Cividale-Dolegna
20 agosto 2005
VINI FRIULANI & ANTICHI ROMANI
Se è vero
come taluni esperti e vari vignaioli ipotizzano
che il buon
vino sta nella botte piccola
ecco spiegato perché gli antichi Romani
facessero largo uso di anfore della più svariata capacità
da molti
ettolitri (pur senza per questo raggiungere le notevoli dimensioni dei
vasi di terracotta georgiani in cui oggi vengono custoditi
tra l'altro
alcune delle preziose Ribolle di Oslavia
Collio Goriziano) a più
piccole
antesignane della damigiana e della bottiglia di vetro.
Ma nei secoli questi vasi vinari vennero
per motivi di praticità
leggerezza
cessioni aromatiche e dintorni
di fatto soppiantate dal legno
(rovere di Slavonia e francese
in grandi
medie botti per finire con il
tonneau e la barrique da 225 litri
oggi inflazionata alquanto). Eppure
c'è ancora chi ama rivisitare le proprie radici.
Ad esempio è proprio a decine di anfore di
suggestiva conformazione e piccola dimensione
nella cantina di
famiglia posta alla base della strada che da Cividale porta a Castelmonte
che l'enologo Giovanni Crosato e la moglie Lucia Galasso hanno affidato i
loro vini migliori per affinarli al riparo della luce e di sbalzi termici.
Molto attento agli aspetti storici dell'agricoltura
ben illustrati da Columella
Strabone
Plinio Il Vecchio ed altri
Crosato
tecnico veneto di vaglia
è intimamente legato alla viticoltura
delle colline ed in particolare a quella di Dolegna del Collio. Fu
infatti in questa Città del vino che iniziò la sua attività agli inizi
degli anni ' 70
per divenirne poi sindaco – è lo è tuttora- per
ben tre mandati.
Nelle pieghe del suo impegno professionale e pubblico
Crosato non si nega ad altre passioni
fra cui la collaborazione
a vario
titolo
in rievocazioni storiche e manifestazioni tradizionali e culturali
fra cui l'importante PALIO di SAN DONATO in Cividale.
Ed è stato proprio in questo ultimo recente
appuntamento che il Presidente della Sezione Coldiretti di Dolegna
dott.
Stefano Bernardis
pure molto vicino all'organizzazione di tali eventi
storici
ha voluto far visita alle cantine del suo "primo cittadino" per
toccare con mano tali tecniche d'affinamento che rifiutano
l'omologazione dei gusti e puntano -seppur fra critiche
ironie e
polemiche da parte degli enologi più ispirati alle moderne tecnologie-
ad un prodotto diverso
secondo natura
frutto di una filosofia che
comunque incuriosisce ed affascina
come tutti i ricorsi storici...
claudiofabbro@tin.it
nella foto di claudio fabbro
da sx. GIOVANNI
CROSATO e STEFANO BERNARDIS nei costumi della rievocazione storica
cividalese del PALIO di SAN DONATO.
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