIHOVILIC" DI
POLA - CROAZIA DIRETTA DAL MAESTRO DAMIR BUZLETA
HA SUONATO ' PER
"IL RITORNO ALLE ORIGINI" E PER I TRENT'ANNI DEL PREMIO
NONINO
L'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić"
di Pola
Croazia opera dal 1959 e porta il nome del suo
fondatore e del suo primo direttore. È la più importante
orchestra fisarmonica europea composta da oltre 30 fisarmonicisti.
Nel corso della sua esistenza l’orchestra ha ricevuto
partecipando a concerti
turné
apparizioni e competizioni
i più
alti riconoscimenti
numerosissimi premi ed incontestabili
espressioni di simpatia da parte delle commissioni e del pubblico
promuovendo così in tutta Europa e in America il nome della città
di Pola
dell'Istria e della Croazia. L'orchestra è amatoriale ed
è composta di musicisti di diverse età e di diversa formazione.
L'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić"
la più importante sezione di OKUD "ISTRA" associazione culturale
ed artistica nel corso della sua pluriennale attività
ha
contribuito ad una comprensione qualitativamente diversa della
fisarmonica quale strumento musicale.
Dal 1989
dalla presa di direzione da parte del maestro Bu&zcirc;leta
l'orchestra ha dato luogo ad oltre 95 concerti e turné in
moltissime parti della Croazia
dell'Italia
del Germania
negli
Stati Uniti d'America e nel Canadà
con la partecipazione
concertistica d'ospiti
direttori d'orchestra provenienti da altri
paesi come la Slovenia
l'Austria
l'Italia
gli USA
la Russia e
l'Ucraina.
Del successo testimoniano i risultati ottenuti alle grandi
competizioni internazionali per orchestre fisarmoniche
fra le
quali ricordiamo i primi premi vinti nelle competizioni
internazionali di Castelfidardo
Grand-Prix mondiale
Andresieux-Boutheon in Francia
alla prima competizione per
orchestre fisarmoniche di Praga oltre il Grand-Prix europeo a
Strasburgo.
Maestro - Damir Bužleta
è direttore dell'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić"
dal 1989. è membro di commissioni notevoli alle competizioni
internazionali d'orchestre fisarmoniche e di solisti. Ricopre il
ruolo di segretario della commissione del Ritrovo internazionale
di suonatori di fisarmonica e il ruolo di coordinatore
dell'Internazionale scuola di Fisarmonica estiva che ha luogo a
Pola.
A parte la sua vocazione pedagogica e il suo impegno
organizzativo
il maestro Bu&zcirc;leta compone per orchestre
fisarmoniche e cori vocali.
è direttore del coro misto "Matko Brajŝa-Raŝan" dal 1995
con il quale partecipa a numerosi incontri e festival nazionali ed
internazionali.
Sede Orchestra "Stanko Mihovilić"
– OKUD "Istra"
52100 Pula
Hrvatska – Stankovićeva
4
p.o. box 99
Tel./fax.: ++385 52 54 35 96 e-mail: okud-istra@pu.htnet.hr web:
www.okud-istra.hr |
Storia Premio Nonino Risit d’Âur
1 Dicembre 1973
Giannola e Benito Nonino creano la grappa Cru Monovitigno®
il Picolit
rivoluzionando il sistema di produrre e presentare la grappa
in Italia e nel mondo.
11 Gennaio 1975
Seconda distillazione grappa Cru Monovitigno® Picolit
prima distillazione grappa Cru Monovitigno® Ribolla.
29 Novembre 1975
Ricercando vinacce degli antichi vitigni autoctoni friulani Benito e
Giannola scoprono che i più rappresentativi
Ribolla
Schioppettino
Tazzelenghe e Pignolo
sono in via di estinzione
essendone vietata la
coltivazione.
Il 29 novembre 1975 con lo scopo di farli ufficialmente riconoscere
dagli organi nazionali e comunitari
nasce il Premio Nonino "Risit d' Âur"
da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il
miglior impianto
di uno o più di questi vitigni
anche se di
proporzioni limitate.
4 Dicembre 1976
Distillazione delle grappe Cru Monovitigno® Picolit
Ribolla
Tazzelenghe e Schioppettino.
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Dina e Paolo Rapuzzi
dell'azienda Ronchi di Cialla per l'impianto di Schioppettino.
Premio a Guido Poggi per l'ampelografia sui vitigni autoctoni
friulani e a Angelo Nassig per la ricerca sugli stessi vitigni.
Riconoscimenti a: Azienda Conti Florio di Buttrio per il
Tazzelenghe
Conti Trento di Dolegnano per lo Schioppettino ed il
Pignolo.
30 Giugno 1977
Con il netto proposito di sottolineare la permanente attualità della
civiltà contadina
al Premio Nonino "Risit d' âur" viene affiancato il
Premio Nonino di Letteratura. La Giuria è presieduta da Mario
Soldati e composta
fra gli altri
da Padre David Maria Turoldo
Gianni
Brera e Luigi Veronelli.
