eventi

IL FRIULI AUTOCTONO ALLA
40ˆ Douja d'Or di Asti


Un appuntamento con il vino di qualità un anniversario con la storia dell'enologia italiana: la 40ˆ edizione della Douja d'Or è stata inaugurata ad Asti lo scorso 8 settembre.
Nella splendida cornice del Palazzo del Collegio per una settimana si sono alternati eventi legati alla cultura del bere alla produzione vinicola e alle eccellenze del territorio.
Protagoniste assolute della Douja sono state le circa 1000 etichette selezionate da tutta Italia che hanno ricevuto l'Oscar della Douja e il bollino nazionale una garanzia di qualità e innovazione enologica. Oltre alla carrellata di degustazioni la Douja d'Or ha previsto una serie di appuntamenti con la cultura e l'arte dell'enologia. Fra questi: i "Piatti d'Autore' una serie di rendez-vous i con i più rinomati chef dell'area astigiana all'insegna del binomio vincente tra cucina e vini d'eccellenza la "Cioccolata del Conte" evento dedicato all'alchimia tra vino cioccolato e letteratura "Scacco con Bacco" una serie di partite a scacchi dove le pedine sostituite da bottiglie magnum non si mangiano ma si bevono.
Palazzo Ottolenghi ha ospitato una rassegna dedicata alla Barbera la produzione simbolo del territorio.

Pucciarelli e Fabbro (da sinistra)
Pucciarelli e Fabbro (da sinistra)


Nell'ambito della manifestazione presso il padiglione di Via Goltieri in programma vari incontri pomeridiani e serali di assaggio.
L'edizione 2006 della Douja ha riservato proprio al Friuli V.G. l'onore di aprire le danze nell'ambito di una serata a tema: "Friuli Venezia Giulia: una Regione da scoprire. Oca trota e pitina in abbinamento a vini antichi".
L'evento è stato curato da Turismo FVG in collaborazione con l'ONAV.

Alessandria
Pucciarelli
Rivella e Fabbro (da destra)
Alessandria Pucciarelli Rivella e Fabbro (da destra)

Bepi PUCCIARELLI giornalista enogastronomo e responsabile per la promozione agroalimentare di Turismo FVG ha illustrato ad un centinaio di addetti ai lavori - sommeliers assaggiatori ONAV (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) ristoratori giornalisti di settore - aspetti curiosi e meno noti di tutta una serie di "sapori da salvare" derivanti da tradizioni rurali rivisitate ricette recuperate da vecchi archivi e riproposte nelle trattorie friulane quale momento qualificante e controcorrente in contrapposizione al dilagante e globalizzato "fast food".
Claudio FABBRO agronomo ed enologo ha trattato il suggestivo argomento legato ai vitigni autoctoni guidando la degustazione di tipologie poco note a livello nazionale ma estremamente apprezzate dai presenti.
Ci riferiamo alla Malvasia istriana d'Annia alla Vitovska ed al Terrano del Carso al Pignolo ed al Tazzelenghe dei Colli orientali del Friuli proposti in originale abbinamento con assaggi dei "sapori dimenticati".
Piacevole e vivace il dibattito introdotto e moderato dal direttore dell'ONAV Michele Alessandria e conclusioni tratte dal presidente nazionale dell'organizzazione Bruno Rivella che ha avuto parole d'elogio per quanto di buono si sta facendo nel "Vigneto Friuli" laboratorio di frontiera unico nel suo genere per l'eterogeneità di un'offerta vitivinicola ed enogastronomica con realtà autoctone transalpine e mitteleuropee complementari e non conflittuali.
Rivella ha anche rimarcato come in Friuli l'ONAV abbia radici molto lontane per merito del compianto maestro assaggiatore Marcellino Pillon (anni '60) e rivitalizzato alla fine degli anni '90 dal delegato Goriziano agronomo Bruno Fortunato e poi consolidatosi anche nelle altre province.