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PREMIO NONINO 2005
(di Claudio Fabbro)

Quest'anno il trentennale del premio NONINO si è svolto nella nuova sede della distilleria a Ronchi di Percoto. È stato in realtà è un ritorno alle origini perché è da questa frazione della campagna friulana che il bisnonno di Benito Nonino Orazio distillò le sue prime grappe su alambicco mobile.
Il nuovo stabilimento ospita 66 alambicchi discontinui a vapore dodici ciascuno per Benito Giannola Cristina Antonella ed Elisabetta e uno per ogni nipote.
La cerimonia dell'apertura contemporanea di tutti gli alambicchi è avvenuta alle ore 12 del 29 gennaio scorso accompagnata dal "Libiam" della Traviata e da venti fisarmonicisti e dal commosso brindisi in ricordo di Luigi Veronelli.
Oltre 650 gli invitati fra i quali volti noti dell'imprenditoria del giornalismo e della cultura come Romiti Missoni Gilletti Sabelli Fioretti Natalia Aspesi Chiara Beria d'Argentine Mauro Corona Tullio Avoledo.
Non facile il lavoro della giuria alla cui presidenza nel 2005 Ermanno Olmi ha sostituito Claudio Magris.
Prima di tutto le due giovani ricercatrici dell'Università di Udine Silvana Assolati ed Elisa Tomat cui è andato il "Risit d'Aur" per la loro attività di salvaguardia dei prati stabili del Friuli: prati di fiori e colori.
Poi il riconoscimento ad un maestro italiano del nostro tempo il fisico Giorgio Parisi capace di elaborare la teoria della complessità (alla base delle reti neuronali) da una intuizione casuale e di realizzare scoperte che «contribuiranno a rendere il nostro domani migliore» come ha detto Antonio Damasio nella presentazione.
Sul palco del Premio anche il cinese MoYan l'autore di "Sorgo rosso" definito da Magris uno dei maggiori scrittori del nostro tempo che ha deliziato la platea col suo elogio degli effetti creativi dell'alcool in letteratura e le sue disavventure etiliche alla ricerca di ispirazione.
Infine l'indiana Mahasweta Devi presentata da Ermanno Olmi battagliera scrittrice e giornalista indiana alla faccia dei quasi 80 anni che ha raccontato il suo appassionato impegno - politico e culturale - in favore dei diseredati del suo paese e degli aborigeni del Bengala.
CF-29.1.05

XXX PREMIO NONINO RISIT D'ÂUR

La Giuria del Premio Nonino Risit d'Âur nato Trent'anni fa per sottolineare i Valori della Civiltà Contadina presieduta da Ermanno Olmi e composta da Ulderico Bernardi Benito e Giannola Nonino ha assegnato il Risit d'Âur (Barbatella d'Oro) XXX Anno:

PREMIO NONINO RISIT D'ÂUR 2005 alla salvaguardia dei prati stabili del Friuli in via di estinzione

La Barbatella d'Oro è stata simbolicamente consegnata a Silvia Assolari ed Elisa Tomat ricercatrici presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine che con la loro sensibilità ricerca conoscenza scientifica e con il loro amore si stanno battendo concretamente per la salvaguardia della biodiversità specifica del territorio che propone la sua identità anche nella semplice meraviglia di "….un prato qualunque dove nella bella stagione è tutto uno sbocciare un crescere strisciare zampettare svolazzare scavare brulicare…." Come scrive Marisa Madieri nella sua bella favola intitolata La Radura. Marisa Madieri ne La Radura – ed. Einaudi individua proprio nel prato stabile una metafora sapiente del mondo arricchito dalle differenze. Ha consegnato il Premio a Silvana Assolari ed Elisa Tomat il prof. Ulderico Bernardi

La consegna dei Premi è avvenuta presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto sabato 29 Gennaio 2005

CENNI BIOGRAFICI
Elisa Tomat
dottoranda di ricerca; laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine; ricercatrice
Silvia Assolari assegnista di ricerca; dottore di ricerca e laureata in Scienze Biologiche presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine
Elisa Tomat e Silvia Assolati nell'ambito della loro attività di ricerca all'interno dell'Università di Udine studiando i prati stabili del Friuli si sono rese conto che di anno in anno gli stessi si stavano impoverendo di quelle varietà di erbe selvatiche che li componevano e che quindi erano destinate a scomparire. Oggi i prati di questo tipo servono sempre meno quasi ovunque si pratica l'agricoltura intensiva ( mais e soia) e l'allevamento del bestiame è disgiunto dalla coltivazione della terra ( chi ha i campi non ha le bestie e viceversa) . Come si manterranno quindi questi prati se a nessuno interessano più tranne ai naturalisti ? Anche la Comunità Europea se ne è resa conto dal momento che problemi analoghi esistono in tutti i paesi europei che hanno subito lo stesso processo di intensivizzazione dell'agricoltura.

