vigneto Friuli

Pinat: evitiamo le divisioni

Alcune prese di posizione sulla questione del Tocai e del Tokaji hanno suscitato una dura reazione da parte del commissario dell'Ersa Pinat. Leggiamo infatti in "Il Messaggero Veneto" del 3 marzo scorso
«La cosa che più mi disgusta di questo paese – ha scritto – e il fatto che quando gioca la nostra nazionale di calcio una buona parte dei compatrioti tifa per la squadra avversaria. Il fatto grave però è che questo pessimo fenomeno si ripete in tanti altri aspetti della nostra convivenza: sociale economica culturale politica eccetera. La problematica riguardante il mantenimento della denominazione del vino Tocai friulano da parte del nostro sistema vitivinicolo regionale ancora una volta rafforza questo mio senso di schifo per tali atteggiamenti».
«Stiamo con immane fatica cercando di trovare una soluzione affinché i nostri produttori di vino possano continuare a mantenere in etichetta il nome del vitigno più tipico della nostra terra. Tutto ciò non soltanto per mantenere in vita un pezzo di storia enoica del Friuli-Venezia Giulia ma nella consapevolezza che per molte aziende e in particolare per il sistema cooperativistico regionale c'è un rischio reale di danni ingentissimi».
«Ebbene – ha sottolineato Pinat – in questo scenario alcuni personaggi che tra l'altro hanno avuto nel passato importanti ruoli nel settore vitivinicolo si ostinano a remare contro proponendo stupidaggini atomiche e dimenticando inoltre gli aspetti più banali della legislazione comunitaria».

«Mi chiedo da imprenditore e tecnico del settore che non per intelligenza particolare ma per fattore di mercato conosce la legislazione vitivinicola di tutti i paesi dove esistono tali attività come è possibile confondere il nome di un vitigno (patrimonio collettivo e quindi di tutti i cittadini) e del relativo vino con una denominazione territoriale».
«Una volta per tutte: le nostre denominazioni non sono Tocai Friulano bensì Collio Aquileia Isonzo Colli Orientali del Friuli eccetera. Questo viene riportato in etichetta sulla bottiglia indicando inoltre a norma di legge il nome del vitigno da cui deriva il vino. Quindi come si può inibire l'utilizzo del nome di un vitigno autonomo e autoctono coltivato nella nostra regione dalla notte dei tempi che dà origine a un vino che racchiude in sé questi valori e che viene esitato sui mercati portando appunto con sé il territorio di provenienza la Doc appunto che è Collio Aquileia eccetera e che nulla ha di omonimo con il prodotto ungherese? Ditemi voi quale consumatore può essere indotto in confusione davanti a due prodotti che nulla hanno in comune?»
«Questi – ha sottolineato Pinat – sarebbero dovuti essere gli argomenti da porre sul tavolo nel 1992; non abbandonare il Tocai friulano al suo destino senza nulla dire e fare sia a livello regionale che nazionale. Tutti devono sapere che non si sono predisposte minime contraddizioni e i legittimi ricorsi con grandissimo stupore questo più volte mi è stato confermato a Bruxelles degli stessi funzionari comunitari. Ricordo ancora che all'epoca la nostra Regione era fortemente rappresentata sia in sedi politiche che tecniche sia a Roma che nella Comunità europea».
«Invito quindi tutti questi personaggi a voler avere almeno un minimo di pudore lasciando lavorare coloro che dopo di loro hanno assunto la responsabilità del comparto a livello regionale senza scaricare su essi i tanti problemi che hanno trovato ancora insoluti compreso il fortissimo antagonismo tra le armi di produzione forse creato ad arte per "galleggiare"».
«Non so come finirà questa vertenza – ha concluso Pinat – ma di una cosa sono certo: faremo di tutto e in tutte le sedi per far sì che il nostro Tocai friulano continui a chiamarsi così e non con dei nomi che evocano paesi asiatici ma ci adopereremo ancora con tutta la forza che abbiamo per far restare la nostra Piccola patria e le nostre genti quel modello di società che ancora oggi tutti ci invidiano. Per realizzare questi obiettivi dobbiamo però tifare tutti assieme per la nostra squadra e non per gli avversari»