vigneto Friuli

 FRIULI VENEZIA GIULIA
Coordinamento Città del Vino
Prepotto
Accademia dello Schioppettino
di Claudio Fabbro

     Ci occuperemo oggi di un paesino di frontiera da sempre legato all'agricoltura cosiddetta "povera" ed alla viticoltura più legata al "locale" che lanciata al "globale".
Nè potrebbe essere diversamente , trattandosi di realtà ai margini del Friuli dei " grandi numeri", dalle vie di comunicazione, dai grandi flussi turistici .
Se poi pensiamo che fino allo scorso mese di dicembre un confine impopolare, inventato dagli " Alleati" nel 1947 per far piacere a Tito ed alla Yugoslavia aveva fatto di Prepotto quasi un capolinea c'è da meravigliarsi che gli agricoltori ed i vignaioli del luogo abbiano saputo resistere all' emigrazione selvaggia , alla fuga verso il ricco "triangolo della sedia" del Manzanese e verso un posto fisso qualsiasi .
Qui per anni l'allevamento (vacche da latte, suini, avicunicoli vari) familiare ha saputo convivere con il più qualificante mondo della vite e del vino ed è stato proprio il portabandiera "Schioppettino" a calamitare (nei tempi passati ed ora ancor di più) osti intelligenti ed enoturisti curiosi.
Come vedremo in seguito si deve a pochi pionieri se questo grande rosso dal nome simpatico è stato salvato dall' oblio ascendendo, da clandestino (ante 1976) al prestigioso PREMIO RISIT D'AUR dei NONINO che, quell'anno, venne assegnato allo Schioppettino dei viticoltori Rapuzzi (Ronchi di Cialla) .
Altri vignaioli e lo stesso Comune vennero premiati negli anni successivi.

Ci sono voluti ben trent'anni di fatiche per elevarlo dal niente a D.O.C. riservandogli, nel tempo, ben due sottozone (cru): Cialla prima (1995) e poi Prepotto (istruttoria in via di definizione).
Prepotto appartiene alla provincia di Udine e dista una ventina di chilometri da Udine, capoluogo della omonima provincia. Conta meno di 900 abitanti (in tutto o in parte agricoltori, artigiani ecc.) ma ha una superficie di oltre 30 chilometri.
Il territorio del comune risulta compreso tra i 72 e i 719 metri sul livello del mare.

Il Castello di Albana

Ubicato su uno zoccolo roccioso che s'innalza di una cinquantina di metri rispetto al piano stradale, il castello di Albana, è l'ultima costruzione dell'abitato situata sulla direttrice per Podresca.
 Le prime notizie certe risalgono al 1185 quando un certo Pertoldo di Albana lascia i suoi beni alla  Chiesa di Santa Maria di Cividale. Questa donazione è causa di un ennesimo conflitto fra il Capitolo di Cividale e Dietrich da Sacile ministeriale del Patriarca di Aquileia Ulrico II°. Le lotte fra Nobili patriarcali violenti e prevaricatori e comunità religiose, erano all'ordine del giorno. In seguito il castello ed il relativo borgo diventa feudo del Conte di Gorizia e come tale vi rimarrà fino al 1797 anno dell'invasione napoleonica.
Al sorgere del terzo millennio l'attuale proprietà intende impegnarsi in una radicale ristrutturazione e recupero del fabbricato .
E' prevedibile che entro breve tempo il maniero ritorni al suo antico splendore. 
Per saperne di più :
www.prepotto.com

LO SHIOPPETTINO DI CIALLA...

