Cari Amici buonasera,
dopo avervi illustrata la storia millenaria della polenta, non potevo mancare di parlarvi del suo
abbinamento più classico, specialmente nella cucina friulana, cioè del "purcit", il maiale. Più correttamente dovrebbe dirsi
Porco; giacchè "maiale" è solo il castrato destinato all'ingrasso, tuttavia "maiale" è stato assunto a definizione di
categoria generale, essendo il più diffuso.
Il maiale, questa pantagruelica montagna di bontà domestica, è un'inestimabile
risorsa per l'alimentazione dell'uomo, anche se non sempre al suo nome si associano solo lodi ed onori. Infatti se la sua
rosea figura, considerata dal punto di vista alimentare, occupa interi capitoli nei libri di cucina, giacchè del maiale tutto
è buono, dal muso alla coda; purtroppo, nel nostro linguaggio quotidiano, il suo nome è spesso epiteto ingiurioso.
Il Tommaseo scriveva: "D' uomo parlando, maiale vale uomo sudicio; porco uomo di laidi costumi; di pinguedine, tanto che si
dice grasso come un porco. Quando addirittura il suo nome diventa imprecazione e bestemmia blasfema.".
Triste destino, dunque,
quello del maiale; "gli si rimprovera che si cibi di alimenti rifiutati da altri animali, oltre che di avanzi della tavola
del padrone. Certo possiede poca sensibilità nel senso del gusto, ma intanto può cangiare in carne ed in lardo materie che
non sarebbero consumate ed andrebbero ad aumentare la sola massa del concime. Perciò dovrebbesi ammirare questo quadrupede
cosi organizzato da trasformare in denaro le cose più ributtanti, questa macchina meravigliosa che dal niente produce qualcosa,
e rinnova questo miracolo ogni giorno, a vantaggio delle popolazioni che delle sue carni si nutrono" come scriveva nel 1570
il mar.se Dampierre
purcjtà da magnàs, 2006 |
Le Origini: - L'alba della Storia dell'uomo coincide con "l'invenzione" dell'agricoltura, questa vera
rivoluzione avviene nel "neolitico" ciè nel 9000 a.C. circa.
Lo sviluppo dell'agricoltura è avvenuto molto lentamente, in un
periodo valutato in vari millenni, ed ha portato come prima conseguenza la coltivazione dei cereali; queste piante che
originariamente crescevano spontanee, sono state poi coltivate dall'uomo.
L'uomo insieme alle piante, gradualmente,
addomestica anche gli animali ed inizia a cambiare le sue abitudini di vita, trasformandosi da cacciatore nomade in
sedentario.
L'alba della storia dell'agricoltura non si colloca, come verrebbe logico pensare, nelle pianure, ma bensi sui
rilievi ad un'altitudine posta tra i 600 e i 900 metri, questo perchè a quell'altezza scorrevano abbondanti le acque e
rappresentava l'habitat naturale delle pecore, delle capre, dei cavalli, del maiale e delle piante graminacee.
Questo luogo è definito Mezzaluna Fertile ed è quello che più tardi verrà identificato col Paradiso Terrestre.Li dunque, l'agricoltura
inizia il suo sviluppo, in una regione montuosa della Mesopotamia turca nella parte orientale dell'altopiano Anatolico.
Il vicino Oriente, dal litorale mediterraneo al golfo Persico è stato per il vecchio Mondo la culla della prima rivoluzione
della storia dell'uomo; infatti qui sono state rese domestiche le principali specie animali, e per quelle che a noi oggi
interessa, anche il maiale, insieme alle pecore, alle capre e più tardi anche al bue.E su queste terre è nata anche la
coltura dei cereali, il grano tenero e l'orzo, e di due piante arbustive destinate a segnare la cultuira della civiltà, la
vite e l'ulivo.
Animali e piante, resi oramai domestici, si sono diffusi il tutto il bacino del mediterraneo per poi,
travalicando i confini, invadere quella che è oggi la nostra Europa, creando le basi della nostra alimentazione.
Verso il 7000 a.C. le comunità contadine si sono disperse nell'intera area del Medioriente e dalla Mesopotamia, in un vasto movimento
di espansione, hanno raggiunto la vicina Grecia. Le piante coltivate sono ormai sempre le stesse: grano, segale, orzo,
lenticchie, piselli, ed anche le specie animali sono oramai, le pecore, le capre, i maiali e più tardi i bovini. Da queste
materie prime ha preso inizio lo sviluppo alimentare di tutto il bacino del Mediterraneo, però la nuova alimentazione pur
essendo a base cerealitica, si differenzierà da paese a paese.