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la nostra terra. Con Benito ed il sostegno di Gino Veronelli maestro indiscusso dell'Enogastromia ed amico insostituibile decisi così di istituire un Premio a favore dei vignaioli che avessero accettato la sfida di salvare quei vitigni: un milione di lire -eravamo nel 1975- a coloro che avessero messo a dimora una o più di queste varietà.

Il giorno successivo al nostro "proclama" arrivò puntuale e gelida la diffida dei preposti alla viticoltura: o ritiravamo il bando o avrebbero fatto distruggere i vigneti di queste varietà multando pesantemente i vignaioli e vivaisti che li coltivavano.
All'anima mi dissi meglio perdere la nostra identità essere schiavi della Francia piantando i vari Pinot Sauvignon eccetera anzichè salvare le nostre varietà? Una battaglia così era pane per i miei denti. Non avrei mollato. Coinvolsi nella giuria per l'assegnazione del Premio coloro che avrebbero dovuto penalizzarci. Così nel 1975 è nato il Premo Nonino Risit d'Âur Barbatella d'oro. Dopo tre anni i vitigni autoctoni della mia infanzia erano salvi. Dal 1983 erano raccomandati e dopo qualche anno in particolare Schioppettino e Pignolo erano ritornati ad essere le perle enologiche del nostro Friuli e si preparavano alla conquista del mondo.

Dal Premio tecnico-scientifico al Premio Letterario nato per sottolineare la permanente attualità della civiltà contadina il passo è stato naturale.
Così nel 1979 a Percoto arriva Ermanno Olmi il grande regista seguito da Leonardo Sciascia che dichiara: "La civiltà industriale è già morta; nel momento in cui morirà la civiltà contadina morirà anche l'uomo!". E' l'inizio di una straordinaria avventura non soltanto per la nostra azienda ma soprattutto per ciascuno di noi. Grazie a un prodotto fino a ieri considerato povero e disprezzabile nel raffronto con altri Percoto diviene per una volta all'anno una piccola capitale della cultura. Arrivano scrittori drammaturghi attori registi antropologi scienziati imprenditori e tanti tanti amici da tutto il mondo.

Nel 1983 nasce il Premio Internazionale Nonino che viene assegnato a Jorge Amado. Non posso dimenticare come nacque quell'amicizia. Non conoscevo il portoghese la casa editrice italiana si rifiutava di invitarlo a nome mio conoscendo la sua paura di prendere l'aereo. Così lo chiamai io a Bahia.
Emozionata parlando velocemente veneto (ero convinta che il veneto fosse molto più affine al portoghese e mi consentisse di spiegare il motivo della mia telefonata) lo invitai a venire a Percoto a ritirare il Premio. Da Bahia la voce dolcissima di una Signora mi rispose: "Son Zelia Gattai la moglie di Jorge Amado son nata a Pieve di Cadore e ghe digo subito che mi Jorge e i nostri fioi vigneremo a Percoto a ritirare il Premio." Ancora una volta la determinazione e la volontà di non mollare mai mi avevano premiato.
Da Jorge Amado a Claude Levi-Strauss l'Antropologo che ha vissuto parte della sua vita in Amazzonia e ha indicato Percoto come "il luogo più esotico della sua vita". Poi Peter Brook il mitico regista teatrale che ha detto: "I Nonino mi hanno fatto comprendere il significato della parola "famiglia". Poi Hans Jonas Raymond Klibansky Rigoberta Menchù che cinque anni dopo il Premio Nonino riceverà il Nobel per la Pace. Seguiranno fra gli altri nel 1993 V.S. Naipaul dal 2001 Premio Nobel per la Letteratura e Claudio Abbado che poi diresse la Mahler Chamber Orchestra a Udine con "Così fan tutte" di Mozart in occasione dei 25 anni del Premio.
Uno dei complimenti più belli ce l'ha fatto l'amico più lontano Mo Yan scrittore cinese e Premio Nonino 2005: " L'alcol non è mai stato semplicemente un liquido l'alcol è sempre stato un simbolo culturale. A cominciare dalla Bibbia l'alcol ha stabilito uno stretto legame con la religione e la cultura. Questo premio ha un significato che va al di là dell'ambito letterario può suscitare nella gente la nostalgia della cultura contadina antica e il riconoscimento del suo valore può far sì che ci si dia da fare per proteggere il più possibile le antiche tradizioni preziose nel montare della marea modernizzatrice conferendo ricchezza e colore alla nostra vita."

Questo è il nostro ultimo semplice segreto. Il Premio Nonino nato come atto d'amore verso la nostra terra con il tempo si è rivelato un grande mezzo di comunicazione trasmettendo al consumatore i valori della qualità del rispetto del territorio delle sue tradizioni e dei suoi frutti.

Questa è la mia la nostra storia. Con sempre nuove lotte e nuove conquiste. Nel 1984 creammo UE l'Acquavite d'uva per la cui produzione abbiamo chiesto ed ottenuto l'autorizzazione dal Ministero dell'Industria dell'Agricoltura e Sanità. E per sottolineare l'importanza di quella novità la raccogliemmo in una bottiglia soffiata a mano volante da Venini Maestro Vetraio in Murano in un numero limitatissimo di esemplari. Da quelle prime raffinate bottiglie sarebbe nata una Collezione che ormai dura da 22 anni in collaborazione oltre che con Venini anche con Riedel e Baccarat: ogni anno un decanter diverso soffiato a mano e numerato. Nel 2000 poi Cristina Antonella ed Elisabetta hanno creato il distillato della purezza Gioiello distillato di Miele ottenuto riuscendo a far fermentare il puro miele con un procedimento che resta un nostro prezioso segreto.

Il 2004 infine è stato l'anno del ritorno alle nostre radici a Ronchi di Percoto. In questa piccola frazione il trisnonno di Benito "Sotan" distillava di casa in casa con un alambicco montato su ruote. Usava levinacce degli altri contadini chiedendone in cambio la "mondure" cioè una parte del distillato ottenuto che poi rivendeva. In questo luogo per noi sacro e tanto caro è nata la nostra splendida distilleria. Tre pagode in legno e rame racchiudono 66 alambicchi che ora con la nascita di altre due nipotine diventeranno 68: 12 per ogni componente la famiglia più uno per ciascun nipote in segno di continuità. Sono alambicchi obbligatoriamente discontinui artigianali monitorati per il taglio nell'attimo perfetto delle teste del cuore e delle code. La distillazione come scoprimmo con Benito quel giorno lontano è immediatamente successiva alla fermentazione. Così si previene la formazione dell'alcool metilico si raccoglie il meglio dei profumi e dei sapori delle bucce dell'uva dei vari vitigni.

Tutto questo è stato possibile perchè ci abbiamo creduto ci crediamo e non abbiamo mollato mai aiutati da tante persone che condividono con noi i valori più semplici ma più difficili da realizzare: la ricerca della qualità assoluta nel rispetto dell'uomo della sua terra dei suoi frutti della sua cultura. Forse il nostro vero merito è stato quello di sfidare il futuro senza dimenticare la parte migliore del passato".


...Dopo il "Premio Nonino"



Il Maesto Coccolo

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