Hanno perciò deciso di dare un contributo concreto per salvaguardare i prati stabili non ancora protetti quelli che magari non sono conosciuti perché piccoli e dispersi ma che conservano al loro interno un enorme patrimonio di biodiversità vegetale e animale a rischio di scomparire per sempre e hanno intrapreso la strada della coltivazione delle specie di prato in purezza dopo averne raccolta la semente dall'ambiente naturale. Cercando anche di sottolineare le potenzialità di queste piante come la rusticità rispetto alle condizioni pedoclimatiche locali l'esigenza di bassa manutenzione la bellezza ornamentale e la bontà di alcune specie in cucina.

Le specie vegetali che stanno coltivando sono per lo più di "magredo evoluto" tipologia di prato che caratterizza tutta l'Alta pianura friulana al di sopra della linea delle risorgive insieme ad alcune specie di campo come i papaveri e i fiordalisi che sono meno frequenti rispetto al passato nella campagna a causa del massiccio uso di prodotti diserbanti ma che per la loro bellezza estetica e la loro rusticità risultano amati dalla maggior parte della gente.

TRENTESIMO PREMIO NONINO

La Giuria del Premio Nonino presieduta da Ermanno Olmi e composta da Adonis Ulderico Bernardi Peter Brook Luca Cendali Antonio R. Damasio Raymond Klibansky Emmanuel Le Roy Ladurie Claudio Magris Morando Morandini V.S. Naipaul e Giulio Nascimbeni ha così assegnato i

Premi Nonino Trentesimo anno:

  • PREMIO NONINO 2005 - A UN MAESTRO ITALIANO DEL NOSTRO TEMPO
    a GIORGIO PARISI

  • PREMIO INTERNAZIONALE NONINO 2005
    Opera Omnia a MO YAN - Einaudi editore

  • PREMIO NONINO 2005
    A UN MAESTRO DEL NOSTRO TEMPO a MAHASWETA DEVI
    Opera Omnia - Einaudi editore

La consegna dei Premi è avvenuta presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto sabato 29 Gennaio 2005 presenti tra gli altri Adonis Peter Brook Antonio R.Damasio Emmanuel Le Roy Ladurie Claudio Magris V.S. Naipaul ed Ermanno Olmi

TRENTESIMO PREMIO NONINO

Motivazioni

Premio Nonino 2005 "A un Maestro Italiano del nostro Tempo"
GIORGIO PARISI
Fisico teorico di fama mondiale Giorgio Parisi è un indagatore dell'impredicibile ovvero di tutto ciò che accade nel mondo reale e delle sue probabili leggi. Pioniere della complessità il suo cercare regole ed equilibri dentro sistemi caotici ipotizzando strumenti matematici potrà portare a grandi scoperte in tutti i campi dello scibile dall'immunologia alla cosmologia.
Il suo è un ricercare il prossimo "filo d'Arianna" del labirinto del nostro esistere.
Ha consegnato il premio Antonio R. Damasio

Premio Internazionale Nonino 2005
MO YAN
Un possente originalissimo scrittore che unisce il radicamento nella propria antica e ricchissima civiltà a una scrittura violentemente e audacemente moderna e a una fantasia rigorosa e insieme scatenata imprevedibile feroce e tenera che dice tutto il dramma della Cina di questo immenso crogiolo del mondo tutta la violenza della storia contemporanea della guerra dell'orrore della vita con straordinaria capacità di ascoltare ed esprimere la pietà il dolore la solitudine.
Ha consegnato il premio Claudio Magris

Premio Nonino 2005 "A un Maestro del nostro tempo"
MAHASWETA DEVI
Figlia di Shantiniketan l'utopica scuola di Tagore poi insegnante giornalista scrittrice di racconti romanzi pieces teatrali e saggi Mahasweta Devi da più di mezzo secolo si batte in difesa degli oppressi degli sfruttati degli emarginati del suo Bengala gli Adivasi ossia gli abitanti originari descrivendo con straordinaria lucidità la loro condizione umana la loro lotta per la sopravvivenza immersa nella violenza e nel totale disinteresse del potere ponendoci domande che nessuno osa porci e rivelandoci verità con le quali difficilmente vogliamo confrontarci.
Una vera "didi" "sorella maggiore" come è chiamata da chi la ama.
Ha consegna il premio Ermanno Olmi