Cialla è una piccola valle racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici, nella zona d.o.c. Colli Orientali del Friuli e ufficialmente riconosciuta
- con Decreto Ministeriale del 30.10.95 cru CIALLA per la coltivazione di soli vitigni autoctoni friulani (bianchi: Verduzzo, Picolit e Ribolla Gialla; neri: Refosco dal Peduncolo
rosso ed, ovviamente, Schioppettino) e produzione di vini d'invecchiamento.
Cialla è rimasta intatta perchè un po' fuori dal mondo com'era in antico quando fu chiamata Cela. Cela, nella lingua slava del posto, significa "Riviera"; il nome le fu dato proprio perchè godeva di un microclima così esclusivo e felice che ancor'oggi vi cresce l'ulivo.
I ripidi terrazzamenti, ricavati nel giro delle colline in esposizione ottimale per la coltivazione della vite, risalgono ai tempi del Patriarcato d'Aquileia e della Repubblica di Venezia e secondo radicata tradizione popolare, furono creati da prigionieri turchi.
A conferma che già allora i vini di Cialla erano apprezzati, esistono documenti risalenti al 1496 che attestano come l'Onorevole Capitolo di Cividale se ne approvvigionasse ogni anno.
Nel 1970 è risorta qui ? per la passione di Paolo e Dina Rapuzzi e oggi con la continuità dei figli Pierpaolo e Ivan ? un'azienda agricola, a conduzione familiare, tesa a valorizzare vitigni di antica origine friulana secondo una filosofia mirata ad una selezionata produzione di vini di altissima qualità.
Nel 1976 Paolo e Dina ottennero il prestigioso premio Risit d Aur per aver salvato il vitigno Schioppettino dalla scomparsa.
L'elevazione dei vini in barriques con una dosatura personalizzata di legni (roveri francesi) e tostature delle doghe, pone i Ronchi di Cialla tra i primissimi in Italia ed i primi in assoluto per i vini bianchi (1977), ad aver adottato questo antico procedimento di affinamento naturale del vino.

(nella foto: da destra Paolo e Dina Rapuzzi, con l'enologo Orfeo Salvador, Giannola Nonino e Giorgio Venier Romano)

www.ronchidicialla.com info@ronchidiciall.it

RISIT D'AUR
albo d'oro della civiltà rurale


Il premio Nonino Risit d' Aur è nato nel '76 e ha un ricco albo d'oro che qui sommariamente ricordiamo, limitatamente a Schioppettino ( ed ad altri autoctoni, eventi e personaggi , partners dello stesso nelle edizioni in cui , da clandestino, divenne protagonista.
Nel '75 ricercando vinacce degli antichi vitigni autoctoni friulani i Nonino scoprono che i più rappresentativi (Ribolla, Schioppettino ,Tazzelenghe e Pignolo) sono in via di estinzione essendone vietata la coltivazione e il 29 novembre con lo scopo di farli ufficialmente riconoscere dagli organi nazionali e comunitari nasce il Premio Nonino Risit d'Aur da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni anche se di proporzioni limitate

  • 1976 : Prima edizione a Dina e Paolo Rapuzzi - azienda Ronchi di Cialla di Prepotto per l'impianto di Schioppettino.
  • ( Riconoscimenti a: Azienda Conti Florio di Buttrio per il Tazzelenghe Conti Trento di Dolegnano per lo Schioppettino e il Pignolo. Premio a Guido Poggi per l'ampelografia sui vitigni autoctoni friulani e a Angelo Nascig per la ricerca sugli stessi vitigni).
  • 1979 : Maria Rieppi di Prepotto per l'impianto di Schioppettino.
  • 1981 : Comune di Prepotto per il vitigno Schioppettino.
  • 1982 : Paolino Marinig di Prepotto per l'impianto di Schioppettino.

