PROSIT!
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Iniziativa a cura del Grupppo archeologico aquileiese alla Biblioteca statale isontina Libro sul vino in regione Presentato "Prosit!"
un volume su storia ed enologia.
Il Gruppo archeologico aquileiese ha presentato recentemente
nella sala conferenze della Biblioteca statale isontina di Gorizia
il volume "Prosit!"
"Excursus storico-archeologico su produzione e uso del vino in Aquileia
e in Friuli Venezia Giulia tra antichità e Medioevo".
Il volume riunisce le relazioni presentate nel Convegno nazionale tenutosi in Aquileia il 18.12.2004.
A disquisire sul "brindisi preistorico" aquileiese e friulano sono intervenuti il professor Angelo Vianello
preside della facoltà di Agraria dellUniversità di Udine
il professor Enrico Peterlunger
docente di Viticoltura
presso la stessa facoltà
e il professor Arnaldo Marcone
docente di storia romana al dipartimento di Storia e tutela
dei beni culturali dellUniversità di Udine. Presenti anche il giornalista ed enologo Claudio Fabbro
che
ha introdotto la serata
e Marie Jo Wicki
presidente del Gruppo archeologico aquileiese.
Il tema ha richiamato
un folto pubblico
composto sia di operatori del settore
tra cui illustri enologi e agronomi della regione
sia
di produttori
studenti universitari e semplici amanti del "buon bicchiere". «In effetti - ha affermato Fabbro
in apertura - l'argomento è talmente vasto e interessante che meriterebbe un seminario di un'intera giornata».
I relatori hanno spaziato dalla "paleobotanica"
ovvero lo studio della pianta antenata dell'attuale &vitis vinifera"
all'"archeologia viticola"
illustrando i reperti archeologici rinvenuti proprio nell'area aquileiese
fino
all'aspetto storico della viticoltura.
Il tutto è ampliamente e magistralmente contenuto nel volume "Prosit!"
un insieme di saggi scritti da altrettanto importanti studiosi ed esponenti universitari provenienti anche da
fuori regione. «Anche se l'introduzione della vite nel Friuli Venezia Giulia è avvenuta già molti secoli prima
di Cristo a opera degli eneti - spiega Fabbro nell'introduzione - in realtà è soprattutto sotto il dominio di
Roma che la vite ebbe notevole espansione. Il Senato romano - continua Fabbro -
come narra Tito Livio
inviò
ad Aquileia una colonia
allo scopo di diffondere la viticoltura e la cittadina divenne uno dei massimi empori
vitivinicoli
anello di congiunzione dei mercati».
La fondazione di Aquileia risale al 181 avanti Cristo.
«Il problema di fondo - scrive Alviano Scarel del Gruppo archeologico aquileiese -
mai sufficientemente
chiarito per evidente mancanza di documentazione
è quello di riuscire a capire quanto per Aquileia
intesa nella sua più vasta accezione territoriale
fosse importante il ruolo della produzione e quanto
invece quello della commercializzazione». Un'ampia discussione è appunto dedicata allo studio delle anfore
i recipienti usati dai romani per conservare e commercializzare il vino
i cui reperti archeologici sono stati
ritrovati in numero molto numeroso nel territorio aquileiese
mentre le botti erano sconosciute al popolo romano
che le vide per la prima volta al suo arrivo in queste zone.
Questi e altri i temi trattati nel libro
che
anche a detta dei relatori
«per la qualità e la serietà dei contributi sia scritti sia iconografici è destinato
a durare nella storia degli studi del settore». Alla fine della serata
il Gruppo archeologico aquileiese ha
invitato i presenti a una degustazione all' Enoteca 1628 di Piazza Vittoria in Gorizia . "Prosit!"
dalla teoria
alla pratica.
Fabbro Claudio
Aquileia 18/12/04
INFO: GRUPPO ARCHEOLOGICO AQUILEIESE 33051 AQUILEIA (UD) Via Roma Tel./Fax. 0431-919137
Presidente: Marie Jo Wincki - mail:
mjwicki@yahoo.it
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