GIORGIO PARISI
Premio Nonino 2005 "A un Maestro Italiano del Nostro Tempo"
NOTE BIOGRAFICHE
Giorgio Parisi è nato a Roma nel 1948.
Laureato in Fisica all’Università di Roma nel 1970 ha lavorato prima come borsista e poi come ricercatore ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1971 al 1981. Durante questo periodo è anche stato per un anno alla Columbia University di New York e Institute des Hautes Etudes Scientifiques e alla Ecole Normale Superieure di Parigi.
Dal 1981 al 1992 è stato professore di Fisica teorica all'Università di Roma II Tor Vergata ed è attualmente professore di Teorie Quantistiche all'Università di Roma I la Sapienza. Dal 2001 dirige il centro di ricerca e sviluppo Statistical Mehcanics and Complexity di Roma dell'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia. Ha ricevuto il premio Feltrinelli per la fisica la medaglia Boltzmann la medaglia Dirac il premio Enrico Fermi e il premio Dannie Heineman.
è socio dell'Accademia dei Lincei dell'Accademia Francese delle Scienze dell'Accademia dei XL e della National Academy of Sciences degli Stati Uniti.
Giorgio Parisi ha scritto circa cinquecento pubblicazioni su riviste scientifiche e atti di convegni ed ha anche pubblicato decine di articoli su Il Manifesto su Quale Energia e su altre riviste di divulgazione scientifica. Ha scritto tre libri: Statistical Field Theory 1986 (tradotto in giapponese) Spin Glass Theory and beyond (con M. Mézard e M.Virasoro) 1987 Field Theory Disorder and Simulations 1992. è membro del consiglio Scientifico della Treccani e direttore di una collana divulgativa per bambini della Lapis.
La sua attività scientifica ha riguardato molti campi: fisica delle particelle elementari meccanica statistica studio dei sistemi disordinati reti neurali e immunologia teorica costruzione di computer metodi di ottimizzazione. In questi ultimi anni si è occupato principalmente della teoria dei sistemi complessi e delle sue applicazioni sia alle scienze fisiche sia ad altre discipline come la biologia e l'informatica.

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MO YAN - Premio Internazionale Nonino 2005
NOTE BIOGRAFICHE
Mo Yan (Guan Moye)
– Scrittore cinese nato a Gaomi nella regione dello Shandong il 9 febbraio 1955. Allontanato da scuola durante la Rivoluzione culturale poiché apparteneva a una famiglia di contadini medio-ricchi lavora alcuni anni come pastore contadino e operaio. Nel 1976 entra nell'Esercito popolare di liberazione. Nel 1984 viene ammesso al Dipartimento di letteratura dell'Accademia d'arte dell'Esercito. Quattro anni dopo supera l'esame di ammissione a un corso di specializzazione presso l'Università di magistero di Pechino e riceve il dottorato nel 1990. Nel 1997 ormai scrittore affermato lascia l'Esercito.
La sua opera comprende cinque romanzi e numerosi racconti. Emerge a metà degli anni ottanta con la novella Toumingde hongluobo (Pechino 1986 Il ravanello trasparente) ma sarà il romanzo Honggaoliang (Pechino 1987 trad.it Sorgo rosso Theoria 1994 Einaudi 1997) a renderlo famoso e farne uno dei maggiori scrittori cinesi contemporanei. Il libro è considerato il suo capolavoro e il testo di riferimento della corrente letteraria chiamata "alla ricerca delle radici". Narra la storia del clan dell'autore sullo sfondo della guerriglia anti-giapponese combattuta dai contadini dello Shandong mettendo a fuoco eroismo e viltà erotismo e violenza realtà e sogno poesia e miseria con un linguaggio talmente visionario da trasfigurare quel mondo nel mito e nella leggenda. La sua scrittura densa potente ricca di immagini e fortemente evocativa è stata paragonata a Faulkner. Dal romanzo è stato tratto il film omonimo di Zhang Yimou premiato nel 1988 al Festival di Berlino con l'Orso d'oro. Dopo un periodo di sperimentazione narrativa con i romanzi Shisanbu (Pechino 1989 I tredici passi) e Jiuguo (Hunan 1993 Il paese del vino) torna con la sua ultima opera Feng ru fei tun (Pechino 1996 Seno pieno e fianchi larghi 2002 Einaudi ) alla vena epica originaria tratteggiando un'affresco della Cina a partire dagli inizi del Novecento fino ai nostri giorni raccontato attraverso le vicende di una madre coraggiosa e dei suoi nove figli otto femmine e un maschio che ne è anche la voce narrante. Una scelta di suoi racconti tratti da varie antologie è stata pubblicata in Italia con il titolo L'uomo che allevava i gatti (Einaudi 1996). M.Rita Masci