1910: LO SCHIOPPETTINO DEI RIEPPI

In occasione delle nozze Rieppi-Caucig ( 1910 ) fu pubblicato un documento del 1282 secondo il quale già allora la conca Albana-Prepotto era in gran parte vitata.
E dalle relazioni dei Provveditori alla repubblica Veneta in Cividale risulta che risorsa principale del territorio fu proprio l'esportazione del vino in Austria per la strada di Pulfero; quando questa venne inibita il paese cadde in preda a " gravissima crisi economica".
Famiglia importante, i Rieppi.
Scriveva il Filiputti, wine maker & writer in Vini e Liquori, n. 63, marzo 1978: "Il Friuli ha ritrovato, dopo la morte della contessa Perugini Antonini, la sua vignaiuola, la Signora Maria, discendente di quella Famiglia Rieppi cui è legata quasi tutta la fama e la storia del vino Schioppettino.
I Rieppi sono di Albana, una conca protetta dai venti, che si apre appena fuori Prepotto, poco distante da Cividale.
Quella conca è da sempre considerata culla per lo Schioppettino , cru di eccellenza.
Nonna Maria ti parla del suo Schioppettino con la precisione di un tecnico. Luigi Rieppi, fratello di suo marito, tentò di portare tale vitigno a Buttrio ; non ebbe risultati positivi : ci vuole proprio Albana, concluse.
Lei va ancora personalmente a vendemmiare, sceglie le uve...travasa, attacca etichette...".

Fu così che Maria Rieppi si meritò il RISIT D' AUR 1979, proprio per i suoi impianti di Schioppettino.
Il suo messaggio ed insegnamento , ma soprattutto il suo innato ottimismo ed entusiasmo, vennero raccolti dal figlio Giorgio , medico affermato, e dalla nuora Paola Musco.
Fu proprio Paola, signora di grande cultura e raffinatezza, che rilanciò ulteriormente l'azienda dagli anni '80 in poi , contribuendo a rivitalizzare il territorio , lo Schioppettino ed altri vitigni autoctoni, quali Ribolla gialla e Tazzelenghe.
In tempi recenti i Rieppi hanno trovato nel giovane Lino Casella , tecnico pratico di provata serietà, la persona giusta cui passare il testimone per operare quel rinnovamento che le nuove esigenze della produzione e del mercato imponevano.
Leggenda, storia , professionalità ed un ricambio generazionale armonico garantiranno la perpetuazione di questa meravigliosa realtà friulana.

Nella foto: I Rieppi con Lino Casella

Info: www.aziendarieppi.com;info@aziendarieppi.com;lino.casella@libero.it

LO SCHIOPPETTINO DA MARIO

Una sosta d'obbligo, a Prepotto, è quella che l'enoturista riserva ben volentieri all'ENOTECA dello SCHIOPPETTINO.
Dopo papà Mario (Grassi), oste carismatico, la gestione è ora saldamente affidata al figlio Marco ed alla moglie Gioia (Buiatti), con cui collaborano il giovane figlio Giacomo e la sua graziosissima Anna.
Un poker di protagonisti motivati, seri, vulcanici.

Chiediamo a Marco cosa ne pensa di Prepotto, dello Schioppettino e, perchè no, anche di raccontarci qualcosa della Enoteca di famiglia.

" L'origine del nome – esordisce Marco - è POKALCA ( in lingua slovena si pronuncia Pocalza..).
L'uva è stata poi così denominata per i suoi acini ovali, duri e resistenti allo schiacciamento. Il vitigno trovò il suo habitat ideale all'uscita della strettissima valle del Judrio. Nei secoli scorsi cresceva spontaneo, in ogni luogo, con pergole che coprivano i cortili, vicino alle case o sui pendii delle colline, in particolare nelle località di Albana, Prepotto, Collobrida (ora slovena) e Mernico. In queste zone il terreno è molto marnoso e ha un colore rosso cupo. Le località sono particolarmente ventilate, non ristagnano rugiade e tanto meno nebbie: per questo motivo le viti in passato non hanno mai richiesto trattamenti anticrittogamici.
Questi oggi sono eseguiti, ma in maniera molto ridotta. La maturazione è piuttosto tardiva. Alcuni viticoltori ricavano un vino robusto, che si accompagna con selvaggina o piatti di carne.
Purtroppo negli anni Venti e Trenta si manifestò la richiesta di altri vini, come Merlot e Tocai, che si ritennero più remunerativi. Per questo si estirparono queste viti secolari per far posto a nuovi vitigni...Ribolla Nera è un vino nato povero, divenuto nobile quando lo si è scoperto raro, e perciò prezioso.
E' chiamato Schioppettino dalle caratteristiche della buccia dell'acino, così piena e tesa da "schioppettare" in bocca ".

