AGRONOMI: QUAGLIA PRESIDENTE
Diversi giovani professionisti nel nuovo Consiglio dell'Ordine
L'Ordine
dei dottori agronomi e dei dottori Forestali delle province di Gorizia e
Trieste ha rinnovato con le elezioni tenutesi a cavallo tra i mesi di
settembre ed ottobre il proprio Consiglio direttivo. Dall'esito delle urne
che ha visto una ottima percentuale di votanti (64%)
sono stati eletti:
Giancarlo Quaglia che ricoprirà la carica di Presidente
Silvio Pitacco
Vicepresidente
Paolo Parmegiani con l'incarico di tesoriere
Cristina
Colla con quello di segretario. Completano il Consiglio i dottori Giovanni
Bigot
Anna Spezzigu ed Orietta Cosolo. Il presidente Giancarlo Quaglia
viene ad assumere tale carica per il terzo mandato consecutivo.
Udinese di nascita
goriziano d'adozione
laureato in scienze forestali presso l'università di Padova
sposato con
tre figli il dott. Quaglia vive e lavora a Gorizia dove svolge la libera
professione: In passato ha lavorato presso la regione del veneto come
Funzionario dei servizi forestali regionali in qualità di capoufficio
dell'Ufficio miglioramenti fondiari ed attività silvopastorali della
provincia di Vicenza.
Nella prima seduta del nuovo consiglio che rimarrà in
carica per il prossimo quadriennio
il presidente ha illustrato le linee
che impronteranno l'azione del nuovo direttivo. In particolare saranno
oggetto di particolare cura gli aggiornamenti professionali per
ottimizzare le conoscenze degli iscritti nel settore delle trasformazioni
agricole e territoriali e rendere ai cittadini un servizio sempre più
confacente
alle nuove esigenze sociali della sicurezza ambientale sia che si parli di
prodotto alimentare che di tutela dei sistemi agroforestali o del
paesaggio. Il dottore agronomo è un esperto di ambiente ma spesso tale
qualifica non viene tenuta nel debito conto anche dalle realtà
istituzionali nonostante il curriculum degli studi e le competenze
conferite dalla legge siano sufficientemente esaustive. Ne consegue che
anche nei rapporti istituzionali l'ordine dovrà svolgere una necessaria
opera di informazione sulla figura dell'agronomo e del dottore forestale e
vigilare a tutela della professione per evitare che lo scarso numero di
professionisti agronomi rispetto ad altre categorie
ma soprattutto
l'ignoranza sulle svariate competenze dell'agronomo si traduca in forme di
esclusione dei nostri giovani laureati da attività professionali in loco e
conseguente loro emigrazione verso altre realtà più recettive. Rimane
sempre alta la richiesta di laureati agronomi per i programmi mondiali di
sviluppo ma tale emigrazione di cervelli nelle più svariate parti del
globo costituisce un sicuro impoverimento culturale della società locale.
Gorizia 13 ottobre 2005
claudiofabbro@tin.it 335 6186627
nelle foto
il dr. Giancarlo QUAGLIA e vari agronomi (archivio c.fabbro)
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