10 Gennaio 1978
Premio Nonino "Risit d’Âur" a Angelo Costacurta per la
monografia sulla "Ribolla" ed a Stefano Zuttioni per una ricerca
sugli antichi vitigni autoctoni.
Marzo 1978: su specifica richiesta del Premio Nonino "Risit d' Âur" viene
emanato il regolamento CEE n. 347/79 che con decorrenza dal 12.03.1978
autorizza per la provincia di Udine la coltivazione dei vitigni
Schioppettino
Pignolo
Tazzelenghe e Ribolla gialla.
19 Gennaio 1979
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Maria Rieppi di Prepotto per
l'impianto di Schioppettino.
19 Gennaio 1980
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Girolamo Dorigo di Buttrio per
gli impianti di Ribolla
Pignolo e Tazzelenghe.
Segnalato Federico Rossi per l’inchiesta su "I.C.F.I.".
17 Gennaio 1981
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Comune di Prepotto per il
vitigno "Schioppettino".
Segnalati Pietro Gibellini per gli articoli redatti sul Giornale
Nuovo e su Brescia Oggi e Gino Girolomoni per il saggio
L'antica civiltà contadina di Isola del Piano.
16 Gennaio 1982
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Paolino Marinig per l'impianto
di Schioppettino
Segnalato Gianni Bosio per Il trattore ad acqua negra.
Il Premio
Nonino "Risit d' Âur"
ottiene il regolamento CEE n. 382 del 1983 con il quale i vitigni
autorizzati nel 1978 diventano raccomandati.
15 Gennaio 1983
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'azienda agricola Abbazia di
Rosazzo per i reimpianti di Ribolla gialla e Pignolo.
Segnalata la pagina dell'agricoltura de La Stampa di Torino.
21 Gennaio 1984
Premio Nonino "Risit d’Âur" a Felice Bassani per il suo
interesse verso la cultura popolare della sua terra.
19 Gennaio 1985
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'Associazione regionale
moltiplicatori materiale della vite del Friuli Venezia Giulia
(Vivaisti) ed i Vivai Cooperativi di Rauscedo.
Segnalato Nino Agostinetti per i Quaderni del Lombardo Veneto.
1 Febbraio 1986
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'Amministrazione Provinciale di
Pordenone per l'opera di salvaguardia del germoplasma di antichi
vitigni friulani.
31 Gennaio 1987
Premio Nonino "Risit d' Âur" alla facoltà di Scienze Agrarie
dell'Università degli Studi di Udine.
23 Gennaio 1988
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Mario Schioppetto quale
precursore del rinnovamento vitivinicolo ed enologico in regione.
Riconoscimento all'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di
Conegliano per il determinante
ininterrotto contributo dato al
miglioramento ed al progresso tecnico e qualitativo della viticoltura e
dell'enologia del Friuli Venezia Giulia.
28 Gennaio 1989
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Francesco Gravner per aver dato
razionale impulso alla coltivazione del vecchio vitigno autoctono
Ribolla gialla.
27 Gennaio 1990
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Isi Benini per aver diffuso e
valorizzato l'enologia e la gastronomia del Friuli
in Italia e nel
mondo.
26 Gennaio 1991
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Giovanni Battista Toppani per
il suo nobile ed appassionato lavoro nel campo vivaistico viticolo nel
rispetto delle tradizioni e professionalmente all'avanguardia.
25 Gennaio 1992
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Consorzio per la Tutela del
Ramandolo per aver valorizzato e diffuso a livello internazionale il
Friuli vitivinicolo.
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Giorgio Trentin quale punto di
riferimento per eccellenza dell'enogastronomia friulana fondendo
tradizione e innovazione
semplicità e classe.
29 Gennaio 1994
Premio Nonino "Risit d' Âur" alla Cantina "La Delizia" di Casarsa
per la tenace e decisiva difesa di un vino unico al mondo a tutela di un
minuscolo territorio e di altrettanti piccoli vignaioli.
28 Gennaio 1995
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Coro Polifonico di Ruda per
aver valorizzato la cultura e le tradizioni friulane.
27 Gennaio 1996
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Furio Bianco studioso eminente
e appassionato della società rurale friulana
che in molte opere di
rigorosa ricerca scientifica ha evidenziato le radici di un'identità
specifica.
25 Gennaio 1997
Premio Nonino "Risit d' Âur" ad Alfonso Alessandrini studioso
che unisce la conoscenza minuziosa e colta della montagna
dei boschi e
delle culture alpine a una vocazione saggistica che ne fissa il valore.