La Trattoria da Mario a Prepotto ne è il "santuario" che ne perpetua la degustazione guidata; in un ambiente casareccio, di monacale semplicità, ma caldo per la gentilezza del servizio e la professionalità enologica del conduttore. Questa trattoria-enoteca celebra una volta l'anno (a cavallo fra aprile e maggio) la rassegna dello Schioppettino, vino unico ma declinato in modo diverso a seconda della sensibilità dei suoi produttori; e lo sposa a menù "sontuosamente" semplici.

Marco ci illustra le caratteristiche dello Schioppettino

"Bellissimo colore rosso rubino, pulito, invitante.
Al naso: frutta e bacca rossa matura che si fonde e si confonde con sentori di vaniglia, di fieno e di muschio.
Roteandolo nel bicchiere il vino si sviluppa ancora in armonia e complessità.
In bocca è asciutto, caldo e di ottima persistenza aromatica.
Ha colore rosso rubino granato con sfumature viola.
Il profumo ricorda la mora selvatica, il lampone, il mirtillo. Sapore asciutto, fresco, di buona struttura.
Carattere deciso, pieno, vellutato.
Di buona alcolicità, si consiglia di berlo
alla temperatura di 18°C. Il colore è rubino intenso, appannato appena da un riflesso violaceo.
Profumato, morbido e di buona struttura, equilibrato, è un vino da amatori".

...ED ALCUNE CURIOSITÀ

lo Schioppettino è il prodotto della fermentazione della Ribolla Nera, e deve il suo nome allo 'schioppettare' - appunto - degli acini dalla stessa buccia, durante la fermentazione.

è un vino che arrivava alla corte imperiale d'Austria, trasportato in botti di rovere, sigillato dopo che i Magnifici Signori, deputati al controllo, dichiaravano il luogo di produzione delle uve e garantivano il prodotto con giuramento.

a Prepotto, dove forse questo vitigno ha avuto origine e dove, senz'altro, ha trovato la sua zona più vocata, qualcuno ha pensato di proporlo e valorizzarlo: è nata così la Mostra Degustazione dello Schioppettino, che si tiene annualmente nella Trattoria da Mario.

Per l'occasione il locale propone i cibi tradizionali friulani in abbinamento con la migliore produzione delle aziende produttrici di Prepotto campioni di Schioppettino di diverse annate.

un bicchiere di Schioppettino fu fatto assaggiare da Enzo Bearzot agli azzurri quale buon auspicio prima della finale nell' '82 che li vide laureati campioni del mondo.

Nella foto: Marco Grassi con Gioia (Buiatti), Giacomo ed Anna

INFO: TRATTORIA DA MARIO - ENOTECA DELLO SCHIOPPETTINO, Prepotto (UD) tel. 0432-713004 e fax. 0432-713222.

enotecaschioppettino.it
www.enotecaschioppettino.it

IL PINOT GRIGIO RENDE, IL TOCAI DIVIDE, LO SCHIOPPETTINO AFFASCINA
INIZIATIVE DELL'ASSOCIAZIONE PER DIFENDERE E DIFFONDERE IL GRANDE
AUTOCTONO DELLA "VALLE DELLO JUDRIO"

Con i vitigni francesi quotati ma inflazionati ed il Tocai (alias " Friulano" ?) con le valigie, a dividere e logorare i nervi, il vignaiolo di casa nostra si rimbocca le maniche e, d'intesa con chi lo rappresenta o lo consuma, si sta impegnando come mai prima a scavare nelle proprie radici per ridare dignità ai vitigni autoctoni.
Un bell'esempio di riscossa è la Ribolla nera o Pokalza, rinominata ora di fatto e di diritto Schioppettino.
Vediamo come e perchè.
La sua forza discende dal fatto che il nome del vitigno e del vino coincidono e sono intimamente legate al territorio storico in cui è nato (la " Valle dello Judrio") ed al Comune in cui viene intensamente coltivato, cioè Prepotto, colline della provincia di Udine.
Una precisazione tutt'altro che superflua, poichè in Duino Aurisina (Trieste) esiste pure la nota frazione di Prepotto (in sloveno Praprot) culla di grandi autoctoni quali la Vitovska, la Glera ed il Terrano tanto cari ai bravi vignaioli carsolini.
Il problema è duplice: farlo bene e con un comune denominatore (non rossi scarichi ed altri rossissimi, non secchi ma anche dolci, non "ridotti" o ossidati, non novelli d'acciaio nè stravecchi "iperbarricati" etc.).