AUTOBIOGRAFIA
Mo Yan nacque in una povera famiglia contadina a Gaomi nella provincia di Shandong Cina nel 1955. Nella sua fanciullezza soffrì la fame e il freddo. Quando scoppiò la Rivoluzione Culturale Mo Yan studente del quinto anno della scuola elementare divenne un pastore fu così costretto a una vita solitaria e a soffrire a lungo la fame. All'età di 18 anni iniziò a lavorare in una fabbrica nella quale si lavorava il cotone. Nel 1976 divenne un soldato nella PLA (Armata di Liberazione Popolare). Nel 1997 lasciò la PLA e da allora lavora per un giornale. Nel 1981 Mo Yan iniziò la sua carriera letteraria con il suo capolavoro The Transparent Red Carrot (Carota Rossa Trasparente). Il romanzo Red Shorgum (Sorgo Rosso Einaudi 1997 ) pubblicato nel 1986 portò a Mo Yan una considerevole reputazione nel mondo letterario. Da allora ha pubblicato Paradise Garlic Ballad (La ballata dell'aglio paradisiaco) Big Breast and Wipe Hips (Grande seno fianchi larghi Einaudi 2002) e Tanxiang Penalty. I romanzi di Mo Yan sono stati portati sullo schermo molte volte. Le sue opere hanno ricevuto molti importanti premi letterari. Le opere di Mo Yan sono state tradotte in dozzine di lingue straniere in molti paesi di tutto il mondo. Mo Yan uno dei più famosi scrittori in Cina provoca sempre recensioni fortemente conflittuali sui suoi romanzi

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MAHASWETA DEVI - Premio Nonino 2005 "A un Maestro del Nostro Tempo"
NOTE BIOGRAFICHE
Mahasweta Devi nacque nel 1926 nella città di Dacca Bengala Orientale (l’attuale Bangladesh). Da giovane si trasferì con la sua famiglia in India nel Bengala Occidentale. Nata in una famiglia di letterati fu influenzata anche dal fatto di essere diventata presto un membro del Gananatya un gruppo che cercava di portare il teatro politico e sociale nei villaggi rurali del Bengala negli anni trenta e quaranta. Dopo aver conseguito il Master in letteratura inglese all'Università di Calcutta la Devi iniziò a lavorare come insegnante e giornalista. Il suo primo lavoro Jhansir Rani (La Regina dello Jhansi) fu pubblicato nel 1956. Questo lavoro segnò anche l'inizio di una prolifica carriera letteraria. Negli ultimi quarant'anni la Devi ha pubblicato venti raccolte di racconti e circa cento romanzi principalmente nella sua lingua madre il Bengali. Ha anche contribuito regolarmente a molte pubblicazioni letterarie come Bortika un giornale dedicato alla causa delle comunità oppresse in India. Nel 1984 lasciò il lavoro di lettrice di Inglese all'Università di Calcutta per dedicarsi alla scrittura. Nell'ultima decade la Devi ha ricevuto numerosi premi letterari. È stata insignita dello Jnanpath il più importante premio letterario Indiano nel 1995. L'anno seguente ha ricevuto il premio Magsaysay considerato l'equivalente Asiatico del Premio Nobel. Attualmente risiede a Calcutta India.
In Italiano sono stati tradotti il libro di racconti La preda Einaudi 2004 e India Segreta La Tartaruga Edizioni 2003