31 Gennaio 1998
Con l'edizione del 1998 il Premio Nonino "Risit d' Âur" riprende le
motivazioni della sua nascita e ritorna a ribadire i valori millenari
della civiltà contadina. Come nel 1975 la Giuria del Premio "Risit d' Âur"
è riuscita a imporsi richiamando l'attenzione sui preziosi vitigni
autoctoni friulani ottenendo dopo tre anni di lotta l' utorizzazione
alla coltura (e oggi sappiamo come i vini prodotti con queste uve siano
apprezzati e richiesti a livello internazionale)
così ora abbiamo
deciso di batterci per far mantenere ma anche prosperare la produzione
di quei tesori alimentari che tradizione e qualità della materia prima
rendono prezioso patrimonio di civiltà. Per l'edizione 1998
come
esempio dei valori ai quali ci richiamiamo
la Giuria del "Risit d' Âur"
premia Rino Lestuzzi
salumaio di Percoto
che per la fedeltà
alla tradizione
per la professionalità artigiana ci propone un prodotto
ricco dei rari sapori antichi . Premia anche Lino Turello
casaro
di Lavariano
piccolo paese in Comune di Mortegliano
che con grande
passione e con la non facile arte casearia sa produrre un formaggio che
richiama i sapori e gli odori della nostra infanzia; proprio secondo le
stagioni con le caratteristiche delle erbe e dei fieni.
30 Gennaio 1999
Per l'edizione 1999 la Giuria del "Risit d' Âur" premia il pane di
Altamura simbolicamente nella persona di Nicola Barile
di 85
anni
il più vecchio panificatore che rappresenta la tradizione e
Nunzio Minivaggi
di 26 anni
il più giovane
che panificando
secondo criteri tradizionali e utilizzando un forno a legna ispirato ad
antiche tecnologie
rappresenta la speranza.
29 Gennaio 2000
Premio Nonino "Risit d' Âur"
XXV Anno alle Donne del Vino
friulane per l'impegno e la professionalità dedicati con successo al
mondo enoico. Nei fatti a tutte le Donne Friulane
alla loro
intelligenza
il sacrificio e la dedizione nel ricordo dei tempi
neppure lontani
dell'emigrazione.
Concerto della
Mahler Chamber Orchestra diretta da Claudio Abbado per i Venticinque
Anni del Premio.
27 Gennaio 2001
Quasi a ricomporre l'arcaica Trilogia alimentare che ha cresciuto
l'insieme delle culture mediterranee
il Premio Nonino "Risit d' Âur"
2001
dopo l'assegnazione nei due anni precedenti al pane e al vino
premia con la sua XXVI edizione
l'olio purissimo di frantoio
l'olio italiano
prodotto con metodi e cure tradizionali in ogni
Regione
dall'Umbria alla Puglia
dalla Toscana alla Liguria. Ma è anche
un riferimento simbolico alla necessaria armonia tra natura e vita
che
è possibile recuperare con una pedagogia amorosa
qual'è quella
praticata e rappresentata dai giovani di Padre Eligio nella Comunità
di Cetona.
26 Gennaio 2002
L'Italia gastronomica esalta i suoi momenti cerimoniali con il
consumo di dolci di ogni qualità. Tra questi non c'è praticamente
Regione italiana che manchi d'un suo Torrone! Da secoli
delizia i
palati ed è presente di diritto nella bandiera composita dell'identità
alimentare della nostra Patria. Chi lo produce con amore e intelligenza
artigiana è un benemerito della raffinata conoscenza dolciaria italiana.
Il Premio Nonino "Risit d' Âur" 2002 premia con la sua XXVII edizione il
Torrone Italiano
simbolicamente rappresentato dal Torrone
Nocciolato
prodotto con metodi e cure tradizionali da Giovanni
Verdese Porta detto "Canelin" nella bottega di Visone-Piemonte.
25 Gennaio 2003
A trent'anni dalla creazione del Monovitigno Nonino
il Premio
Nonino Risit d' Âur
viene assegnato al "Grappolo di Picolit" quale testimone della
rivoluzione effettuata da Giannola e Benito Nonino il 1 dicembre 1973
rivoluzione che ha trasformato la Grappa da Cenerentola a Regina delle
Acqueviti.
Il Premio al Grappolo del Picolit sarà simbolicamente consegnato
a Resi Perusini
nipote di quel Giacomo Perusini
titolare nel
primo 900 della cattedra ambulante provinciale dell'agricoltura di
Udine
che nei suoi vigneti di Rocca Bernarda
realizzò un secolo fa il
recupero di questa varietà d'uva alla storia enologica del Friuli.
31 Gennaio 2004
Il Premio Nonino Risit d' Âur
giunto alla XXIX edizione
per
ribadire i valori millenari della Civiltà Contadina si pone a fianco di
quelle persone che intendono lottare per la salvaguardia dei tesori
alimentari che si vorrebbero anonimamente uniformare.
Per questa edizione premia in modo simbolico e provocatorio
contro il
sopravvento delle manipolazioni genetiche
il pomodoro ancestrale
che richiama i sapori e gli odori della nostra infanzia
che fiorisce da
una semenza tramandata da generazioni
da madre in figlia
da suocera a
nuora
simbolicamente rappresentato dal Pomodoro di Marianna Cavallo.
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