Nell'ambito
della recente manifestazione ROSAZZO DA ROSA tenutasi all'Abbazia
di Rosazzo una interessante sessione è stata dedicata all'analisi
organolettica dei vini ed agli abbinamenti.
Ha introdotto e coordinato i lavori il presidente
di TERRITORIA NORD-EST
dott. Giorgio Colutta
anche nella sua veste di
assessore all'agricoltura di Manzano.
Davanti ad un foltissimo pubblico di addetti ai
lavori ma anche di appassionati ed hobbysti enogastronomici il dr. Claudio
Fabbro
agronomo ed enologo
ha sviluppato la sua relazione centrata
in
particolare
sui vitigni aromatici presenti in Friuli.
Fabbro ha ricordato che l'influenza di una cultura
mitteleuropea
prima ancora di quella francese
ha portato a cavallo fra
l' 800 ed il ' 900 ad una consistente introduzione di varietà aromatiche
fra cui il Traminer (Gewurztraminer) il Riesling renano ed italico
il
Sylvaner verde
i Moscati bianco
giallo e rosa
il Muller Thurgau ed
altri ancora.
Gran parte di queste varietà è stata sostituita
negli ultimi vent'anni con vitigni francesi o autoctoni.
"Rosa
zenzero
timo
frutti di bosco: sono
centinaia gli aromi del vino. Ma imparare a conoscerli e a riconoscerli
-ha esordito Fabbro- non è molto facile e per farlo bisogna essere guidati
da un "analista sensoriale"
da un bravo enologo o sommelier o
al limite
delegare alla strumentazione ("gascromatografo" ) l'onere di scavare nel
cuore del vino vivisezionandolo.
Entrando
nel tema legato alla rosa e collegando più in particolare tale fiore ad un
vitigno
e cioè il Traminer
secondo il relatore "ciò che noi
chiamiamo 'profumo di rosa' ha origine in realtà da diverse sostanze
volatili odorose di cui la principale si chiama
appunto
acetato di
feniletile. Però per convenzione
non si usano i nomi delle sostanze che
danno profumi (o cattivi odori) a tutto ciò che ci circonda ma le
appelliamo con i nomi delle cose a cui sono 'attaccate'. Così la rosa ha
l'acetato di feniletile
la ciliegia ha la benzaldeide cianidrica
la
canfora l'ossido di linalolo e così via.
Per questo
quando un vino profuma di rosa
noi diremo appunto
profumo di
rosa e non d'acetato di feniletile. Nel vino si trovano moltissime delle
sostanze volatili che danno il profumo a tutto ciò che ci circonda. Dai
frutti ai fiori
dai vegetali agli animali
ai cibi. Ma una rosa odora
solamente di rosa
mentre nel vino troviamo moltissimi aromi tutti assieme
(se ne sono conta ti più di cinquecento) fusi e mescolati con l'alcol
sostanza volatile per antonomasia.
"Se noi prendiamo una rosa
le stacchiamo i petali
e li schiacciamo facendone una poltiglia
il loro profumo migliora
diventa più complesso. Nel vino accade la stessa cosa: le uve profumano
solo di uva
ma se vengono schiacciate
ridotte in poltiglia
in altre
parole vinificate
migliorano nettamente il loro profumo
assumendone
anche altri. Non a caso gli aromi del vino si dividono in tre grandi
gruppi: primari
che derivano dall'uva; secondari
derivanti dai processi
di fermentazione; terziari
che si sviluppano nell'invecchiamento".
Fabbro ha anche ricordato l'influenza del terreno
e del microclima
oltre che della "selezione clonale" del vivaista
nel
determinare aromi più o meno accentuati.
Esistono
infatti aree della bassa friulana in cui l'aroma dominante del Traminer
ricorda molto di più il petalo della viola anzichè quello della rosa.
"Ed a parità di vitigno e clone -ha concluso
Fabbro- un Traminer coltivato su marne ed arenarie ("ponka") del Collio è
decisamente diverso da uno dell'Aquileiese".
Ne è seguito un piacevole dibattito con le
conclusioni tratte dal sindaco di Manzano
Macorig
ed una prova pratica
d'abbinamento fra due Traminer (Ca' Tullio di Aquileia e Sturm di Zegla di
Cormòns ) con un risotto con petali di rosa e mandorle ed
a seguire
petali di rosa in pastella su crostino misto (ricotta con miele
aromatizzato alle rose) per concludere
appunto
con un dolce pure a base
di rose.
CF//Rosazzo
Manzano
20 maggio 2005