OPERE PRINCIPALI
La prima opera di Mahasweta Devi Jhansir Rani è una ricostruzione romanzata di Laxmibal il ritratto di una principessa che morì combattendo contro l'Esercito Britannico verso la metà del diciottesimo secolo. Molte delle sue prime opere quali Amrita Sanchay (1964) e Andhanmalik (1967) sono ambientate nel periodo coloniale britannico. Il movimento Nexalite dei tardi anni sessanta e primi anni settanta ebbe un'importante influenza sul suo lavoro. La Devi in un'intervista del 1963 indica questo movimento come il primo evento importante che ella si sentì "stimolata e obbligata a documentare" (Bandyopandhyay viii). Questo movimento militante di sinistra che ebbe origine nella regione di Naxalbari Bengala Occidentale iniziò come rivolta rurale dei lavoratori senza terra e dei membri delle tribù contro i proprietari terrieri e coloro che prestano denaro. Nei centri urbani questo movimento vide la partecipazione di numerosi gruppi di studenti. Hajar Churashir Ma (Mother of 1084) della Devi è la storia di una donna dell'alta borghesia il cui mondo cambia per sempre quando suo figlio viene ucciso per la sua fede Naxalite. Questo libro è stato recentemente portato sullo schermo in un film in lingua Hindi intitolato Hazaar Chaurasi ki Ma diretto da Govind Nihalani. Un altro tema importante nelle opere di Mahasweta Devi è la situazione delle comunità tribali in India. Da molto tempo si batte per il progresso politico sociale ed economico di queste comunità che descrive come "spettatori sofferenti dell'India che viaggia verso il ventunesimo secolo" (Imaginary Maps ). Queste preoccupazioni si possono vedere in opere come Aranyer Adhikar (Rights of the Forest) e in antologie come Nairhite Megh (Clouds in the Southwestern Sky). Aranyer Adhikar pubblicato nel 1977 è basato sulla vita di Birsa Munda un tribale combattente per la libertà. La Devi ha anche donato il denaro ricevuto con i premi Jnanpath e Magsaysay alle comunità tribali e continua a usare il suo lavoro per migliorare la posizione di questi gruppi in India. Questo attivismo è fondamentale per la Devi per capire il ruolo di uno scrittore nella società: "Penso che uno scrittore creativo dovrebbe avere una coscienza sociale. Ho un dovere verso la società. Tuttavia non so veramente perché faccio queste cose. Il senso del dovere è un'ossessione. Devo essere responsabile verso me stessa".

Gayatri Chakravorty Spivak che ha tradotto in inglese due raccolte di racconti della Devi incluse quelli in Imaginary Maps (Mappe Immaginarie) suggerisce che l'influenza reciproca di attivismo e letteratura nei romanzi della Devi può essere di fondamentale interesse per le attuali dissertazioni e studi accademici. Spivak insiste che l'opera della Devi suggerisce un modello in cui l'attivismo e la letteratura possono riflettersi l'uno sull'altra fornendo un'essenziale visione di inter-nazionalità e la possibilità di costruire un nuovo tipo di responsabilità per chi lavora in campo culturale (Imaginary Maps). In risposta alla domanda: "Cosa vorrebbe fare nel resto della sua vita?" in un'intervista del 1998 la Devi rispose: "Combattere per i tribali gli oppressi i derelitti e scrivere creativamente se e quando troverò il tempo" (Guha). La Devi è attualmente consigliere editoriale per il Budhan: The Denotified and Nomadic Tribes Rights Action Group Newsletter (Budhan: Il Bollettino di Informazioni del Gruppo di Azione per i Diritti dei Denotificati e delle Tribù Nomadi). Il Bollettino prende il nome da Buhdan Sabar che fu brutalmente ucciso nel Marzo 1998.

L'ORCHESTRA FISARMONICA "STANKO MIHOVILIC" DI POLA - CROAZIA DIRETTA DAL MAESTRO DAMIR BUZLETA HA SUONATO ' PER "IL RITORNO ALLE ORIGINI" E PER I  TRENT'ANNI DEL PREMIO NONINO