L'altro problema è farlo conoscere "fuori porta", uscendo dai confini domestici in modo univoco ed armonico anche perchè, a conti fatti, sono una trentina i vignaioli (alcuni già lanciatissimi, vari giovani in accelerazione, pochi in attesa, critica o passiva...) che lo producono in Prepotto ma gli ettari specializzati sono poco più di 20 ed in regime di piccoli numeri l'unione può fare davvero la forza.

Questo, in sintesi, l'auspicio espresso da Hilde Petrussa, Presidente dell' Associazione Produttori Schioppettino Prepotto, (alla novembre 2007 la presidenza dell'Associazione è passata all'enologo Giulio CESCHIN, titolare della nota Tenuta LA VIARTE di Prepotto n.d.r.) nella sua relazione introduttiva in un importante Forum (6 agosto 2007) che è servito non poco a dare spunti ed idee sul da farsi.
Nell'occasione il sindaco Gerardo Marcolini ha esaminato con il dott. Vanni Tavagnacco della Direzione Risorse Agricole anche una serie di strumenti e provvedimenti ( Progetti INTERREG vari etc.) che l'Unione europea ha in cantiere per intervenire in aree vocate (e la "Valle" lo è davvero!) tramite la Regione.
Non fuori luogo una riflessione sull'ipotesi di dotare il territorio di una rete per l'irrigazione di soccorso, anche in considerazione della meridionalizzazione dei climi verificatasi nel 2003 e 2006 e pure in questa campagna viticola.
Ma Tavagnacco non si è limitato ad illustrare questi aspetti, bensì ha dedicato ampio spazio all'esame di taluni aspetti della legislazione viticola (legge 164/92, D.M. 22.4.1992, D.M. 29.3.2007) interessanti l'iter per ottenere il riconoscimento della " Sottozona Schioppettino di Prepotto" (in Francia si definisce con il più simpatico termine "crù") e l'applicazione della cosiddetta disciplina "Erga Omnes".

Anche il noto ristoratore Josko Sirk della Subida di Cormòns ha portato la sua preziosa esperienza, confermando il gradimento crescente per tale tipologia, che sta incontrando i favori del consumatore tanto e quanto il più diffuso Refosco.
A conclusione dei lavori si è tenuta una degustazione guidata di varie annate di Schioppettino prodotti dai vignaioli associati.
A chi scrive è stata affidato il compito di individuare quelli che potrebbero essere i punti di forza o di debolezza per affermare tale prestigioso autoctono più di quanto sia stato fatto sin d'ora, nonchè un excursus storico utile per rispolverare taluni aneddoti e vicende meno note ai più.

Un successivo WINE TASTING – con l'autorevole presenza dell'enologo storico del Friuli, Orfeo Salvador - è stato ripetuto qualche giorno dopo insieme a due esperti internazionali del settore.
Ci riferiamo al direttore della prestigiosa Wine Academy di Roma, Ian D'Agata, ed al giornalista di Wein-Plus, Roland Brunner di Regensburg (Ratisbona), in zona per una serie di approfondimenti mirati proprio a far conoscere nel mercato elitario tedesco questo grande vino rosso dalle potenzialità enormi ma in gran parte tuttora inespressa.

Marzo 2008

claudiofabbro@tin.it

Nelle foto: 1) FORUM SCHIOPPETTINO IN PREPOTTO; Presidente Hilde Petrussa e relatori.

Info: Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, via XXIV Maggio, 19 - 33040 Prepotto (UD);
www.schioppettinodiprepotto.it
info@schioppettinodiprepotto.it
giulio@laviarte.it