Il
ministro Alemanno in difesa del Tocai
Incontro
con il conte Filippo Formentini
I
Conti Michele e Filippo Formentini
Il
ministro alle politiche agricole
Gianni Alemanno
non poteva passare
per la Fiera della forestazione
agricoltura e caccia allestita fino a
lunedì a Trieste
senza stringere la mano del conte Filippo Formentini.
A unirli
infatti
c'è la comune volontà di sostenere e vincere la
battaglia in difesa del Tocai friulano. Nel giorno dell'inaugurazione
della fiera
si è parlato anche dell'ormai decennale questione che
pone in una posizione di seria criticità il futuro del più diffuso
vitigno bianco della nostra regione.
«Durante il cordiale colloquio che ho avuto con il ministro – ha
riferito il conte Formentini in
un' intervista rilascia alla giornalista Luana de Francisco e
riportata nel Messaggero Veneto di Gorizia del 22 settembre -– mi
è stata data garanzia della ferma intenzione del governo di continuare
a difendere la paternità friulana del Tocai contro le pretese
ungheresi. Il ministro ha ribadito il proprio impegno
dichiarando –
sono sue testuali parole – che cercherà di riparare agli errori
grossolani commessi in passato». L'occasione è valsa anche per
consegnare nelle mani di Alemanno una copia autenticata dell'ormai
famoso documento che comprova l'origine friulana del vino Tocai
un
patto dotale del 1632 con cui Aurora Formentini si impegnava a portare
al futuro sposo ungherese
il conte Adam Batthyany
anche “300 vitti
di tocai”.
«Fino a ora
è il più antico documento al mondo ove venga menzionato
il vitigno – ha spiegato il conte Formentini al ministro Alemanno –:
è rimasto custodito nell'archivio della nostra famiglia per secoli e
l'anno scorso lo abbiamo riscoperto e portato all'attenzione dell'opinione
pubblica e delle autorità
allo scopo preciso di farne la chiave di
volta della querelle con l'Ungheria». Forte dell'appoggio
assicurato dal ministro Alemanno
il conte Formentini ha commentato con
rinnovata fiducia le ultime battute della sofferta crociata
sostenuta
da diversi produttori friulani ma non ancora da tutti: «Speriamo – ha
dichiarato – che questo passo in avanti riesca a svegliare le
coscienze di tutti quei produttori e di qualche Consorzio di tutela Doc
che ancora nicchiano. Più numerosi e compatti saremo
maggiori saranno
le possibilità di vedere finalmente conclusa a nostro favore questa
battaglia».
CF
22.9.02