L'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić" di Pola Croazia opera dal 1959 e porta il nome del suo fondatore e del suo primo direttore. È la più importante orchestra fisarmonica europea composta da oltre 30 fisarmonicisti. Nel corso della sua esistenza l’orchestra ha ricevuto partecipando a concerti turné apparizioni e competizioni i più alti riconoscimenti numerosissimi premi ed incontestabili espressioni di simpatia da parte delle commissioni e del pubblico promuovendo così in tutta Europa e in America il nome della città di Pola dell'Istria e della Croazia. L'orchestra è amatoriale ed è composta di musicisti di diverse età e di diversa formazione. L'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić" la più importante sezione di OKUD "ISTRA" associazione culturale ed artistica nel corso della sua pluriennale attività ha contribuito ad una comprensione qualitativamente diversa della fisarmonica quale strumento musicale.
Dal 1989 dalla presa di direzione da parte del maestro Bu&zcirc;leta l'orchestra ha dato luogo ad oltre 95 concerti e turné in moltissime parti della Croazia dell'Italia del Germania negli Stati Uniti d'America e nel Canadà con la partecipazione concertistica d'ospiti direttori d'orchestra provenienti da altri paesi come la Slovenia l'Austria l'Italia gli USA la Russia e l'Ucraina.
Del successo testimoniano i risultati ottenuti alle grandi competizioni internazionali per orchestre fisarmoniche fra le quali ricordiamo i primi premi vinti nelle competizioni internazionali di Castelfidardo Grand-Prix mondiale Andresieux-Boutheon in Francia alla prima competizione per orchestre fisarmoniche di Praga oltre il Grand-Prix europeo a Strasburgo.

Maestro - Damir Bužleta
è direttore dell'orchestra fisarmonica "Stanko Mihovilić" dal 1989. è membro di commissioni notevoli alle competizioni internazionali d'orchestre fisarmoniche e di solisti. Ricopre il ruolo di segretario della commissione del Ritrovo internazionale di suonatori di fisarmonica e il ruolo di coordinatore dell'Internazionale scuola di Fisarmonica estiva che ha luogo a Pola.
A parte la sua vocazione pedagogica e il suo impegno organizzativo il maestro Bu&zcirc;leta compone per orchestre fisarmoniche e cori vocali.
è
direttore del coro misto "Matko Brajŝa-Raŝan" dal 1995 con il quale partecipa a numerosi incontri e festival nazionali ed internazionali.

Sede Orchestra "Stanko Mihovilić" – OKUD "Istra"
52100 Pula Hrvatska – Stankovićeva 4 p.o. box 99
Tel./fax.: ++385 52 54 35 96 e-mail: okud-istra@pu.htnet.hr web: www.okud-istra.hr

Storia Premio Nonino Risit d’Âur

1 Dicembre 1973
Giannola e Benito Nonino creano la grappa Cru Monovitigno® il Picolit rivoluzionando il sistema di produrre e presentare la grappa in Italia e nel mondo.

11 Gennaio 1975
Seconda distillazione grappa Cru Monovitigno® Picolit prima distillazione grappa Cru Monovitigno® Ribolla.

29 Novembre 1975
Ricercando vinacce degli antichi vitigni autoctoni friulani Benito e Giannola scoprono che i più rappresentativi Ribolla Schioppettino Tazzelenghe e Pignolo sono in via di estinzione essendone vietata la coltivazione.
Il 29 novembre 1975 con lo scopo di farli ufficialmente riconoscere dagli organi nazionali e comunitari nasce il Premio Nonino "Risit d' Âur" da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni anche se di proporzioni limitate.

4 Dicembre 1976
Distillazione delle grappe Cru Monovitigno® Picolit Ribolla Tazzelenghe e Schioppettino.
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Dina e Paolo Rapuzzi dell'azienda Ronchi di Cialla per l'impianto di Schioppettino.
Premio a Guido Poggi per l'ampelografia sui vitigni autoctoni friulani e a Angelo Nassig per la ricerca sugli stessi vitigni.
Riconoscimenti a: Azienda Conti Florio di Buttrio per il Tazzelenghe Conti Trento di Dolegnano per lo Schioppettino ed il Pignolo.

30 Giugno 1977
Con il netto proposito di sottolineare la permanente attualità della civiltà contadina al Premio Nonino "Risit d' âur" viene affiancato il Premio Nonino di Letteratura. La Giuria è presieduta da Mario Soldati e composta fra gli altri da Padre David Maria Turoldo Gianni Brera e Luigi Veronelli.

10 Gennaio 1978
Premio Nonino "Risit d’Âur" a Angelo Costacurta per la monografia sulla "Ribolla" ed a Stefano Zuttioni per una ricerca sugli antichi vitigni autoctoni.
Marzo 1978: su specifica richiesta del Premio Nonino "Risit d' Âur" viene emanato il regolamento CEE n. 347/79 che con decorrenza dal 12.03.1978 autorizza per la provincia di Udine la coltivazione dei vitigni Schioppettino Pignolo Tazzelenghe e Ribolla gialla.

19 Gennaio 1979
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Maria Rieppi di Prepotto per l'impianto di Schioppettino.

