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Fatoumata Coulibaly

Nata a Bamako Mali nel febbraio del 1958 è sposata e ha un figlio. È attrice e animatrice alla radiodiffusione e oggi incaricata della produzione di programmi alla Televisione Nazionale del Mali lotta contro l'escissione di cui anche lei è stata vittima da bambina lavorando anche in ambiente rurale direttamente con uomini donne e bambini. Ha appena realizzato un film-documentario su una delle prime donne che in Africa si sono battute contro l'escissione diventando poi Ambasciatore del Mali in Germania e ha partecipato a molti congressi l'ultimo in Canada dove ha parlato di questo grave problema. È l'attrice protagonista dell'ultimo film di Sembène Ousmane Moolaadé il primo film sull'escissione e sulle mutilazioni genitali alle bambine premiato a Cannes nella sezione "Un certain regard" distribuito in Italia dalla LuckyRed.

TRENTADUESIMO PREMIO NONINO
Motivazioni

Premio Nonino 2007
a SEMBÈ OUSMANE



Con Sembène Ousmane il Premio Nonino vuole celebrare lo scrittore il grande cineasta l'uomo di cultura che da sempre si batte contro i mali ancestrali della sua terra.
"La Madre Africa" - dichiara - "non si evolverà mai senza la partecipazione concreta della donna".
Il suo urlare "mai più violenze sulle donne" è un grido assoluto che depone nelle mani materne il destino di un intero continente specchio del pianeta.
Con Lui Fatoumata Coulibaly protagonista del suo ultimo film Moolaadé segno vivente ribelle e palpitante di quel dramma chiamato escissione.
Il film Moolaadé è distribuito in Italia dalla LuckyRed. I suoi romanzi sono editi dalla Jaca Book.
Consegna il premio Peter Brook

Premio Internazionale Nonino 2007

a HARRY MULISCH



Senza dimenticare il suo raccontare l'orrore del male assoluto di questo nostro secolo appena trascorso scopriamo nello scrivere di Harry Mulisch la fusione mirabile tra macrocosmo e microcosmo un vergare cangiante che lascia affiorare mondi arcani a noi celati vere opere alchemiche; un piacere che trasmuta il paradosso in leggerezza.
Le sue opere sono pubblicate in Italia da Rizzoli.
Consegna il premio V.S. Naipaul

Premio Nonino 2007 "A un Maestro del nostro tempo" a YVES COPPENS



Yves Coppens è uno dei padri della paleantropologia.
Le sue eccezionali ricerche gran parte scaturite "sul campo" non solo hanno fatto luce su nodi irrisolti del nostro passato ma ci hanno aperto fondamentali orizzonti sul nostro presente dimostrando scientificamente come nello scorrere dei millenni l'acquisito ha prevalso sull'innato facendo nascere nuovi "istinti" quali quello della libertà o della responsabilità pilastri della civiltà moderna.
Le sue opere sono pubblicate in Italia dalla Jaca Book.
Consegna il premio Claudio Magris

Premio Nonino Risit d'Âur 2007
a CARLO PETRINI



Il pane e i frutti della zolla sono il bene indispensabile che ci è donato dalla Terra Madre di tutte le creature. Ma troppo spesso l'uomo confonde il benessere con il profitto e non ha più rispetto delle regole per un giusto rapporto con la Natura. Il Premio Nonino Risit d'Âur nato come riconoscenza verso coloro che ancora lavorano in armonia con la Terra celebra quest'anno un Uomo che da molti anni si è impegnato a restituire dignità e coraggio a quel mondo contadino che non ha mai smarrito la Via Maestra e ci ricorda attraverso il Movimento Terra Madre da lui fondato la bontà degli alimenti naturali che è valore indispensabile per la nostra esistenza e del futuro del nostro pianeta. La Giuria ha assegnato con gioia il Premio Risit d'Âur 2007 a Carlo Petrini.
I Suoi scritti sono pubblicati in Italia da Einaudi - Laterza - Slow Food
Consegna il premio Ermanno Olmi

