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Picolit : dalla DOC alla DOCG

Il progetto che ha portato alla DOCG ha preso le mosse nel 1999, quando il Consorzio, ancora sotto la presidenza di Dario Ermacora, avviò, con la collaborazione dell'Università di Udine, uno studio interdisciplinare sul Picolit (finanziato con i fondi comunitari dell'obiettivo 5B) articolato in tre sottoprogetti affidati a tre diversi dipartimenti dell'ateneo udinese: quello di produzioni vegetali e tecnologie agrarie, quello di biologia ed economia agroindustriale e quello di scienze degli alimenti. A dicembre di quel fatidico 2001 (visto in retrospettiva, un anno veramente da ricordare) veniva presentata ai soci la prima bozza di disciplinare.
In estrema sintesi, l'iter - oltre sette anni - ha portato il Picolit dei Colli Orientali nell'Olimpo del vigneto Italia. Sarebbe più corretto dire che ha certificato l'appartenenza del Picolit a questa ristretta cerchia di grandi vini, perché la sua nobiltà leggendaria era, di fatto, già scritta nella storia.
In data 8 aprile 2006 la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ha pubblicato il decreto del 30 marzo 2006 con il quale il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) del vino «Colli orientali del Friuli Picolit».
Con il medesimo decreto è stato approvato il relativo disciplinare di produzione, che prevede la messa in commercio del Picolit DOCG dopo il 1° di settembre dell'anno successivo a quello di produzione delle uve.
Il primo Picolit che può fregiarsi della DOCG è pertanto quello della vendemmia 2006. Il Consorzio di tutela Colli Orientali del Friuli ha voluto celebrare con un evento ufficiale il momento della prima uscita pubblica di questo "fiore all'occhiello" della vitiviticoltura friulana.
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio cividalese ha voluto inoltre, con l'occasione, ristampare questo volume (la cui prima edizione era stata realizzata in occasione dei trent'anni di fondazione del Consorzio), integrandolo con un capitolo dedicato al Picolit.

Riedizione del Libro con dedica ai Picolit DOCG

"Quando, il 24 marzo 2001, venne presentata la prima edizione di questo volume - realizzato in occasione dei primi trent'anni di attività del Consorzio Colli Orientali del Friuli - sul palcoscenico del teatro Ristori di Cividale c'era, ospite d'onore, "primus inter pares" tra tanti autorevoli personaggi, anche il "nostro" Luigi Veronelli.
Dicendo "nostro" - ha esordito il presidente del Consorzio Pierluigi COMELLI - non si intende certamente - ci mancherebbe - avanzare diritti sull'eredità di questo grande personaggio, che appartiene a tutta la viticoltura italiana, ma sottolineare l'affetto - ricambiato - che Gino portava a questa terra, a questi vigneti, a questi vini. Nel suo contributo a questo volume, Veronelli ricordava il suo primo, indimenticabile incontro (ed il suo innamoramento) con il Picolit.
Era il 1956, oltre cinquant'anni fa. E a distanza di dieci lustri - per la precisione, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 aprile 2006 - al Picolit viene riconosciuto il marchio d'eccellenza, riservato a poche decine tra le migliaia di ottimi vini del nostro paese: la DOCG, Denominazione d'Origine Controllata e Garantita.
All'attuale Consiglio di Amministrazione del Consorzio dei Colli Orientali è sembrato opportuno, in occasione della messa in commercio del primo Picolit DOCG, quello della vendemmia 2006 (il disciplinare prevede che ciò possa avvenire dopo il 1° di settembre dell'anno successivo a quello di produzione delle uve) ristampare questo volume, integrandolo con un capitolo dedicato al "Colli Orientali del Friuli Picolit" (è questa la denominazione ufficiale, che sottolinea una volta di più, se ne fosse bisogno, il legame inscindibile tra vino e territorio).
Siamo sicuri che questa nuova edizione replicherà il successo della prima, andata rapidamente esaurita (e la ristampa è anche una risposta alle richieste che sono pervenute al Consorzio da parte di numerosi soci).
Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all'aggiornamento di quest'opera, raccontando l'affascinante storia del Picolit, "vino da Papi e Imperatori". Ma un ringraziamento sentito e doveroso va anche ai Presidenti del Consorzio che hanno portato avanti il progetto Picolit: Dario Ermacora, Ivana Adami, Adriano Gigante. Il "Colli Orientali del Friuli Picolit" a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita è il risultato di un lavoro di squadra, portato avanti da tutti, nell'arco di quasi un decennio, con il medesimo entusiasmo.
Per il Picolit, e per i vignaioli che lo coltivano e lo producono con passione, la DOCG è un punto di arrivo. Ma deve essere anche - per loro e per tutto il territorio - un importante punto di partenza, verso nuove e sempre più prestigiose affermazioni.
La DOCG ha offerto al Vigneto Friuli ed ai Colli Orientali una realtà di eccezionale prestigio, in grado di competere con i passiti di tutto il mondo. Alla base di tutto questo, oltre alla fissazione di severi limiti produttivi sia per le rese/ettaro (4 ton) che uva/vino (55 % al massimo) ed al raccolto tardivo, una pratica determinante è l'appassimento delle uve, passaggio obbligato per chi punta ad una qualità superiore che arricchimenti e dolcificazioni varie di certo non possono garantire" .