19 Gennaio 1980
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Girolamo Dorigo di Buttrio per gli impianti di Ribolla Pignolo e Tazzelenghe.
Segnalato Federico Rossi per l’inchiesta su "I.C.F.I.".

17 Gennaio 1981
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Comune di Prepotto per il vitigno "Schioppettino".
Segnalati Pietro Gibellini per gli articoli redatti sul Giornale Nuovo e su Brescia Oggi e Gino Girolomoni per il saggio L'antica civiltà contadina di Isola del Piano.

16 Gennaio 1982
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Paolino Marinig per l'impianto di Schioppettino
Segnalato Gianni Bosio per Il trattore ad acqua negra.
Il Premio Nonino "Risit d' Âur" ottiene il regolamento CEE n. 382 del 1983 con il quale i vitigni autorizzati nel 1978 diventano raccomandati.

15 Gennaio 1983
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'azienda agricola Abbazia di Rosazzo per i reimpianti di Ribolla gialla e Pignolo.
Segnalata la pagina dell'agricoltura de La Stampa di Torino.

21 Gennaio 1984
Premio Nonino "Risit d’Âur" a Felice Bassani per il suo interesse verso la cultura popolare della sua terra.

19 Gennaio 1985
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'Associazione regionale moltiplicatori materiale della vite del Friuli Venezia Giulia (Vivaisti) ed i Vivai Cooperativi di Rauscedo.
Segnalato Nino Agostinetti per i Quaderni del Lombardo Veneto.

1 Febbraio 1986
Premio Nonino "Risit d' Âur" all'Amministrazione Provinciale di Pordenone per l'opera di salvaguardia del germoplasma di antichi vitigni friulani.

31 Gennaio 1987
Premio Nonino "Risit d' Âur" alla facoltà di Scienze Agrarie dell'Università degli Studi di Udine.

23 Gennaio 1988
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Mario Schioppetto quale precursore del rinnovamento vitivinicolo ed enologico in regione.
Riconoscimento all'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano per il determinante ininterrotto contributo dato al miglioramento ed al progresso tecnico e qualitativo della viticoltura e dell'enologia del Friuli Venezia Giulia.

28 Gennaio 1989
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Francesco Gravner per aver dato razionale impulso alla coltivazione del vecchio vitigno autoctono Ribolla gialla.

27 Gennaio 1990
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Isi Benini per aver diffuso e valorizzato l'enologia e la gastronomia del Friuli in Italia e nel mondo.

26 Gennaio 1991
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Giovanni Battista Toppani per il suo nobile ed appassionato lavoro nel campo vivaistico viticolo nel rispetto delle tradizioni e professionalmente all'avanguardia.

25 Gennaio 1992
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Consorzio per la Tutela del Ramandolo per aver valorizzato e diffuso a livello internazionale il Friuli vitivinicolo.
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Giorgio Trentin quale punto di riferimento per eccellenza dell'enogastronomia friulana fondendo tradizione e innovazione semplicità e classe.

29 Gennaio 1994
Premio Nonino "Risit d' Âur" alla Cantina "La Delizia" di Casarsa per la tenace e decisiva difesa di un vino unico al mondo a tutela di un minuscolo territorio e di altrettanti piccoli vignaioli.

28 Gennaio 1995
Premio Nonino "Risit d' Âur" al Coro Polifonico di Ruda per aver valorizzato la cultura e le tradizioni friulane.

27 Gennaio 1996
Premio Nonino "Risit d' Âur" a Furio Bianco studioso eminente e appassionato della società rurale friulana che in molte opere di rigorosa ricerca scientifica ha evidenziato le radici di un'identità specifica.

25 Gennaio 1997
Premio Nonino "Risit d' Âur" ad Alfonso Alessandrini studioso che unisce la conoscenza minuziosa e colta della montagna dei boschi e delle culture alpine a una vocazione saggistica che ne fissa il valore.

