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UNIVERSITà - ASSOENOLOGI - GANIMEDE
"Gas tecnici in macerazione: esperienze su uve bianche e rosse"

 Convegno al Centro di Cormòns

     In occasione del convegno "Gas tecnici in macerazione: esperienze su uve bianche e rosse" organizzato dall'Università degli Studi di Udine - Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia in collaborazione con l'Associazione Enologi Enotecnici Italiani–Sezione Friuli Venezia Giulia e con la Ganimede Srl il 24 febbraio scorso il prof. Michel Feuillat dell'Università della Borgogna Dijon/France ha presentato i risultati comparativi ottenuti durante la vendemmia 2004 lavorando uve di Pinot Noir con 3 diversi tipi di vinificatori: Metodo Ganimede sistema a cascata e follatura con pistoni. Di seguito riportiamo il resoconto dei lavori.

PREMESSA.
     Il prof. Michel Feuillat ha esposto le caratteristiche del Pinot Noir di Borgogna le diverse tecniche di lavorazione adottate attualmente in Borgogna ed infine ha presentato i risultati comparativi ottenuti durante la vendemmia 2004 lavorando uve di Pinot Noir con 3 diversi tipi di vinificatori: Metodo Ganimede sistema a cascata e follatura con pistoni.
     Il prof. Michel Feuillat si è soffermato a spiegare una tecnica attualmente utilizzata in Francia: la macerazione prefermentativa a freddo.
     "Una tecnica che applichiamo adesso in Borgogna è la macerazione prefermentativa a freddo (10-12°C) per favorire essenzialmente l'aspetto aromatico seguita da una fermentazione con aumento della temperatura.
     I primi 4 giorni di macerazione a bassa temperatura a 10-12°C consentono di esaltare le caratteristiche aromatiche del prodotto. Successivamente si lascia decorrere il processo da solo. La temperatura aumenta anche per effetto della fermentazione e in questa fase viene quindi favorita l'estrazione degli antociani. Successivamente la temperatura viene gestita per evitare eccessivi innalzamenti termici ed infine nell'ultima fase (sui 28-30°C circa) avviene l'estrazione di tannini (anche per l'effetto dell'alcol) che comporta anche la stabilizzazione degli antociani estratti nella prima fase." SPERIMENTAZIONE.

"Cantina Cooperativa Vignerons di Buxy" e "Château de Santenay"
     In entrambe le cantine la sperimentazione è stata condotta in modo analogo utilizzando per i diversi vinificatori (Metodo Ganimede sistema a cascata sistema a follatura) la stessa materia prima.
     Presso la "Cantina Cooperativa Vignerons di Buxy" è stata fatta una macerazione prefermentativa a freddo a 15°C per 3 giorni con inertizzazione con CO2 10 g/hl di lieviti e 1 g/hl di enzima.
     Nel caso del Metodo Ganimede sono state programmate aperture dei bypass ogni 3 ore mentre per il sistema a follatura 2 follature al giorno per 4 giorni e poi 1 follatura al giorno.
     Presso lo "Château de Santenay" analoga la conduzione della macerazione prefermentativa a freddo. Poi riscaldamento a 20 gradi e inizio fermentazione.

RISULTATI COMPARATIVI.
     "Alla svinatura la parte organolettica è a favore del Metodo Ganimede con aromi più fruttati vini più aromatici e soprattutto tannini più morbidi.
     I vini ottenuti con il Metodo Ganimede sono nel complesso più morbidi più apprezzati dai degustatori e quindi meno grossolani meno grezzi rispetto al sistema con follatore.
     Con il Metodo Ganimede si ottengono Pinot Noir più aromatici con aromi di frutta fresca frutti rossi (fragola cassis) e soprattutto tannini più rotondi morbidi e molto meno aggressivi.
La differenza rilevata può essere spiegata anche con il fatto che con il Metodo Ganimede è facile la separazione dei vinaccioli."
     Dopo la fermentazione malolattica l'intensità colorante del Metodo Ganimede è un pò più alta rispetto al testimone e la tonalità più bassa quindi rosso più vivo. Ci sono comunque meno antociani e meno tannini nel vino Metodo Ganimede (spiegabile anche per la diversa temperatura di fermentazione: in Ganimede è stata di 24°C mentre nel testimone di 28°C). Ideale è arrivare a 28-30°.
     L'indice di gelatina che indica l'astringenza dei vini è significativamente più bassa nel Metodo Ganimede a conferma di un vino meno aggressivo.
     Un altro parametro analitico importante a favore di Ganimede è l'indice di etanolo che rappresenta i tannini legati a sali e polisaccaridi e quindi prodotti più morbidi e meno aggressivi.
     In sostanza con Ganimede c'è una struttura fenolica minore ma accompagnata da una tonalità più viva di colore. Sono maggiormente presenti gli aromi di piccoli frutti rossi e i tannini sono più morbidi e vellutati. Queste differenze apprezzabili subito dopo la svinatura e dopo la fermentazione malolattica permangono allo stesso livello di significatività anche dopo 3 mesi di affinamento in fusti." SPERIMENTAZIONE.

 RELAZIONI COMPLETE IN FORMATO PDF

CF/GO/ 29 marzo 2005