ROBERTO ZIRONI : UN DOCENTE UNIVERSITARIO
CHE STA DANDO MOLTO AL "VIGNETO FRIULI"
di CLAUDIO FABBRO
Recenti sviluppi nello studio della maturita' fenolica
delle uve rosse
Sintesi incontro del 27 maggio 2004
–UNIVERSITA' di UDINE - FACOLTA' AGRARIA-
Centro per la vitivicoltura di Cormòns
CICLO DI INCONTRI : "I GIOVEDI DEL CENTRO"
L'Università
di Udine
in collaborazione con l'ASSOENOLOGI sezione FRIULI-VG e con la
Maselli Misure SpA di Parma
ha organizzato un convegno dedicato alla
presentazione dei recenti traguardi raggiunti nella valutazione dei
polifenoli dell'uva rossa.
La valutazione del potenziale fenolico delle uve rosse
in vigneto e in cantina
è un problema molto sentito e numerosi sono gli
studi che sono stati realizzati. Tuttavia la maggior parte dei lavori
riguarda l'ottimizzazione di sistemi di analisi di laboratorio che sono
applicabili per esclusivi scopi di ricerca e trovano difficilmente
applicazione pratica in cantina.
In occasione del convegno
moderato dal prof.
Roberto Zironi
( responsabile del Centro cormonese) sono stati
presentati alcuni risultati relativi all'utilizzo di sistemi di misura
della riflettanza diffusa per l'analisi dei polifenoli dell'uva in vigneto
e al momento del conferimento cantina.
I dott. Visentini e Maselli
della
Maselli Misure hanno chiarito alcuni concetti base che riguardano le
misure colorimetriche e spettrofotometriche
in particolare è stato
evidenziato che in campioni torbidi la misura della riflettanza diffusa
fornisce molte più informazioni rispetto ad una misura tradizionale di
trasmittanza.
Il prof. Celotti ha dimostrato l'utilità del
nuovo sistema di valutazione in riflettanza della Qualità Fenolica (QF)
Brevetto Internazionale dell'Università di Udine e commercializzato in
esclusiva dalla Maselli Misure. Attualmente questo sistema è l'unico in
grado di fornire
in pochi secondi al conferimento
una valutazione
oggettiva delle classi di qualità fenolica. Questa informazione è
utilizzabile immediatamente per ottimizzare le tecniche di macerazione e
a posteriori
per implementare i sistemi di liquidazione delle uve e i
sistemi di valutazione del territorio (zonazione).
L'enologo Della Vedova ha presentato uno studio
in fase di perfezionamento che permetterà
sempre con l'utilizzo di misure
di riflettanza diffusa
di realizzare in tempi rapidissimi le curve di
maturazione fenolica dei vigneti
analizzando il frullato integrale di un
campione rappresentativo di acini
eliminando quindi tutte le analisi di
laboratorio che prevedono l'impiego di tempo e reagenti.
Infine il dott. Paolo Fiorini
responsabile
tecnico della Cantina di Illasi
ha illustrato i positivi risultati
derivanti dalla pluriennale collaborazione con l'Università con
l'obiettivo principale di lavorare per la qualità della materia prima. Ha
illustrato inoltre i vantaggi ottenuti utilizzando i valori di Qualità
Fenolica al conferimento e il monitoraggio dei polifenoli in vigneto
in
particolare è stata implementata la zonazione preesistente nella Val d'Illasi
e sono state ottimizzate le tecniche di macerazione delle uve grazie alla
selezione della materia prima.
Nell'incontro pertanto è stato messo in rilievo come con
queste tecniche innovative si possa lavorare dal vigneto alla cantina per
migliorare la gestione dei polifenoli in funzione della qualità finale del
vino.
ZIRONI : PROVE A CONFRONTO DI VINIFICAZIONE IN BIANCO IN
IPEROSSIGENAZIONE O IN PROTEZIONE TOTALE DALL'OSSIGENO.
Prof. Roberto Zironi – Università degli
studi di Udine
Particolarmente apprezzata
tra le relazioni
scientifiche presentate ad AGRIEST 2004 di UDINEFIERE la relazione del
prof. ZIRONI
che qui si riassume :
"Nell'ambito
della produzione dei vini bianchi
l'evoluzione tecnologica ha portato ad
una riscoperta degli aromi come fattore di caratterizzazione ed incremento
della tipicità dei vari prodotti. Il vino Prosecco può rappresentare un
esempio di come nuove tecniche di vinificazione permettano di ottenere
notevoli risultati in questo senso. Va messo in evidenza che fra le note
tradizionalmente utilizzate per descrivere l'aroma tipico del Prosecco
un
ruolo importante è dato dalla mela e dal glicine. Si deve anche rilevare
che le note fruttate e floreali si possono ascrivere agli aromi di origine
fermentativa ed in particolare agli esteri acetici degli alcoli superiori
e agli esteri etilici degli acidi grassi. Queste note e questi composti
rivestono un ruolo dominante nei vini giovani non varietali e sono
generalmente destinati a diminuire durante l'invecchiamento del vino. Per
contro sostanze volatili di origine post-fermentativa (esteri lattici
succinati
fenoli volatili) non fanno altro che diminuire la qualità
complessiva di questo vino. Da qui la considerazione che in vini giovani
freschi e poco complessi come il Prosecco è fondamentale la pulizia
dell'aroma e la protezione del vino da ogni via di evoluzione
sia chimica
sia microbiologica. Le ricerche effettuate hanno dimostrato come tale vino
sia molto sensibile ad ogni fattore di invecchiamento in genere ed
all'ossidazione in particolare. Alla luce di questi risultati si possono
pensare dei metodi di vinificazione alternativi rispetto alla
vinificazione in bianco tradizionale
più mirati alla preservazione di un
aroma originario. Questi metodi
già abbondantemente sviluppati su altri
vitigni
sono la vinificazione in riduzione e la vinificazione con
ossigenazione prefermentativa provocata (conosciuta come iperossigenazione).
I risultati hanno confermato che la
vinificazione in ossidazione spinge le reazioni di ossidazione eliminando
dal mezzo tutti i fenoli facilmente ossidabili e stabilizzando il mosto
prima che inizi la fermentazione; l'analisi sensoriale non ha mostrato
in
genere
differenze statisticamente significative fra le tesi in riduzione
e iperossigenazione. I dati hanno pertanto dimostrato una superiorità
delle nuove tecnologie rispetto alla vinificazione tradizionale. Ulteriori
sperimentazioni hanno dimostrato che con l'applicazione della tecnica
tradizionale si verifica un processo ossidativo incompleto perché
dato il
carattere reversibile delle reazioni di ossidazione
si riformano i
polifenoli di partenza
i quali sono fonte di grossa instabilità e creano
la possibilità di un invecchiamento precoce del vino. Per preservare il
prodotto è pertanto necessario o evitare del tutto l'instaurarsi di
reazioni di ossidazione
con la vinificazione in riduzione
o portare fino
alla fine i fenomeni ossidativi mediante l'iperossigenazione".
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