31 Gennaio 1998
Con l'edizione del 1998 il Premio Nonino "Risit d' Âur" riprende le motivazioni della sua nascita e ritorna a ribadire i valori millenari della civiltà contadina. Come nel 1975 la Giuria del Premio "Risit d' Âur" è riuscita a imporsi richiamando l'attenzione sui preziosi vitigni autoctoni friulani ottenendo dopo tre anni di lotta l' utorizzazione alla coltura (e oggi sappiamo come i vini prodotti con queste uve siano apprezzati e richiesti a livello internazionale) così ora abbiamo deciso di batterci per far mantenere ma anche prosperare la produzione di quei tesori alimentari che tradizione e qualità della materia prima rendono prezioso patrimonio di civiltà. Per l'edizione 1998 come esempio dei valori ai quali ci richiamiamo la Giuria del "Risit d' Âur" premia Rino Lestuzzi salumaio di Percoto che per la fedeltà alla tradizione per la professionalità artigiana ci propone un prodotto ricco dei rari sapori antichi . Premia anche Lino Turello casaro di Lavariano piccolo paese in Comune di Mortegliano che con grande passione e con la non facile arte casearia sa produrre un formaggio che richiama i sapori e gli odori della nostra infanzia; proprio secondo le stagioni con le caratteristiche delle erbe e dei fieni.

30 Gennaio 1999
Per l'edizione 1999 la Giuria del "Risit d' Âur" premia il pane di Altamura simbolicamente nella persona di Nicola Barile di 85 anni il più vecchio panificatore che rappresenta la tradizione e Nunzio Minivaggi di 26 anni il più giovane che panificando secondo criteri tradizionali e utilizzando un forno a legna ispirato ad antiche tecnologie rappresenta la speranza.

29 Gennaio 2000
Premio Nonino "Risit d' Âur" XXV Anno alle Donne del Vino friulane per l'impegno e la professionalità dedicati con successo al mondo enoico. Nei fatti a tutte le Donne Friulane alla loro intelligenza il sacrificio e la dedizione nel ricordo dei tempi neppure lontani dell'emigrazione.
Concerto della Mahler Chamber Orchestra diretta da Claudio Abbado per i Venticinque Anni del Premio.

27 Gennaio 2001
Quasi a ricomporre l'arcaica Trilogia alimentare che ha cresciuto l'insieme delle culture mediterranee il Premio Nonino "Risit d' Âur" 2001 dopo l'assegnazione nei due anni precedenti al pane e al vino premia con la sua XXVI edizione l'olio purissimo di frantoio l'olio italiano prodotto con metodi e cure tradizionali in ogni Regione dall'Umbria alla Puglia dalla Toscana alla Liguria. Ma è anche un riferimento simbolico alla necessaria armonia tra natura e vita che è possibile recuperare con una pedagogia amorosa qual'è quella praticata e rappresentata dai giovani di Padre Eligio nella Comunità di Cetona.

26 Gennaio 2002
L'Italia gastronomica esalta i suoi momenti cerimoniali con il consumo di dolci di ogni qualità. Tra questi non c'è praticamente Regione italiana che manchi d'un suo Torrone! Da secoli delizia i palati ed è presente di diritto nella bandiera composita dell'identità alimentare della nostra Patria. Chi lo produce con amore e intelligenza artigiana è un benemerito della raffinata conoscenza dolciaria italiana.
Il Premio Nonino "Risit d' Âur" 2002 premia con la sua XXVII edizione il Torrone Italiano simbolicamente rappresentato dal Torrone Nocciolato prodotto con metodi e cure tradizionali da Giovanni Verdese Porta detto "Canelin" nella bottega di Visone-Piemonte.

25 Gennaio 2003
A trent'anni dalla creazione del Monovitigno Nonino il Premio Nonino Risit d' Âur
viene assegnato al "Grappolo di Picolit" quale testimone della rivoluzione effettuata da Giannola e Benito Nonino il 1 dicembre 1973 rivoluzione che ha trasformato la Grappa da Cenerentola a Regina delle Acqueviti.
Il Premio al Grappolo del Picolit sarà simbolicamente consegnato a Resi Perusini nipote di quel Giacomo Perusini titolare nel primo 900 della cattedra ambulante provinciale dell'agricoltura di Udine che nei suoi vigneti di Rocca Bernarda realizzò un secolo fa il recupero di questa varietà d'uva alla storia enologica del Friuli.

31 Gennaio 2004
Il Premio Nonino Risit d' Âur giunto alla XXIX edizione per ribadire i valori millenari della Civiltà Contadina si pone a fianco di quelle persone che intendono lottare per la salvaguardia dei tesori alimentari che si vorrebbero anonimamente uniformare.
Per questa edizione premia in modo simbolico e provocatorio contro il sopravvento delle manipolazioni genetiche il pomodoro ancestrale che richiama i sapori e gli odori della nostra infanzia che fiorisce da una semenza tramandata da generazioni da madre in figlia da suocera a nuora simbolicamente rappresentato dal Pomodoro di Marianna Cavallo.