La Bottiglia Consortile dedicata al Picolit DOCG

Con la richiesta al Ministero dell'appellazione DOCG per questo grande vino il Consorzio ha deciso di andare oltre e di iniziare uno studio (finanziato con i fondi della misura M del PSR 2000-2006) per la ricerca storica dei documenti e dei testi al fine di realizzare una Bottiglia che potesse venir utilizzata da tutti i produttori aderenti al Consorzio, inoltre sempre riprendendo i dati storici è stato creato un logo specifico che rappresenta in forma stilizzata il tipico grappolo spargolo del Picolit con la scritta appena al di sopra in una grafia tratta e rielaborata da vecchi documenti.
Questo logo è stato registrato come marchio collettivo ed è utilizzabile dai nostri associati.
La forma della bottiglia che ha un volume di 0,5 L riprende le vecchie bottiglie storiche del Picolit di Rosazzo del 1834 che furono realizzate in vetro soffiato e che attualmente sono gelosamente custodite dal vignaiolo Angelo Butussi di Corno di Rosazzo.
Attualmente ne sono state realizzate già 15.000 pezzi che sono andati completamente "a ruba" entro il mese di novembre contiamo di riprendere la produzione che è stata affidata alla ditta Vetri Speciali, al fine di riuscire a diffondere un'immagine unitaria e di qualità per le aziende associate che la utilizzeranno.

ELENCO GIORNALISTI ADERENTI AL " FORUM PICOLIT "

Cognome Nome Stampa
D'Agata Ian Dir. Int. Wine Academy - Roma
Baudains Richard Decanter
Gatti Roberto winetaste.it
Colombo Lorenzo vinealia.org
Macciò Fiorenzo A. Manzoni & C Spa
Santus Elisabetta RCS Coord. Food
Pelle Alfredo Espresso
Bertoni Giorgio Italia Oggi
Maestri Daniele Bibenda TG 5 - Gusto
Genta Piera Ass. Naz. Stampa Agroali.
Colomba Giulio Vice-pres. Slow Food Friuli Venezia Giulia
Ricciarelli Guido Spirito di Vino
Turchetti Fabio Il Messaggero Roma
Brambilla Valentina Name
Maestrelli Maurizio Vie del Gusto
Stancanelli Maurizio Ex Vinis, Papageno
Ziliani Franco vinoalvino.org
Zaccaria Paolo Gambero Rosso
Gravina Giampaolo Guide l'Espresso
D'Agostino Francesco Cucina & Vini
Falcone Francesco Enogea
Larner Monica Wine Enthusiast
Scholes Eleonora Wine Journalist
Eder Christian Vinum
McCombie Peter
Burtschy Bernard Revue du Vin de France
Rhee Jaemi Administrateur de l'Association de la Presse du Vin

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