SEMBèNE OUSMANE
Premio Nonino 2007



NOTE BIOGRAFICHE
Primo regista proveniente da un paese africano ad essersi guadagnato fama internazionale Sembène Ousmane è la figura principale nel sorgere di un cinema africano post-coloniale indipendente. Le radici di Sembène non provengono dall'élite istruita come ci si potrebbe aspettare.
Terminati gli studi alla scuola di Ceramica di Marassoum dopo aver lavorato come meccanico e muratore si arruolò nelle free French Forces (Forze Armate Francesi libere) nel 1942 prestando servizio in Africa e in Francia durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1946 rientrò a Dakar dove prese parte al grande sciopero dei ferrovieri del 1947.
L'anno seguente ritornò in Francia dove lavorò in una fabbrica della Citröen a Parigi e quindi per dieci anni al porto di Marsiglia. Durante questo periodo Sembène fu molto attivo nella lotta sindacale e iniziò una carriera di scrittore di straordinario successo. Il suo primo romanzo Le Docker Noir fu pubblicato nel 1956 con grande plauso della critica.
Da allora ha prodotto un numero di opere che lo hanno posto in primo piano nella scena letteraria internazionale. Da lungo tempo appassionato di cinema Sembène si rese conto che per raggiungere un vasto pubblico di operai e di proletari africani al di fuori dei centri urbani il cinema poteva essere un veicolo molto più efficace della parola scritta. Nel 1961 si recò a Mosca per studiare cinema al VGIK e poi per lavorare ai Gorky Studios. Al suo ritorno in Senegal Sembène rivolse la sua attenzione alla produzione di film e dopo due brevi pellicole scrisse e diresse il suo primo lavoro Noire de... (1966) (titolo inglese Black Girl). Accolto con grande entusiasmo in un certo numero di festival cinematografici vinse anche il prestigioso Premio Jean Vigo come regista. Girato in uno stile semplice quasi documentario probabilmente influenzato dalla New Wave francese Black Girl racconta la tragica storia di una giovane donna senegalese che lavora come domestica presso una ricca famiglia francese in Riviera focalizzandosi sul suo senso di isolamento e sulla sua crescente disperazione. Il suo paese può essere stato "decolonizzato" ma lei è ancora una coloniale - una non-persona nel mondo dei colonizzatori. Nel 1967 viene chiamato a far parte della giuria del festival del Cinema di Cannes e primo regista africano a tenere lezioni di regia. Il film seguente di Sembène Mandabi (1968) (titolo inglese: The Money Order) ha segnato una brusca svolta.
Basato sul suo romanzo dallo stesso titolo e girato a colori in due versioni linguistiche - francese e wolof il principale dialetto del Senegal - The Money Order è una satira tagliente e spesso deliziosamente arguta della nuova borghesia divisa fra tradizioni patriarcali antiquate e una burocrazia negligente rapace e inefficiente. Emitai (1971) racconta la lotta della popolazione Diola della regione Casamance del Senegal (dove Sembène è cresciuto) contro le autorità francesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Girato in dialetto Diola e in francese tratto da un testo originale Emitai dà una fedele e non romanticizzata descrizione di un'antica cultura tribale evidenziando allo stesso tempo il ruolo della donna nella lotta contro l'oppressione coloniale.
In Xala (1975) Sembène ritrae nuovamente la borghesia locale questa volta nella persona di un ricco uomo d'affari musulmano parzialmente occidentalizzato afflitto da "xala" (impotenza) la notte delle sue nozze con una terza moglie molto più giovane.
Ceddo (1977) considerato da molti il capolavoro di Sembène si discosta dall'usuale approccio realistico del regista documentando la lotta negli ultimi secoli di una non meglio specificata società africana contro le incursioni dell' Islam e del colonialismo europeo. Ritraendo un forte personaggio femminile centrale Ceddo è una potente evocazione dell'esperienza africana.
Sempre nello stesso anno è membro della giuria al Festival Internazionale del cinema di Berlino. Nel 1987 vince il premio speciale della giuria a Venezia con Camp de Thiaroye dove si racconta una pagina oscura e drammatica su dei militari trucidati durante l'ultima guerra mondiale in Senegal. Sempre a Venezia nel 1992 vince la medaglia d'oro con Guelwaa . Nel 1999 gira l'Heroisme au quotidien e nel 2000 Faat Kine. L'ultima sua fatica è Moolaadé ( 2006) definito il più africano di tutti i suoi film. Premiato a Cannes nella sezione "Un certain regard" Moolaade è il secondo film di una trilogia che rappresenta "l'Eroismo del quotidiano" una pellicola coraggiosa contro la terribile pratica dell'escissione. La storia narra di Collé Ardo che vive in un villaggio africano. Sette anni prima si è rifiutata di sottoporre sua figlia alla pratica dell'escissione una pratica che considera barbara. Ora quattro ragazzine scappano per sottrarsi al rito della purificazione e chiedono protezione a Collé. Da qui lo scontro tra due valori: il rispetto del diritto di asilo (il Moolaadé) e l'antica tradizione dell'escissione (la Salindé).
L'attrice che impersona Collé Fatoumata Coulibaly animatrice delle emissioni radio e autrice della televisione nazionale del Mali è stata anche lei escissa e milita contro l'escissione.


La famiglia Nonino con Fatoumata Coulibaly

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